PETRA: L'OTTAVA MERAVIGLIA!
(Appunti di un viaggio in Giordania)
25-10-05

Aqaba ! disse Lawrence d'Arabia puntando il dito nella direzione del mar rosso nel celebre film.
Anche noi l'abbiamo sognata nel nostro viaggio alla scoperta della Giordania.
Tutto è cominciato all'aeroporto di Fiumicino dove siamo stati accolti dalla poderosa stretta di mano di Antonio. la nostra guida. Luigi Scorsino e la sua collaboratrice Alexia ci assistono amorevolmente in tutte le operazioni di imbarco e ci fanno dono di capienti borse dell'agenzia Orientations che si dimostreranno molto utili specialmente alla fine del viaggio.
Atterriamo all'aeroporto di Amman. la temperatura è mite. l'aria è secca.
Abbiamo fatto bene a scegliere un abbigliamento estivo.
Arriviamo in albergo che è già il tramonto. nella hall un grande ritratto della coppia reale. marmi, specchi e decorazioni in uno stile a cavallo fra le caratteristiche di un albergo a 5 stelle e le tradizioni orientali.
La cena che segue è a buffet. possiamo assaggiare le varie declinazioni del gusto della cucina giordana. c'è l'immancabile montone con il riso. vari tipi di verdure crude e grigliate. la passata di ceci e quella di melanzane. vari tipi di pane e di salse di contorno. ma dove si è maggiormente assaliti da sensi di colpa è il tavolo dei dolci. un piacere per gli occhi e per il palato.
Per tutto il soggiorno in Giordania avremo a disposizione un pullman e una guida locale. il signor Anton Elias, un palestinese come del resto buona parte degli abitanti di Amman.
In tutta la Giordania. ma specialmente nella capitale è tutto un fermento di cantieri edili.
E'impressionante vedere come il territorio stia cambiando aspetto. le nuove costruzioni invadono le aree desertiche e brulle. è una colonizzazione di cubi rivestiti dalla pietra locale ovvero lasciati grezzi con i blocchetti di cemento in bella vista.
Per parlare di architettura vera dobbiamo tornare indietro nel tempo.
E così, quasi per caso. fra le case di uno dei tanti quartieri di Amman appare Jerash. la città romana risalente al I°sec. a.c.
Il sito archeologico è in restauro ma questo non ci impedisce di goderne la bellezza e l'armonia.
Un altro giorno è per il monte Nebo ed un castello crociato. la nostra guida locale ci parla degli avvenimenti biblici e così viviamo quei luoghi ricontattando con la memoria personaggi e situazioni che sembrano uscire dalle pagine dei libri per riappropriarsi del loro territorio.
Finisce la regione di Amman e puntiamo verso il sud. superiamo una zona di deserto montagnoso fantastico. la strada è un serpente che striscia sui fianchi delle montagne color oro.
Sul fondo valle scorre un fiume e c'è pure una diga che regola la distribuzione dell'acqua per le coltivazioni.
Dopo la pace con Israele si è molto sviluppato il turismo in Giordania e sicuramente Petra è uno dei luoghi più visitati.
Arriviamo a Petra la sera. l'albergo è arroccato sulle montagne. Siamo sul nido dell'aquila e ce ne rendiamo conto solo al mattino quando ci affacciamo alla finestra della camera.
Il sole illumina le creste delle montagne di fronte a noi e nel fondo valle si sveglia una famiglia nomade che ha passato la notte al riparo dal freddo del deserto nella grande tenda di lana scura.
Solo nel 1812 un viaggiatore. lo svizzero Ludwig Burckhardt. scopre Petra la città abitata dagli arabi Nabatei intorno al 300 a.C. nascosta da una quinta di impenetrabili rocce.
Sono sicura che se fosse stata scoperta prima sarebbe diventata l'ottava meraviglia del mondo (insieme alla piramide di Cheope. il tempio di Artemide ad Efeso. il faro di Alessandria. il mausoleo di Alicarnasso. la statua di Zeus ad Olimpia. il colosso di Rodi ed i giardini pensili di Babilonia).
E' un percorso iniziatico l'attraversamento della stretta fenditura fra le rocce. sono due km a piedi all'ombra delle alte pareti di arenaria. Poi all'improvviso si resta abbagliati dalla luce del sole che colpisce con prepotenza la facciata di roccia rosata del cosiddetto "tesoro".
E'da qui che comincia la scoperta di Petra con tutte le sue suggestioni. i suoi colori. le sue tombe e i suoi templi scolpiti nella roccia. di indescrivibile bellezza.
Il giorno dopo si parte per Aqaba. La strada che percorriamo è stata costruita da una ditta italiana che la guida cita con ammirazione. è un rettifilo in un paesaggio piatto dove ogni tanto sorge un agglomerato di case con la vita che ferve.
Ma si vedono solo uomini e bambini. e le donne ?
E finalmente il deserto dove passò Lawrence d'Arabia. il deserto del Wadi Rum forse un tempo affacciato sul mar rosso.
Con le jeep ne attraversiamo una parte. fa caldo ed è piacevole sedersi nella tenda beduina e sorseggiare un tè aromatizzato alle erbe del deserto. Probabilmente le carovane Nabatee passarono da questi luoghi durante i loro viaggi per scambiare oro, incenso e mirra provenienti dallo Yemen e dall'Arabia Saudita.
Le montagne ora sono più basse e solcate da grosse intrusioni verdi e bianche. sono il rame ed i fosfati che danno vita alla industria estrattiva. Al lato della strada il binario della ferrovia a senso unico e solo per uso industriale.
Improvvisamente all'orizzonte appare una striscia di metallo nel controluce del pomeriggio:il mare. Siamo arrivati ad Aqaba. l'unico sbocco al mare della Giordania.
Il golfo di Aqaba accoglie ben quattro Stati. alla destra. guardando il mare. Israele e l'Egitto. alla sinistra l'Arabia Saudita.
La sera comodamente sdraiati sulle chaise longue dell'albergo dalla spiaggia si vedono nitide le luci di Elat (Israele). non so perché. ma sono tranquillizzanti.
La mattina un bagno fra i coralli è d'obbligo, anzi è un piacere.
L'ultimo giorno lo dedichiamo al mare morto che sorge in una depressione a 392 mt sotto al livello del mare. La strada è in discesa. scavata sul fianco della montagna sulla cui pendenza sostano grossi massi in bilico. Nessun cartello stradale sembra preoccuparsi di questa situazione ai limiti della pericolosità e allora è meglio volgere lo sguardo dalla parte opposta verso il mare morto le cui acque sono appena increspate dal vento fresco del mattino.
I giuochi con i famosi fanghi e gli ammolli fra i cristalli di sale hanno la meglio sulla sacralità del luogo.
Il ritorno ad Amman è preceduto dalla sosta in un tipico negozio per turisti dove si può comprare di tutto. Le borse che ci erano state donate all'aeroporto si riempiono mostruosamente sotto lo sguardo soddisfatto dei commercianti giordani.
Il viaggio è finito. Addio Giordania. mi sei piaciuta.
Ed è per questo che mi sento di ringraziare l'Etsi Cisl per l'opportunità che ci è stata data e per la valida organizzazione durante il soggiorno. interpretando con ciò. ne sono certa. anche il pensiero di tutto il gruppo.

Emma de Palma

 

 

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