Le 7 meraviglie del mondo
le antiche e le nuove. L'annuncio dato a Lisbona il 7-07-07

Ricordate le antiche Sette Meraviglie la cui classifica fu stilata da greci e romani nel III secolo a.C.? Ormai sono tutte scomparse, tranne le Piramidi. Esse sono il Faro di Alessandria, il Colosso di Rodi, i Giardini pensili di Babilonia, il Tempio di Artemide a Efeso, il Mausoleo di Alicarnasso, la Statua di Zeus ad Olimpia e la Piramide di Cheope.

Ora sono state scelte le nuove Sette Meraviglie che vanno ad aggiungersi alle Antiche e fra queste nuove c'è anche il Colosseo di Roma
A decidere a chi dare la palma dei migliori siti del XXI secolo sono stati cento milioni di abitanti della Terra votando via web, sms e telefono fra una rosa di 21 candidati proposti da una commissione di esperti presieduta dall'ex presidente dell'Unesco Federico Mayor. L'iniziativa è stata voluta da una fondazione svizzera diretta dal regista svizzero-canadese Bernard Weber.
Ma ecco, nell'ordine, le nuove Sette Meraviglie nate nel giorno sette del settimo mese dell'anno 2007: la Grande Muraglia cinese, la città di Petra in Giordania, la statua di Cristo Redentore di Rio de Janeiro (Brasile), le rovine Inca di Machu Picchu in Perù, la piramide Maya di Chicen Itza in Messico, il Colosseo di Roma e il Taj Mahal indiano.

L'annuncio è stato dato a Lisbona, nel corso di uno spettacolo condotto dall'attore Ben Kingsley e dall'attrice Hillary Swank, con l'intento di lanciare un messaggio che ha voluto essere di pace e di rispetto della natura e della storia del mondo. I diritti sono stati venduti a decine di emittenti, con un pubblico potenziale di 1,6 miliardi di spettatori.
Erano ventuno i siti candidati, entro i quali si è svolta la votazione del popolo del web. Oltre ai vincenti, l'Acropoli di Atene, la Tour Eiffel a Parigi, le statue dell'Isola di Pasqua, i templi di Angkor in Cambogia, l'Alhambra di Granada in Spagna, la basilica di Santa Sofia a Istanbul, il tempio Kiyomizu a Tokyo, la Piazza Rossa e il Cremlino a Mosca, il castello di Neuschwanstein in Germania, la Statua della Libertà a New York, l'Opera di Sydney e l'antica città di Timbuctu nel Mali. Le Piramidi di Giza sono state dichiarate fuori gara in un secondo tempo, dopo le proteste del governo egiziano in quanto sono Meraviglie doc da più di duemila anni e non hanno bisogno di conferme o smentite, quindi restano “meraviglie ad honorem”.
I proventi di questa competizione globale dovranno finanziare la ricostruzione di un'altra Meraviglia, scomparsa in tempi molto recenti: le famose statue dei Buddha giganti di Bamiyan, in Afghanistan, distrutte a colpi di bombe nel 2001 dai talebani, in omaggio al fanatismo religioso degli studenti del Corano.
Le nuove meraviglie non cancellano certamente le prime, le più antiche, tutte quelle che volutamente abbiamo riportato all'inizio di questa nota.
Al di là del battage pubblicitario che ha accompagnato l'iniziativa delle nuove sette Meraviglie nei mesi scorsi e della mobilitazione che ogni Paese ha fatto per i propri “candidati”, non sono mancate e non mancano le polemiche. L'Unesco ha già preso le distanze da questa operazione molto mediatica e poco scientifica, sostenendo che «si tratta di una iniziativa privata che non potrà in alcuna maniera contribuire in modo significativo e duraturo alla preservazione dei siti eletti». 

La FITeL già da due anni ha classificato Petra come l'ottava meraviglia dopo le sette classiche meraviglie tramandateci dall'antichità


 

 

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