di R.R.

Nella seduta del 18 gennaio scorso, mentre alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, si discuteva  sul DL 228/210 "Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia", un emendamento relativo alla riforma sul servizio civile è stato prima presentato e poi ritirato. Con  tale emendamento si intendeva riformare la legge n. 64/2001 per quanto riguarda le spese di funzionamento dell'Unsc (art. 7, comma 3), oggi previste «nel limite massimo del 5%» del Fondo nazionale per il servizio civile, da definire invece «con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nel limite massimo della spesa media sostenuta, in ragione d'anno, nel triennio 2008-2010». Inoltre , sempre nell'emendamento, si modificava anche il decreto legislativo n. 77/2002 (art. 3, comma 4), riducendo l'orario settimanale di servizio da 30 a 24 ore, e il monte ore annuo da 1.400 a 1.150 ore. Sembra proprio che la riforma non voglia camminare in direzione di un suo adeguamento.

 

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