Clima, UE: accordo in Consiglio

15-12-08

Il Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo dell'11 e 12 dicembre scorsi ha trovato l'unanimità per il via libera al pacchetto clima ed energia ed al piano anticrisi. Complesso e difficile il negoziato sul clima, che prevede la riduzione del 20% delle emissioni gas serra, l'aumento del 20% dell'efficienza energetica e la soglia minima del 20% di ricorso alle fonti alternative nel mix energetico, il tutto entro il 2020. Da qui la denominazione di Piano 20 – 20 - 20. E' stato anche deciso di aumentare a sei miliardi di euro i fondi che saranno destinati allo sviluppo della tecnologia del "carbone pulito", che riduce le emissioni di gas serra e le stocca sotto terra. Il piano clima poggia su elementi vincolanti che, se non rispettati, faranno scattare la procedura d'infrazione.

L'Italia ha ottenuto una possibile revisione dei provvedimenti nel marzo del 2010 e dopo la Conferenza mondiale di Copenhagen.

Al rilancio dell'economia saranno invece destinati, come noto, i 200 miliardi proposti dalla Commissione, ovvero l'1,5% del Pil comunitario. Il piano prevede, tra l'altro, interventi sociali per far fronte alla perdita di posti di lavoro e misure a sostegno delle piccole e medie imprese. Per far fronte alla flessione della domanda il piano apre anche incentivi a settori come l'auto e le costruzioni.

Il Consiglio ha anche approvato il percorso di ratifica del Trattato di Lisbona, sul quale c'è l'impegno irlandese per un nuovo referendum entro il 2009, dopo che una prima consultazione lo aveva bocciato il 12 giugno scorso.

 
 

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