Il messaggio del Presidente Napolitano in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

destinatari i Presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani - 15-12-08

"In occasione della ricorrenza del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, desidero unirmi a quanti sono impegnati, in Italia e nel mondo, per affermare e garantire il primato della persona e della sua dignità su basi di libertà e di eguaglianza. In tale azione, trovo ispirazione nei principi sanciti nella nostra Carta costituzionale, di cui abbiamo celebrato quest'anno i sessant'anni di vita, e che vengono riaffermati nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo e nei Trattati istitutivi dell'Unione Europea.

La Dichiarazione del 1948 ha affermato il valore essenziale della dignità umana, ovunque nel mondo, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione o opinione, cittadinanza o status sociale. Adottando quel documento, la comunità internazionale ha riconosciuto che il primato dei diritti della persona è condizione basilare per realizzare concretamente la pace, la libertà e la giustizia fra i popoli.

I principi sanciti nella Dichiarazione sono stati progressivamente oggetto di numerose convenzioni internazionali, che hanno dato vita ad un vasto patrimonio normativo. Tale processo evolutivo, particolarmente rilevante e fecondo in ambito europeo, ha rafforzato la consapevolezza della responsabilità internazionale per la tutela dei diritti umani e della necessità di prevedere adeguati sistemi di verifica da parte degli stati.

Ciò nonostante, dobbiamo purtroppo constatare il profondo divario che ancora oggi separa le enunciazioni dei diritti dal loro effettivo esercizio. Mentre in tante parti del mondo antiche violazioni non sono scomparse, la tutela dei diritti deve infatti affrontare nuove minacce legate al terrorismo, alla tutela dell'ambiente ed ai cambiamenti climatici, alle lesioni della privacy, all'impatto delle crisi economiche sulle condizioni di vita dei singoli e delle collettività.

La doverosa constatazione dell'insufficienza degli sforzi sinora compiuti impone un rinnovato e più forte impegno da parte delle istituzioni, delle associazioni e dei singoli per prevenire ogni ingiustificata violazione dei diritti e garantirne la loro tutela. Il Parlamento può dare certamente un impulso cruciale in tale direzione.

Mi auguro, infine, che la celebrazione odierna contribuisca ad avvicinare sempre più i nostri giovani al contenuto della dichiarazione, aiutandoli a coltivare il senso profondo di una fratellanza basata su principi e valori universali, che essi dovranno saper condividere, trasmettere e difendere ovunque nel mondo”.

 
 

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