Cresce in Italia l'obesità infantile
lo denuncia uno studio del ministero del lavoro 08-10-2008

Uno studio condotto nelle scuole italiane dal ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e denominato Okkio alla salute, fa riemergere il problema dell'obesità infantile, che nel nostro Paese, complici tendenze alimentari che riflettono una predominanza del modello anglosassone su quello mediterraneo, continua a crescere. Ogni 100 bambini della terza classe elementare 24 sono in sovrappeso e 12 obesi. Di più circa un milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni è a rischio. Lo studio è stato condotto da 1.028 operatori del servizio sanitario nazionale (SSN) ed ha valutato il rapporto tra peso e altezza di circa 46 mila bambini in 2.610 scuole elementari. Purtroppo emerge anche qui il gap strutturale tra Nord e Sud, con quest'ultimo, Campania in testa, a far registrare i maggiori problemi. Parliamo di un tasso di obesità del 21% per la regione campana, seguita da Sicilia e Calabria rispettivamente con 17% e 16%. La media nazionale è pari al 12%. Le regioni con il quadro migliore sono Friuli-Venezia Giulia, 4%, e Sardegna 7%. Tra le cause della crescita dell'obesità un'assente o scorretta prima colazione - l'11% dei bimbi la salta e il 28% non la fa in maniera adeguata – l'attività fisica - solo un bambino su 10 svolge il livello di attività raccomandato per la sua età – e la “teledipendenza” - un bambino su quattro guarda la televisione per quattro o più ore al giorno. Non mancano le responsabilità dei genitori, posto che tra le mamme di bambini in sovrappeso o obesi, ben quattro su 10 non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all'altezza.

 

 

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