Selezionate 22 “zone franche urbane” in 11 Regioni
incentivi e agevolazioni per piccole imprese 06-10-2008

Ventidue “zone franche urbane” all'interno di città grandi, medie e piccole in 11 Regioni avranno diritto a incentivi e agevolazioni fiscali e previdenziali, per una cifra pari a 50 milioni l'anno, per nuove attività economiche, soprattutto piccole e micro imprese costituite entro il 2009. E' questo il risultato della selezione realizzata dal Dipartimento Politiche di Sviluppo del Ministero dello Sviluppo economico.

“Gli incentivi e le agevolazioni previsti per le zone franche, già sperimentate con successo in Francia e autorizzate dall'Unione europea ha detto il Ministro Scajola - sosterranno la creazione di nuova imprenditorialità e fanno parte dei nuovi strumenti normativi per rilanciare l'intervento nel Mezzogiorno e nelle altre aree deboli del Paese. Stiamo già lavorando per estendere questa misura anche oltre il 2009” .

Le 22 “zone franche urbane”, selezionate tra 64 proposte sulla base di una serie di indicatori di disagio socioeconomico da un Gruppo tecnico di esperti del Dipartimento, sono le seguenti: Catania, Gela, Erice in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Quartu Sant'Elena e Iglesias in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.

Il provvedimento sulle zone franche verrà sottoposto ora alla valutazione del Cipe e successivamente verrà notificato alla Commissione europea. Si prevede che gli incentivi e le agevolazioni potranno essere concretamente erogati entro la prossima primavera. Le informazioni sulle “zone franche urbane” saranno reperibili da domani sul sito del Dipartimento Politiche di Coesione http://www.dps.tesoro.it/.

Documentazione

Cosa sono le “Zone franche”

Le Zone franche urbane (ZFU) sono aree individuate in quartieri o circoscrizioni con particolari situazioni di disagio sociale ed occupazionale e con un particolare bisogno di strategie per lo sviluppo e l'occupazione; l'unità di riferimento per la loro individuazione può essere il quartiere, la circoscrizione, o anche unità urbane diverse.

I Comuni nel cui territorio ricadono le ZFU devono avere come requisiti minimi un numero di abitanti non superiore a 30.000 e non inferiore a 25.000 (in base ai dati ISTAT del 2006); un tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale nell'anno 2005.

Le ZFU devono avere una dimensione demografica minima di 7.500 abitanti, una popolazione residente inferiore al 30% del totale della popolazione residente del comune, un tasso di disoccupazione superiore alla media comunale.

Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione di queste aree, tramite l'incentivazione, il rafforzamento e la regolarizzazione delle attività imprenditoriali localizzate alo loro intermo.

Gli indicatori di disagio socio-economico che il Ministero dello Sviluppo economico valuta, al fine di misurarne il livello di esclusione sociale, sono essenzialmente di quattro tipi: tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione (delibera CIPE 5/2008).

Le agevolazioni fiscali

Le Zone franche urbane (ZFU) sono aree individuate in quartieri o circoscrizioni con particolari situazioni di disagio sociale ed occupazionale e con un particolare bisogno di strategie per lo sviluppo e l'occupazione; l'unità di riferimento per la loro individuazione può essere il quartiere, la circoscrizione, o anche unità urbane diverse.

I Comuni nel cui territorio ricadono le ZFU devono avere come requisiti minimi un numero di abitanti non superiore a 30.000 e non inferiore a 25.000 (in base ai dati ISTAT del 2006); un tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale nell'anno 2005.

Le ZFU devono avere una dimensione demografica minima di 7.500 abitanti, una popolazione residente inferiore al 30% del totale della popolazione residente del comune, un tasso di disoccupazione superiore alla media comunale.

Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione di queste aree, tramite l'incentivazione, il rafforzamento e la regolarizzazione delle attività imprenditoriali localizzate alo loro intermo.

Gli indicatori di disagio socio-economico che il Ministero dello Sviluppo economico valuta, al fine di misurarne il livello di esclusione sociale, sono essenzialmente di quattro tipi: tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione (delibera CIPE 5/2008).

Chi era candidato

Le candidature pervenute al Ministero dello Sviluppo economico entro la scadenza del 5 agosto, sono così distribuite:

• l' Abruzzo ha presentato le candidature di Pescara, Chieti e Lanciano;

• la Basilicata ha proposto Matera;

• la Calabria i comuni di Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Vibo Valentia, Cosenza, Corigliano, Reggio Calabria;

• la Campania candida Torre Annunziata, Mondragone, Napoli Est, San Giuseppe Vesuviano e Benevento;

• per il Lazio ci sono i comuni di Alatri, Aprilia, Latina, Rieti, Sora, Velletri e Viterbo;

• Ventimiglia per la Liguria ;

• Campobasso e Termoli per il Molise ;

• Andria, Santeramo in Colle, Molfetta, Barletta, Foggia, Manfredonia, San Severo, Lucera, Lecce, Mandria e Taranto sono i comuni candidati dalla Puglia ;

• Massa e Carrara per la Toscana ;

• la Sardegna , con Cagliari, Sassari, Quartu S.Elena, Olbia, Alghero, Oristano, Selargius, Iglesias, Assemini, ha 9 comuni in ‘gara';

• Catania, Gela, Erice, Termini Imerese, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Aci Catena, Castel Vetrano, Trapani, Acireale, Giarre e Sciacca sono, infine, i 12 comuni candidati dalla Sicilia .

 

 

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