G8, prime pillole sull'accordo
clima, energia, economia globale al centro - 10-08-08

I leader del G8, riuniti da ieri a Toyako in Giappone, hanno raggiunto un accordo che investe diverse criticità all'ordine del giorno. Consenso ad esempio per ridurre "di almeno il 50% entro il 2050" le emissioni di gas a effetto serra e impegno a fissare obiettivi a medio termine per ogni singola nazione.

Energia

Preoccupazione per l'impennata dei prezzi del petrolio, che pone dei rischi all'economia globale e richiesta ai Paesi produttori di petrolio di aumentare la produzione per soddisfare la crescente domanda globale. Sul lato della domanda e' importante fare ulteriori sforzi per migliorare l'efficienza energetica cosi' come incrementare gli sforzi per seguire una diversificazione energetica. Al fine di migliorare la sicurezza energetica proponiamo che si tenga un forum sull'efficienza energetica e le nuove tecnologie, per contribuire al dialogo tra produttori e consumatori.
Economia globale

Fiducia sulle prospettive di crescita dell'economia globale, ma esprimono forte preoccupazione per gli alti prezzi delle materie prime, specialmente petrolio e alimentari, che pongono una seria sfida ad una stabile crescita globale e aumentano le pressioni inflazionistiche globali.

La globalizzazione e' definita elemento chiave per la crescita globale e per delle economie forti e floride, sostenute da valori comuni di democrazia, liberta' economica e istituzioni affidabili''.

Commercio

Il documento ricorda la necessita' di chiudere i negoziati del Doha round in sede WTO, tramite un accordo ambizioso ed equilibrato. Il commercio aperto e le politiche di investimento rafforzano le economie. Tutti i paesi dovrebbero adottare misure per sviluppare, mantenere e promuovere regimi che accolgano gli investimenti stranieri.

Materie prime

Si ribadisce l'importanza di mercati delle materie prime aperti, quale meccanismo piu' efficiente per la distribuzione delle risorse, sottolineando l'importanza della ''trasparenza, della sostenibilita' e della governance della crescita economia in questo settore.

Bocciato l'allargamento

Il leader francese, Nicolas Sarkozy, ha lanciato la proposta di allargare il club dei Paesi industrializzati ad altri emergenti, incontrando subito il parere negativo di altri tre leader, tra cui quello dello statunitense Bush.

 

 

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