L'ultima fotografia ISTAT della popolazione residente in Italia
seppure timido, prosegue l'aumento delle nascite. Importante contributo straniero - 02-07-08

Nel 2006 sono stati registrati nelle anagrafi comunali 560.010 nati. Circa 34.000 in più rispetto al 1995, anno in cui si è registrato il minimo storico delle nascite e della fecondità (526.064 nati), e poco più della metà dei nati del 1964, anno in cui in Italia si raggiunse il massimo storico (1.035.207 nati). Era l'apice del cosiddetto baby-boom, a cui sono seguiti 30 anni di calo delle nascite. La ripresa avviatasi a partire dalla seconda metà degli anni ‘90, per quanto timida, merita particolare attenzione, soprattutto con riferimento alle modificazioni strutturali più rilevanti.

Tra queste si segnala il continuo “invecchiamento” delle madri: aumentano le nascite da donne ultraquarantenni (da 12.383 nati nel 1995 a 27.938 nati nel 2006), mentre solo l'11% dei nati ha una madre di età inferiore a 25 anni.

Raddoppia la percentuale di nati da genitori non coniugati: dall'8,1% del 1995 al 16,7% del 2006 (oltre 93.500 nati). L'incremento più consistente si è verificato al Nord, dove i nati da genitori non coniugati arrivano a superare il 20%.

Prosegue l'aumento dei nati da coppie di genitori stranieri: nel 2006 sono quasi 58 mila, pari al 10,3 per cento del totale dei nati della popolazione residente. Questa proporzione sale al 14,3 per cento se si considerano anche i nati da coppie miste (circa 22 mila).

Queste dinamiche hanno i loro effetti anche sui livelli di fecondità. Nel 2006 le cittadine straniere residenti hanno avuto in media 2,5 figli per donna, il doppio di quelli avuti dalle italiane (1,26). La maggiore propensione ad avere figli mostrata dalle cittadine straniere ha contribuito significativamente alla ripresa della fecondità per il complesso della popolazione residente: da 1,19 a 1,35 figli per donna nel 2006. 
 

 

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