La febbre del pianeta
di Lamberto Maffei * (articolo ripreso da “il Messaggero” del 30 giugno 2008) - 30-06-08

LA GRANDE politica internazionale si apre agli scienziati del mondo. Questo dialogo, che si rinnoverà in occasione del prossimo G8 in Giappone a Hokkaido dal 7 al 9 luglio, è un grande evento attraverso il quale gli scienziati del mondo possono trasferire le loro conoscenze ai governanti, per fornire non più solo prevalentemente previsioni, come avvenuto finora, ma anche contributi e suggerimenti operativi alle decisioni che saranno prese dai Grandi della Terra sul futuro di tutti noi e del nostro pianeta.
Alla vigilia del G8 che sarà ospitato dal 7 luglio in Giappone a Hokkaido, il Science Council of Japan ha organizzato a Tokio il G8 delle Scienze, nel corso del quale le Accademie dei paesi partecipanti hanno elaborato due documenti che saranno consegnati ai Capi di Stato e di Governo del vertice politico. Il primo documento (Climate Change Adaptation and the Transition to a Low Carbon Society) riguarda il mutamento del clima terrestre in relazione alla questione energetica e l'altro (Global Health) la salute nel mondo. Per la questione climatica vengono suggeriti il ricorso alle fonti pulite come nucleare, solare, idroelettrico e la limitazione delle emissioni di gas-serra. Uno dei punti sul quale è importante insistere è l'educazione al risparmio energetico. Si tratta di piccoli interventi a livello di singoli ma che possono avere grande effetto su scala globale. Nel secondo documento le Accademie richiamano l'attenzione sulle nuove e vecchie minacce alla salute di larghe fasce della popolazione umana, in gran parte appartenente alle aree più svantaggiate del pianeta. È vitale essere consapevoli delle relazioni che legano i problemi sanitari con la situazione economica e culturale delle popolazioni interessate. Ai governanti della Terra si chiede di aumentare la ricerca scientifica e medica, favorendo la collaborazione internazionale, anche tra pubblico e privato, e assicurando il trasferimento dei risultati acquisiti a tutti, in particolare alle popolazioni dei paesi poveri che ne hanno più necessità ma che non hanno i mezzi economici per acquistare ad esempio i nuovi prodotti della ricerca farmaceutica.
E' un fatto veramente incoraggiante che gli scienziati, gli uomini di cultura, gli esponenti del sapere e del conoscere, che rappresentano senza interessi di parte i popoli del mondo, possano avere voce nel contesto del G8.
Questa iniziativa del G8 delle scienze è stata avviata la prima volta nel 2005 su proposta dell'Accademia Nazionale delle Scienze del Regno Unito, in occasione della presidenza britannica del G8 e successivamente riproposta nel 2006 in Russia e nel 2007 in Germania. Via via si sono unite anche le Accademie di Messico, Brasile, Cina, India e Africa.
Nel corso degli anni alcune emergenze portate all'attenzione dei G8 sono state ricorrenti, come ad esempio il mutamento globale del clima, che è anche oggetto dell'attenzione dei governi nazionali ma purtroppo con risultati assai limitati.
Di solito gli scarsi risultati sono l'esito della scarsa attenzione e del limitato ricorso alla scienza e alla ricerca che fa la politica. La scienza è il più potente strumento di cui l'uomo dispone per risolvere i problemi (spesso da lui stesso creati) che incombono sull'Umanità come la salute, l'ambiente, l'equa distribuzione delle risorse: dall'acqua, al cibo, all'energia.
La grande politica, per risolvere questi problemi può guardare a coloro che hanno le conoscenze scientifiche e il G8 delle Scienze sta diventando un importante appuntamento tra la scienza e la politica di alto livello mondiale. Ma non sempre è facile far accettare il messaggio della scienza nelle stanze della politica internazionale, questa difficoltà si nota specialmente quando si toccano temi che comportano forti interessi contrastanti tra le varie nazioni, come ad esempio la fame nel mondo e il dramma delle migrazioni. Ciò indica che il peso politico della scienza sta vistosamente crescendo e impone agli scienziati di lavorare con nuovo impegno e responsabilità per l'approccio che la scienza moderna deve avere nella società.
L'attenzione è ora al prossimo appuntamento che sarà il G8 del 2009 in Italia. Le Accademie mondiali si riuniranno a Roma all'Accademia dei Lincei, che sta preparando il vertice anche in sintonia con il Ministero degli Esteri. I Lincei proporranno due criticità da affrontare a livello mondiale. Una del tutto nuova, i flussi migratori che tanto coinvolgono varie parti del mondo compresa l'Europa e l'altra riguardante le nuove tecnologie per la produzione e la conservazione dell'energia.

* Prof. Lamberto Maffei, Vicepresidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, rappresentante italiano alle conferenze internazionali delle Accademie delle Scienze dei paesi del G8

 

 
 

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