RAPPORTO ONU SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Valencia -18-11-07

Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon non ha lesinato toni drammatici nel consegnare ai rappresentati di 130 paesi, riuniti a Valencia la settimana scorsa, il sommario del rapporto ONU sui cambi climatici. Egli ha detto: «Mi presento davanti a voi con lo spirito umiliato, dopo aver visto i più preziosi tesori del nostro pianeta minacciati dalle nostre stesse azioni». Il testo del documento non gli dà torto: alcuni passaggi del lavoro scientifico che fino a ieri erano resi dubitativi dalla pressione politica di stati dissenzienti, hanno lasciato il posto a conclusioni lapidarie e a previsioni catastrofiche in caso di inazione.
Gli scienziati hanno scritto che un incremento di temperatura di un solo grado nella media terrestre sarà sufficiente a minacciare di estinzione un terzo delle forme viventi dal nostro pianeta, e a esporci a ondate di calura eccessiva, inondazioni e siccità. Ma le previsioni per il 2030 parlano di un surriscaldamento di 3,5 gradi che corrispondono allo scioglimento della calotta di ghiaccio in Groenlandia, ad un innalzamento catastrofico delle acque per alcune zone costiere, e a una frequenza imprevedibile e copiosa di uragani. «Il problema è così serio e travolgente, che solo un'azione immediata e globale può contrastarlo» ha detto ancora Ki-moon. Questo sarà il compito della prossima conferenza di Bali, che tra due settimane riunirà rappresentanti di paesi industrializzati e non, nel tentativo di superare l'accordo di Kyoto che nel 1997 cercò per la prima volta di regolamentare le emissioni di gas che contribuiscono all'effetto serra, e quindi al surriscaldamento del nostro pianeta. Il protocollo di Kyoto ha fallito nel suo intento. Non è più nemmeno il caso di dibattere se il fallimento è dovuto alle defezioni di alcuni dei protagonisti delle emissioni di Co2 come gli USA, che firmarono il documento sotto la presidenza di Clinton, ma non l'hanno mai ratificato dopo l'elezione di Bush, o a un difetto di strategia contenuto nel testo dell'accordo. Quello che conta è che invece di diminuire, le emissioni sono aumentate, e di questo passo rischiano di crescere del 90% per la data del 2030, come si legge nel rapporto dell'Onu.
Tutti i paesi sembrano condividere il senso di urgenza intorno alla questione climatica, incluso il governo americano e quelli di Cina e India, che hanno negoziato e sottoscritto il testo di Valencia. Le divergenze di opinioni sorgeranno invece a Bali al momento di decidere cosa fare se come sempre prevarranno le preoccupazioni di breve periodo e di carattere economico rispetto alle attese di vita delle future generazioni.

Che cosa è l'IPCC

L'Intergovernmental Panel on Climate Change (Comitato intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC) è il comitato scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Ne fanno parte centinaia di scienziati in tutto il mondo. I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyoto che la attua. Nel 2007 il comitato ha vinto il premio Nobel per la Pace

 

 

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