La Finanziaria 2008
Il Governo presenta la manovra finanziaria 2008. La parola passa ora al Parlamento 1-10-07

11 miliardi di euro e più 7,5 con effetti sul 2007. 1 miliardo in meno per i costi della politica

Punti essenziali e macro obiettivi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 29 settembre scorso la manovra finanziaria per il 2008.

I due documenti portanti della manovra sono un disegno di legge finanziaria per gli anni 2008-2010 del valore di 11 miliardi; un decreto-legge che reca disposizioni urgenti in materia finanziaria. La manovra si completerà con un collegato “di sessione” previdenza-lavoro, che dà seguito al Protocollo di luglio 2007.

I punti essenziali del complesso delle misure approvate – specifica una nota di Palazzo Chigi - sono: una Finanziaria più snella e trasparente; l'avvio della riduzione della pressione fiscale; il riutilizzo delle risorse derivanti dalla lotta all'evasione fiscale per casa, non autosufficienti, fasce deboli; la semplificazione e la riduzione dei costi fiscali per le imprese; la piena applicazione del Protocollo del 23 luglio scorso; un forte impulso alle infrastrutture, all'università e alla ricerca; la razionalizzazione e le risorse aggiuntive per la sicurezza; il sostegno alla cooperazione; la riqualificazione della spesa pubblica e la riduzione dei costi della politica.

Secondo le stime del Governo il rapporto deficit-PIL, che per il 2007 è del 2,4%, sarà del 2,2% nel 2008, confermando gli obiettivi di finanza pubblica sottoscritti in sede europea. Il debito pubblico, che ha ripreso a scendere nel 2007, si ridurrà progressivamente fino a portarsi sotto il 100% già nel 2010. L'avanzo primario, che nel 2006 era pressoché azzerato, nel 2007 è stato significativamente ricostituito (2,5% del PIL) e nel 2008 sarà pari al 2,6%. La pressione fiscale, rispetto al tendenziale, diminuisce.

Gli impegni finanziari

Il decreto legge prevede riduzioni fiscali per 2,2 miliardi di euro e investimenti per circa 3,4 miliardi. In questo ambito, sono stati destinati 910 milioni in aiuti alla cooperazione allo sviluppo, 500 milioni di euro per l'anticipo del contratto del pubblico impiego e 150 milioni aggiuntivi per il capitolo 5 per mille.

Il disegno di legge finanziaria è interamente dedicato a equità e sviluppo, non dovendo destinare risorse alla riduzione del deficit. Le risorse sono reperite attraverso maggior gettito per 6,3 miliardi di euro e tagli di spesa per 4,6 miliardi.

Il fisco

Questi i principali provvedimenti fiscali contenuti nel decreto-legge e nel disegno di legge:

- un sostegno economico corrisposto per via fiscale ai contribuenti IRPEF per i quali l'imposta netta sia risultata uguale a zero a causa delle modeste condizioni di reddito, commisurate anche all'ampiezza dell'eventuale nucleo familiare. Il sostegno economico si tradurrà in 150 euro netti per ogni contribuente e per ciascuno dei familiari a suo carico. I lavoratori dipendenti ed i pensionati potranno ottenere queste somme attraverso il datore di lavoro o l'ente previdenziale (il sostituto di imposta) e gli altri contribuenti interessati attraverso la dichiarazione dei redditi;

- sconti fiscali anche per l'abitazione, sia per i proprietari, sia per gli affittuari. Per la casa di abitazione, i proprietari degli immobili con un reddito individuale non superiore ai 50 mila euro annui potranno sommare all'attuale detrazione ICI di 103,29 euro un'ulteriore detrazione di imposta annuale, a carico dello Stato centrale, pari al 30 per cento dell'aliquota base dell'Ici. Compresa la detrazione già in vigore, lo sconto di imposta non potrà superare i 303,29 euro l'anno per contribuente. Per gli affittuari (con contratto di affitto registrato), lo sconto sarà di 300 euro l'anno per gli inquilini con reddito complessivo Irpef fino a 15.494 euro lordi l'anno e di 150 euro l'anno per i contribuenti con un reddito complessivo compreso tra 15.494 e 30.987 euro lordi l'anno. La detrazione non è prevista per i titolari di alloggi popolari assegnati, i quali pagano un canone già fortemente scontato. Agli affittuari a basso reddito o a coloro i quali non sono tenuti a pagare l'Irpef (tanto sono bassi i loro redditi) verranno corrisposte le stesse somme;

- per i non autosufficienti sono previsti interventi pari a 200 milioni di euro.

- novità e semplificazioni degli adempimenti fiscali sono previste per circa un milione di piccoli imprenditori. Per le imprese l'IRES scende di 5 punti e mezzo, dal 33 al 27,5%, a partire dal 1° gennaio 2008. Di questo taglio potranno beneficiare anche le società di persone e le ditte individuali che reinvestono gli utili in azienda. Anche l'IRAP cala significativamente, passando dal 4,25 al 3,9%. Il complesso delle misure fiscali di semplificazione e taglio delle aliquote non avrà costi per lo Stato.

Mobilità

Il decreto-legge destina consistenti risorse per gli investimenti e per la mobilità. In particolare: come anticipo spese per il 2008 alle FF.SS. vanno 1,03 miliardi di euro e all'ANAS 215 milioni.

Infrastrutture

Per quanto concerne le infrastrutture:

- 150 milioni di euro alle opere infrastrutturali nelle città per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia;

- 80 milioni di euro per la Salerno-Reggio Calabria ;

- 1,38 miliardi di euro per la mobilità urbana (metro C Roma, mobilità Milano, metro Napoli, Mose Venezia e altro);

- 550 milioni per l'edilizia residenziale pubblica.

Capitoli pubblico impiego, previdenza e lavoro

Il disegno di legge 2008-2010 finanzia per il triennio i capitoli “contratti pubblico impiego” (1,85 miliardi nel 2008, 650 milioni per il 2009 e altrettanti per il 2010) e quello riguardante previdenza e lavoro (2,08 miliardi di euro per il 2008, 1,23 per il 2009 e 2,75 per il 2010), includendo in questo gli impegni sottoscritti con il Protocollo sul welfare, oggetto di un apposito provvedimento di prossima approvazione.

Riqualificazione spesa pubblica e riduzione dei costi della politica

Con la riqualificazione della spesa pubblica si reperiscono risorse per 3,72 miliardi di euro nel 2008, 3,89 nel 2009, 4,05 nel 2010. Un risultato che è conseguito attraverso il miglioramento della gestione e manutenzione degli immobili pubblici, la razionalizzazione del bilancio dello Stato, minori spese per acquisti di beni e servizi e risparmi derivanti da proposte di razionalizzazione nei singoli ministeri. Il complesso delle norme tese a ridurre i cosiddetti “costi della politica” produrrà a regime un risparmio di 1 miliardo di euro, con riflessi virtuosi sul bilancio dello Stato, sul Patto di stabilità interno e sui bilanci delle società partecipate.

 

 

 

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