Lettera aperta al presidente del consiglio Romano Prodi

di Gavino Deruda - 21/09/07

Caro presidente
Noi non cavalchiamo l'onda emotiva della protesta alimentata con grande effetto mediatico da Beppe Grillo, né facciamo parte di quell'area che soffia sul fuoco dell'antipolitica ma continuiamo nella nostra azione quotidiana di indicazione dei mali che secondo noi affliggono il nostro paese e nella rivendicazione degli atti che sarebbero necessari a risolverli o, quanto meno, ad attenuarli.
E allora anche oggi vorremmo chiederle poche cose ma realistiche e tali comunque da dare un forte segnale a chi predica catastrofismo o pessimismo a man bassa dicendo subito che noi non abbiamo esitato ad apprezzare il suo operato quando lei e i suoi ministri avete deciso di ridurvi lo stipendio del 30% o quando avete deliberato di fissare un tetto agli stipendi dei manager pubblici o quando avete convenuto di avviare un'opera di sfoltimento di enti e organismi inutili.
Noi guardiamo con favore al suo modo sobrio e parsimonioso di vivere in famiglia e in società e pensiamo per questo che non dovrebbe esserle difficile prendere, come si dice, il toro per le corna e fare qualche atto concreto che metta a tacere quanti la contrastano e la dileggiano.
Punto1: se è vero che i parlamentari italiani guadagnano più di tutti gli altri parlamentari europei perché non propone ( visto che è e siamo europeisti convinti ) un articolo nella prossima finanziaria che dica che dal 1° gennaio 2008 non possono guadagnare più della media europea, sia quando sono in esercizio che quando vanno in pensione? Questa decisione dovrebbe poi valere a cascata per tutti gli altri politici regionali, provinciali e locali.
Punto 2: se è vero che i ministeri sono troppi perché non prende il coraggio a piene mani e propone ai suoi partner di ridurre e riorganizzare la struttura di governo? Non parliamo di numero dei parlamentari perché sappiamo che esula dai suoi poteri.
Punto 3: molte statistiche ci dicono che la burocrazia ( precisiamo : burocrazia , non pubblica amministrazione ) costa 70 miliardi di euro. Perché non chiede a tutte le parti in causa di dare ciascuna la sua ricetta per iniziare a tagliare i rami secchi e ricuperare un po di efficienza?
Punto 4: ci dicono che ci sono 100 miliardi di euro di elusione ed evasione fiscale: perché non sfida industriali, commercianti, artigiani, liberi professionisti che sono esperti in materia per un impegno comune volto a snidare evasori ed elusori con la promessa certa che ogni euro che entra in più deve essere un euro che gli onesti pagano di meno?
Punto 5: ci sono poi le "caste" dei banchieri, finanzieri, manager i quali dovrebbero giustificare i loro guadagni imbarazzanti e inconcepibili con gli andamenti delle loro aziende e chiedersi perché il loro più famoso predecessore ( Vittorio Valletta - presidente Fiat ) decise di sua iniziativa che valeva trenta volte il suo dipendente mentre loro guadagnano 500 volte in più.
Potremmo continuare con altri innumerevoli sprechi e altre nicchie di privilegio ma ci basta per dire che lei sta nelle condizioni di dare un esempio per riportare un po' di serietà e di equità e dunque di chiedere da altri comportamenti meno egoistici e più rispettosi della società.
Siamo convinti che la gente comune, come noi siamo, le verrebbe appresso e la seguirebbe ridandole quella fiducia che stando ai sondaggi sembra ora negarle, perché "le parole insegnano, gli esempi trascinano". 

 

 

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