Conciliare sviluppo economico e tutela ambientale

di Gavino Deruda - 14/09/07

Il rifiuto dell'omologazione, dei modelli fatui ed effimeri, l'essere critici e vigili, e, da qui, le basi anche per una visione nuova e realmente armoniosa del rapporto tra uomo e terra, sviluppo e ambiente, per la vera ricerca del bene comune e la sua cura. C'è molto da riflettere sulle recenti affermazioni di Loreto del Santo Padre (2 settembre '07 ). E sulla decisione con cui si è espresso anche. Ci sono valori da riaffermare e diffondere, i cui portatori sono oggi a torto etichettati come fuori moda. C'è un modello di sviluppo da rivedere radicalmente. C'è un'emergenza ambientale che non ammette più distrazioni, indecisioni, passività, ritardi. L'egoismo del "tutto e subito", l'individualismo che permea la società moderna rischia di relegare le generazioni future in un pianeta invivibile. Benedetto XVI ha richiamato l'attenzione sulla risorsa acqua, emblematica di come uno sviluppo dissennato e senza scrupoli possa determinare conflitti dai quali emerge solo l'antitesi del bene comune.
Le parole che il Santo Padre ha reso ancora più "pesanti" rivolgendole alle giovani generazioni che sono le più esposte alle conseguenze dell'attuale questione ambientale, ma che allo stesso tempo possono dare un contributo fondamentale per una generale inversione di rotta.
Mi rifaccio a tali parole perché sono convinto che nel nostro piccolo ordinario operare nel campo del tempo libero abbiamo il dovere di coglierle e la possibilità di fare cose importanti.
Il tempo libero può essere una "culla" o un nemico dell'ambiente e del territorio in cui viviamo. Il tempo libero è il terreno su cui si sviluppa un'alta tecnologia che spesso non ha trovato e non trova il giusto equilibrio tra il soddisfacimento di determinate esigenze dell'uomo e quelle vitali dell'ambiente. E ciò nei più disparati settori o attività. Se vero progresso può definirsi quello che va a beneficio di tutti vien da sé che non può esservi vero progresso che non tiene in debita considerazione gli effetti che si producono sull'ambiente. Occorre allora insistere sull'importanza di affermare comportamenti in grado di convergere ordinariamente verso un progresso incentrato e orientato sul bene comune. Con questa convinzione sostengo con forza l'importanza crescente dei CRAL per il contributo al miglioramento degli stili di vita e dei bisogni degli individui nel tempo libero dagli obblighi lavorativi e sociali. I CRAL sono aggregazione su esigenze comuni e proiezione verso obiettivi comuni. Il contributo dei CRAL è essenziale per uno sviluppo più sano ed equilibrato del nostro sistema produttivo e per una tutela più efficace del potere di acquisto delle retribuzioni, ma può divenirlo anche in un'ottica parsimoniosa e sobria della società e della vita, di rispetto per le persone e per la natura, come segno di gratitudine per quanto la natura ci ha generosamente messo a disposizione e che noi abbiamo il dovere di utilizzare ma anche di tutelare, conservare, proteggere e valorizzare per noi stessi e per coloro che ci seguiranno. Anche la sterzata, seppure parziale e ancora teorica decisa di recente dai Capi di Stato e di Governo dà la misura di quanto ci si stia avvicinando ad un livello di allarme nel rapporto tra sviluppo e ambiente. Occorre passare rapidamente ad azioni che consentano di frenare questa tendenza e imboccare un viatico virtuoso a livello mondiale. Occorre farlo anche senza l'unanimità perché i pochi che resteranno ancorati alla sfrenata rincorsa del solo profitto senza scrupoli trovano terreno fertile nell'indecisionismo. Muoviamoci, dunque, per mantenere e rinnovare le fonti di benessere, di pace e di prosperità, condizioni base per il miglioramento della qualità della vita. E' l'invito che andrebbe colto a livello istituzionale in Italia e nel mondo; è ciò che dobbiamo pretendere da noi stessi, nel nostro agire quotidiano, nel nostro modo di pensare, di essere e di fare, nella ricerca della possibile compatibilità tra sviluppo economico e tutela ambientale, nella ricerca del bene comune.

 
 

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