DPEF 2008/2011, risoluzione approvata dalla Camera
31 luglio 2007

La Camera,

considerata e pienamente assunta la risoluzione approvata al Senato il 26 luglio 2007, con particolare riferimento:

1) al carattere prioritario che, nell'ambito del DPEF, assumono le politiche per l'equità e l'inclusione sociale, stante il divario che tuttora si registra rispetto ai più avanzati paesi dell'Unione europea, in particolare per quanto concerne il tasso di povertà e l'insufficiente dotazione di risorse per le persone non autosufficienti. A tal fine, si segnala, in particolare, l'esigenza di sostenere il reddito delle famiglie incapienti e di riprendere il progetto del reddito minimo di inserimento;

2) all'importanza di promuovere l'occupazione stabile e a tempo indeterminato, regolare e inclusiva, riducendo le forme di lavoro precarizzanti, anche attraverso una riforma degli ammortizzatori sociali, l'allargamento della base occupazionale, con particolare riguardo ai soggetti più deboli, e il contrasto al fenomeno del lavoro nero e irregolare;

3) alla necessità di orientare le politiche economiche per una crescita sostenibile, al fine di dare attuazione al Protocollo di Kyoto, abbattendo le emissioni di gas serra, sviluppando le fonti rinnovabili, l'efficienza e il risparmio energetico e spostando l'onere tributario dal fattore lavoro alle attività inquinanti;

4) a selezionare le opere infrastrutturali di carattere strategico, privilegiando la mobilità urbana, il trasporto ferroviario, le vie del mare e la portualità;

impegna il Governo:

A. Relativamente agli obiettivi di carattere finanziario:

1) a stabilire il limite massimo del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, in un valore non superiore, per il 2008, a 24 miliardi di euro e, per gli anni successivi, a 21,5 miliardi di euro per il 2009 e a 18 miliardi di euro per il 2010;

2) a mantenere il fabbisogno di cassa del settore statale entro il limite del 2,1 per cento per il 2008, dello 0,7 per cento per il 2009, in pareggio nel 2010 ed in avanzo per lo 0,7 per cento per il 2011;

3) a conseguire l'obiettivo di un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche che, comprensivo degli effetti del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, e dell'assestamento di bilancio per il 2007, risulti pari al 2,2 per cento del PIL nel 2008, all'1,5 per cento nel 2009, allo 0,7 per cento nel 2010, e si trasformi in accreditamento netto, pari allo 0,1 per cento, nel 2011;

4) a perseguire un progressivo miglioramento dell'avanzo primario, dal 2,7 per cento nel 2008 al 4,9 per cento nel 2011, che permetta il raggiungimento degli obiettivi indicati nel documento;

5) a mantenere il rapporto tra debito pubblico e PIL entro valori non superiori al 103,2 per cento nel 2008, al 101,2 per cento nel 2009, al 98,3 per cento nel 2010, al 95 per cento nel 2011;

6) a presentare una Nota di aggiornamento nel mese di settembre, con un congruo anticipo rispetto alla trasmissione del disegno di legge finanziaria, qualora ciò risulti necessario in relazione all'evoluzione dell'andamento dei dati macroeconomici e di finanza pubblica;

B. Relativamente alla manovra di finanza pubblica:

1) a non effettuare una manovra correttiva netta per il 2008, che non sarebbe congruente con le condizioni economiche e sociali del Paese, considerando il grande sforzo di aggiustamento strutturale effettuato nel 2007;

2) a realizzare con la legge finanziaria per il 2008 gli interventi connessi agli impegni sottoscritti, alle prassi consolidate e a nuove iniziative a sostegno della competitività e della produttività dell'economia nazionale e della modernizzazione ed estensione del sistema del welfare , mediante una riprogrammazione e riqualificazione della spesa corrente primaria e, in ogni caso, senza ricorrere ad aumenti della pressione fiscale, ferma restando l'esigenza di proseguire e rafforzare ulteriormente il proficuo lavoro già realizzato per il contrasto all'evasione, presupposto imprescindibile ai fini di una più equa ripartizione del carico tributario;

3) a finalizzare le eventuali maggiori entrate derivanti dalla politica di contrasto dell'evasione fiscale, qualora permanenti, a riduzioni della pressione fiscale prioritariamente per le fasce più deboli, nell'ambito di un programma di generale riduzione del prelievo fiscale su famiglie e imprese, già a partire dalla legge finanziaria per il 2008;

4) a migliorare l'economicità e l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, anche per quanto riguarda i rapporti fra lo Stato e le autonomie territoriali, allo scopo di eliminare sovrapposizioni e ridondanza dei livelli burocratici a vantaggio dell'effettivo funzionamento dei servizi pubblici;

5) a promuovere in tale direzione un «Patto per la qualificazione e la razionalizzazione della spesa», da concordare tra lo Stato, le regioni e il sistema delle autonomie, allo scopo di riqualificare la spesa corrente a favore della spesa in conto capitale per investimenti e sviluppo;

6) ad estendere e approfondire le procedure di revisione della spesa già avviate nell'ambito del bilancio dello Stato, portandole al massimo livello di governo e promuovendole nelle intese con gli enti territoriali, in modo da incentivare le singole amministrazioni alla trasparenza, motivazione e comparabilità delle spese;

7) ad effettuare, allo scopo di riqualificare e rendere più efficiente la spesa, una accurata rivisitazione dell'assetto normativo vigente, anche ai fini della conseguente abrogazione delle norme rispondenti a finalità ormai superate e, pertanto, da abbandonare;

8) ad effettuare, anche nei rapporti con l'Unione europea, una ricognizione di tutti gli strumenti utili a determinare una significativa riduzione del debito pubblico, sia con riferimento a forme concordate di utilizzo delle riserve delle banche centrali, in oro e in valuta, eccedenti quanto richiesto dal concerto con la BCE per la difesa dell'euro, anche sulla base delle esperienze di altri Paesi, sia con riferimento alla classificazione delle operazioni patrimoniali e delle partite finanziarie, nonché ad aprire nuovi spazi per forme più qualificate di spesa pubblica;

C. Relativamente al sistema delle autonomie locali ed al federalismo fiscale:

1) in attesa dell'approvazione del disegno di legge sul federalismo fiscale, ad individuare procedure idonee - anche valorizzando le sedi tecniche in cui siano rappresentate tutte le istituzioni e gli enti interessati (Governo, Parlamento ed enti territoriali) - allo scopo specifico di definire:

a) i fabbisogni di spesa degli enti territoriali, svolgendo le opportune quantificazioni e definendo i costi standard e gli indicatori di spesa relativi a beni e servizi dei sistemi regionali e locali;

b) le modalità per il collegamento e il tendenziale consolidamento dei conti dei singoli enti e tra i diversi livelli di Governo, allo scopo di disporre di un quadro completo delle responsabilità e delle competenze nell'esercizio delle funzioni trasferite, e per un efficace monitoraggio della spesa;

c) le regole essenziali da ricomprendere nel patto per la qualificazione e la razionalizzazione della spesa, di cui al punto B.5), con l'individuazione di variabili-obiettivo per tutti i livelli istituzionali, nella direzione di ridurre la spesa corrente a favore della spesa in conto capitale per investimenti e sviluppo;

d) modalità idonee a favorire la diffusione delle «buone pratiche» tra enti territoriali e locali e tra i diversi livelli in cui si articola l'amministrazione centrale dello Stato, anche promuovendo l'assistenza tecnica reciproca, al fine di conseguire una più razionale ed omogenea organizzazione dei centri di spesa e di responsabilità amministrativa;

e) piani integrati e programmi comuni tra Governo, regioni e autonomie locali per la tutela dell'ambiente e il controllo delle emissioni inquinanti, le politiche energetiche, lo sviluppo economico, con una chiara individuazione degli obiettivi, delle competenze e delle responsabilità;

f) modelli di sperimentazione e di applicazione di innovazioni tecnologiche nei servizi pubblici essenziali nelle amministrazioni centrali e decentrate;

D. In merito alle procedure per la decisione di bilancio:

1) a proseguire il processo di riclassificazione del bilancio dello Stato implementando e aggiornando la relativa disciplina, fermo restando che l'oggetto del voto parlamentare, per la spesa, dovrà individuarsi nei macroaggregati;

2) a riferire in Parlamento, entro il 20 settembre, sullo stato di attuazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 3 luglio 2007 con la quale sono state definite le modalità per la predisposizione della legge finanziaria, esponendo metodi, criteri e regole adottate per una drastica diminuzione degli interventi da inserire nella legge finanziaria rispetto agli anni precedenti e per la distribuzione dei restanti interventi in provvedimenti collegati, da indicare nella eventuale Nota di aggiornamento, ivi compresi eventuali provvedimenti di urgenza che si dimostrassero necessari, individuando quelli da includere in un unico quadro di copertura;

3) conseguentemente, ad attenersi ad uno scrupoloso e puntuale rispetto dei vincoli previsti dalla normativa vigente per quanto concerne la delimitazione del contenuto della legge finanziaria, sia nella fase di trasmissione del disegno di legge del testo in Parlamento che in quella successiva della eventuale presentazione di proposte emendative, in modo da ridimensionarne l'eccessiva ampiezza. A tal fine, si evidenzia l'esigenza di predisporre un testo con un numero limitato di articoli omogenei, tutti rigorosamente corrispondenti al suo contenuto tipico, come definito dalla legislazione contabile, evitando, in particolare, l'inserimento di norme meramente ordinamentali ovvero di carattere localistico o microsettoriale;

4) a prevedere un aggravamento della procedura relativa alla presentazione degli emendamenti da parte del Governo, disponendone la previa delibera del Consiglio dei Ministri;

5) a migliorare l'utilizzazione dello strumento dei disegni di legge collegati anche attraverso la previsione delle necessarie coperture nell'ambito dei fondi speciali;

6) a verificare la possibilità di collocare le norme relative alla finanza regionale e locale, con particolare riguardo alle eventuali correzioni alle regole del Patto di stabilità interno, che oggi confluiscono nel disegno di legge finanziaria, in un provvedimento collegato, previa una fase di confronto e valutazione congiunta con regioni, province e comuni;

7) a presentare, entro il mese di giugno 2008, una relazione al Parlamento sullo stato di attuazione delle norme contenute nella legge finanziaria e sui loro effetti finanziari, dando conto degli eventuali ritardi nell'adozione dei provvedimenti di carattere amministrativo o regolamentare;

E. Per quanto concerne la crescita sostenibile:

1) in materia di politica industriale: (i) a dare piena attuazione alla nuova politica industriale per lo sviluppo e la competitività del sistema economico, secondo gli obiettivi delineati dal programma «Industria 2015» e dalla legge finanziaria per il 2007; (ii) ad attivare tutti gli adempimenti procedurali e il flusso di risorse per l'attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2015 e della politica regionale sia comunitaria (Fondi strutturali) che nazionale (Fondo aree sottoutilizzate); (iii) a riformare l'intero sistema degli incentivi pubblici, anche mediante la ridefinizione di modelli organizzativi, secondo una logica di semplificazione e di flessibilità degli strumenti in un quadro di cooperazione integrata con le Regioni;

2) a sostenere la capacità di penetrazione nei mercati mondiali delle piccole e medie imprese italiane, anche mediante l'introduzione di incentivi all'aggregazione per distretti o per filiera e l'avvio in tempi rapidi di un vasto programma di formazione di professionalità in materia di politiche di internazionalizzazione e di riforma degli organismi e delle amministrazioni competenti nel settore;

3) in materia di editoria, a determinare, nell'ambito della prossima legge finanziaria, le risorse necessarie al rilancio e al riequilibrio del settore, così come previsto nelle linee di riforma annunciate dal Governo;

4) a sostenere le attività del settore no profit , confermando la previsione della destinazione del 5 per mille dell'IRPEF e, allo stesso tempo, incrementando la misura degli importi complessivamente erogabili;

F. Con riferimento agli interventi per l'adeguamento infrastrutturale:

1) a destinare risorse per la costituzione di un Fondo per finanziare la ristrutturazione e l'ammodernamento della rete idrica sull'intero territorio nazionale;

2) a individuare le migliori strategie di prevenzione della crisi idrica di tutte le aree del Paese e, in particolare, del bacino del Po e del Mezzogiorno, anche mediante la tempestiva indizione di una conferenza nazionale sull'acqua, nonché ad individuare le relative risorse finanziarie;

G. Per quanto concerne le politiche relative alla sicurezza:

1) a rafforzare il Sistema nazionale di sicurezza quale strumento di garanzia e di democrazia ai fini del pieno esercizio dei diritti dei cittadini, in termini coerenti con le politiche sociali, per favorire l'integrazione sociale e la crescita civile, sociale ed economica, attraverso il controllo coordinato del territorio anche con il coinvolgimento dei diversi livelli di governo nella definizione ed adozione di modelli di sicurezza territoriale, privilegiando il contrasto alla criminalità organizzata; ad adoperarsi per il miglior utilizzo delle dotazioni organiche e la riduzione del personale delle Forze di polizia addetto a funzioni meramente amministrative, secondo le linee di razionalizzazione di sistema introdotte dalla legge finanziaria per il 2007;

2) a garantire il miglioramento del sistema di soccorso pubblico attraverso la soddisfazione delle esigenze organizzative e di dotazione strumentale e logistica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e dei soggetti operanti nel sistema della protezione civile;

3) a prevedere tra le misure da adottare a seguito della sospensione della chiamata alla leva, anche ai fini della razionalizzazione della spesa, la drastica riduzione del numero di tribunali militari, con conseguente rimodulazione delle dotazioni organiche dei magistrati militari, del personale di cancelleria e di segreteria e il contestuale transito delle unità eccedenti nei corrispondenti ruoli della magistratura ordinaria e del Ministero della giustizia;

H. Relativamente alle politiche di sviluppo e crescita del Mezzogiorno:

1) a sviluppare le attrezzature materiali e immateriali per far diventare il Mezzogiorno una piattaforma di interconnessione economica e culturale tra Europa, Asia ed Africa;

2) a sviluppare la centralità politica, commerciale e culturale nel Mediterraneo valutando la possibilità di promuovere la creazione di una Banca euromediterranea degli investimenti, eventualmente con sede nel Mezzogiorno, e a realizzare interventi volti alla creazione di poli tecnici e scientifici, di formazione e ricerca;

3) a garantire il pieno rispetto degli impegni di spesa previsti dal DPEF, con un aumento del 37 per cento della spesa in conto capitale per l'accesso ai Fondi europei, in particolare per le aree dell'Obiettivo Convergenza;

4) ad assicurare piena efficacia agli strumenti di politica industriale e agli interventi strategici previsti dalla legge finanziaria per il 2007; a prevedere modalità di intervento automatiche di natura fiscale rivolte agli investimenti in ricerca, innovazione e internazionalizzazione delle imprese, alla stabilizzazione e all'incremento delle assunzioni e/o all'emersione del lavoro nero, alla attenuazione dei costi legati alla marginalità geografica;

5) a definire un adeguato Piano per l'occupazione nel Mezzogiorno, per garantire più elevati tassi di occupazione e partecipazione, in particolare per la componente femminile;

6) a individuare obiettivi concreti con risorse adeguate nell'azione di governo, per assicurare legalità e sicurezza ai cittadini e agli insediamenti produttivi nei territori meridionali, e per contrastare l'esclusione sociale, in particolare dei minori a rischio;

7) a condizionare l'erogazione di risorse pubbliche ai grandi investitori istituzionali (quali, ad esempio, ANAS, Ferrovie dello Stato, ENEL, GRTN, ENI, Poste Italiane) al pieno rispetto del vincolo di destinazione territoriale della spesa ordinaria;

8) a prevedere un adeguato programma di interventi per una significativa riduzione dei divari di servizi, anche mediante il miglior utilizzo delle risorse umane e finanziarie.
( firmatari: Ventura, Duilio, Ossorio, Franceschini, Migliore, Di Salvo, Donadi, Villetti, Sgobio, Bonelli, Fabris, Andrea Ricci, Aurisicchio, Raiti, Di Gioia, Napoletano, Zanella, D'Elpidio). 

 

 

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