Primo passo per la riduzione dei costi della politica
Il Governo approva un disegno di legge

La previsione indicativa del risparmio è di circa 800milioni di euro per lo Stato e 500miolioni di euro per gli enti locali: è la proposta contentuta nel DDL per la riduzione dei costi della politica approvato il 13 luglio dal Consiglio dei Ministri. Addentrandoci nel provvedimento si prevede una riduzione media del 20% dei membri delle assemblee elettive di Province e Comuni. Il taglio sarà modulato in base all'ampiezza della popolazione. Per quanto concerne le Regioni l'obiettivo del Governo è di arrivare alla riduzione di un terzo.
Per questi passi saranno comunque necessarie leggi regionali. Per il riconoscimento dello status di comunità montana, i comuni dovranno avere un'altitudine di almeno 600 metri sul livello del mare sull'80% del territorio o del 50% del territorio, ma con un dislivello di almeno 600 metri. Un accordo con l'Uncem prevede inoltre la riduzione del 50% dei consiglieri delle comunità montane.
Nel Governo c'è anche l'impegno per la riduzione dei parlamentari con una legge costituzionale sulla quale sia possibile raggiungere un'ampia maggioranza. C'è anche l'introduzione del divieto di finanziamenti a partiti e gruppi parlamentari da parte di società concessionarie di pubblici servizi e un limite ai cumuli di incarichi per evitare conflitti di interessi. Alcuni esempi: per chi ricoperto ruoli di governo è prevista una pausa di un anno prima di assumere nuovi incarichi; chi fa l'assessore ai Lavori pubblici non potrà fare l'architetto, così come chi ha ricoperto l'incarico di assessore ai trasporti non potrà diventare amministratore delegato di una società di trasporti prima di un anno.

 

 

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