ONU, l'Italia nel Consiglio dei Diritti Umani
l'ingresso dal 19 giugno 2007. Subito diversi importanti impegni - 21-06-07

Dal 19 giugno 2007 l'Italia è entrata a far parte, quale membro a pieno titolo, del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Gli impegni derivanti dall'appartenenza al Consiglio scattano sin d'ora: l'Italia è infatti chiamata a concorrere al varo di un “pacchetto di regole istituzionali”, frutto di un negoziato serrato, alla cui elaborazione ha concorso attivamente l'Unione Europea, sotto la guida della Presidenza tedesca.

Grazie alle nuove regole, le Nazioni Unite potranno disporre d'ora in avanti di un equilibrato ed imparziale strumento per la costante revisione della situazione dei diritti umani nei Paesi membri. Il documento prevede inoltre il mantenimento di una serie di positive iniziative avviate nel primo anno di vita del Consiglio, quali i cosiddetti “mandati Paese” e la formulazione di una “Agenda di lavoro” che ha fatto registrare ampie convergenze da parte delle varie componenti regionali del Consiglio ed è stata salutata positivamente dalle ONG.

Oltre al consolidamento del quadro istituzionale del nuovo Organismo, l'Italia intende dedicarsi con il massimo impegno a promuovere in seno al Consiglio la trattazione di alcuni qualificanti punti dell'agenda per la quale è stata eletta il 17 maggio scorso: come ad esempio i diritti del fanciullo, in particolare il diritto all'identità e il grave fenomeno dei “bambini soldato”; i diritti economico-sociali sempre più pressanti, come il diritto all'acqua. In particolare anche nel seno del Consiglio dei Diritti Umani da parte italiana si continuerà a profondere il massimo impegno per una moratoria universale della pena di morte in vista della sua abolizione, tema su cui proprio ieri l'Italia ha ottenuto un significativo successo in seno all'UE. .

 
 

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