Rapporto OCSE sull'economia italiana: giudizio positivo ma cauto
particolari raccomandazioni su risanamento e liberalizzazioni - 04/06/2007

Ripresa in atto ma cautela nelle valutazioni sulla prospettiva. Questo in estrema sintesi il giudizio sull'economia italiana contenuto nel Rapporto Italia dell'OCSE presentato oggi, 4 giugno 2007, a Roma dal segretario generale dell'organizzazione Angel Gurria.

139 pagine che sottolineano come l'Italia debba ancora crescere in fatto di concorrenza e di sostenibilità di bilancio. L'OCSE sottolinea anche come maggiori sforzi vadano compiuti in termini di funzionalità federale.

La produttività mostra scarsi segnali di ripresa, l'indebitamento pubblico minaccia la sostenibilità fiscale appesantito dall'invecchiamento della popolazione. Senza ulteriori riforme gli standard di vita rischiano di scendere al di sotto degli altri paesi.

Per l'OCSE ha un valore cruciale il proseguimento del processo di liberalizzazione, così come la riduzione degli interventi pubblici nel settore industriale e il rilancio del settore bancario.

Sul fronte dei conti pubblici l'Italia ha ottenuto risultati straordinari ma dovrebbe mantenere un atteggiamento prudente di politica di bilancio nel 2007. Il cosiddetto “tesoretto”, pertanto, dovrà essere per l'OCSE totalmente dedicato al risanamento (tanto più – si considera – che le entrate continuano ad aumentare più del previsto) unitamente ad ulteriori impegni di riduzione della spesa pubblica che l'OCSE indica soprattutto in materia di pensioni. Dedicare parte delle entrate non previste a eventuali tagli fiscali sarebbe un cambiamento di politica prematuro che renderebbe le prospettive di medio periodo più difficili.

Per quel che concerne le pensioni l'OCSE raccomanda di mettere in atto la riforma delle pensioni approvata dal Parlamento. Sia lo “scalone” previsto dalla legge Maroni, sia la modifica dei coefficienti di calcolo risultano essenziali per acquisire il controllo nel bilancio nel medio periodo e la sostenibilità nel lungo termine". L'OCSE apprezza la riforma del TFR, perché dovrebbe incoraggiare lo sviluppo dei fondi privati.

Sul versante della spesa sanitaria, l'OCSE suggerisce maggiore responsabilizzazione per le amministrazioni locali. Gli sforzi circa nel campo della funzionalità amministrativa e burocratica sono considerati come allo stato teorico e dall'incerta applicazione, mentre per ciò che riguarda il federalismo si sottolinea l'importanza dei passi fin qui fatti e si invita a procedere oltre.

Promosso il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, ma resta ancora intatta la sfide della sua corretta attuazione. Gli sforzi per la liberalizzazione – sostiene l'OCSE - devono essere preservati e c'e' ancora spazio per un ulteriore slancio nel processo. Alcuni suggerimenti: la sostituzione delle tessere professionali con semplici certificazioni e la rimozione dell'influenza degli ordini; maggiore liberalizzazione del commercio e della distribuzione a partire dalla flessibilità degli orari di lavoro.

 
 

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