La fotografia Istat sulla popolazione residente in Italia
Dati diffusi il 30 aprile 2007

Pubblichiamo di seguito una sintesi della nota informativa dell'ISTAT sulla “ Popolazione residente per sesso, età e stato civile e popolazione residente straniera per sesso ed età nei comuni italiani”.

Al 1° gennaio 2006 la popolazione residente in Italia ammonta nel complesso a 58.751.711 unità, mentre alla stessa data del 2005 ammontava a 58.462.375 unità. Pertanto, l'incremento della popolazione è stato dello 0,5% medio annuo. La popolazione risiede per il 26,5% nel Nord-ovest, per il 18,9% nel Nord-est, per il 19,3% nel Centro, per il 24% nel Sud e per il restante 11,4% nelle Isole, senza significative variazioni rispetto all'anno precedente. La crescita della popolazione è stata particolarmente forte nel Centro-nord del Paese, con un incremento medio annuo dello 0,8% nel Nord-est e dello 0,7% nel Nord-ovest e nel Centro. Nel Sud la crescita della popolazione è risultata pari a zero, mentre nelle Isole è stata appena dello 0,1%.

Nel panorama internazionale l'Italia continua ad essere uno dei Paesi con la popolazione più anziana, com'è testimoniato dal fatto che al 1° gennaio 2006 la popolazione di 65 anni e più ammonta al 19,7% – dunque quasi un residente su cinque – contro il 18,7% del 1° gennaio 2002. Il medesimo indicatore era pari al 13,1% all'inizio degli anni Ottanta. Aumenta, analogamente, la percentuale di popolazione con 80 anni e più. Lo squilibrio della popolazione in favore delle età più elevate è ancora più rilevante, considerando che la riduzione dei livelli di fecondità negli ultimi venticinque anni ha comportato una riduzione costante della popolazione dei giovani fino a 14 anni, scesa nel 2006 a rappresentare il 14,1% del totale, contro il 22,6% del 1980. Conseguentemente il rapporto tra anziani e giovani ha mostrato anch'esso un costante aumento negli anni, dal 58% del 1980 al 140% del 2006.

Il rapporto tra popolazione in età attiva e non attiva il quale, benché fosse pari al 55,4% nel 1980, è in seguito cresciuto dal 46% del 1990 al 51,1% del 2006.

A livello territoriale l'invecchiamento della popolazione è un processo demografico allargato a tutte le aree del Paese. Il fenomeno si presenta particolarmente avanzato nel Centro-nord, dove la popolazione con 65 anni e più al 1° gennaio 2006 oltrepassa la quota del 20% del totale e quella con 80 anni e più il 5%. Nella medesima area del Paese la percentuale di giovani fino a 14 anni si è andata ulteriormente riducendo, fino a raggiungere in media un valore di circa il 13%. Nel Mezzogiorno giovani e anziani sono numericamente ancora abbastanza in equilibrio ma con una chiara tendenza verso un ulteriore processo d'invecchiamento della popolazione.

Al 1° gennaio 2006 la popolazione per stato civile era così suddivisa: 50,4% coniugati/e, 40,5% celibi/nubili, 7,7% vedovi/e, 1,5% divorziati/e. Rispetto al 2002 non si ravvedono importanti modificazioni in tale composizione, se si esclude una flessione della popolazione coniugata (-0,5 punti percentuali) a vantaggio di un incremento della popolazione sia celibe/nubile (+0,4) sia divorziata (+0,3).

Al 1° gennaio 2006 gli stranieri residenti in Italia sono 2.670.514, di cui 1.350.588 maschi e 1.319.926 femmine. Rispetto all'anno precedente gli iscritti in anagrafe aumentano di 268.357 unità (+11,2%). Pur consistente, l'incremento registrato tra il 1° gennaio 2005 e il 1° gennaio 2006 è inferiore sia a quello registrato tra il 1° gennaio 2004 e il 1° gennaio 2005 (+411.998 unità, +20,7%) sia a quello intercorso tra il 1° gennaio 2003 e il 1° gennaio 2004 (+440.786 unità, +28,4%). Complessivamente, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2003 e il 1° gennaio 2006 il numero di stranieri residenti è aumentato del 72%. Gli stranieri costituiscono il 4,5% della popolazione residente complessiva (58.751.711 unità) al 1° gennaio 2006, mentre al 1° gennaio 2003, 2004 e 2005 essi costituivano, rispettivamente, il 2,7%, il 3,4% e il 4,1%. L'incidenza degli stranieri residenti è dunque aumentata di 1,8 punti percentuali nel periodo 2003-2006. La popolazione straniera risiede soprattutto nel Nord-ovest e nel Nord-est, rispettivamente con il 36,6% e il 27,4% degli stranieri, seguite dal Centro con il 24%, dal Sud con l'8,6%, e dalle Isole con appena il 3,5%. Tra il 1° gennaio 2003 e il 1° gennaio 2006 gli stranieri residenti aumentano in maniera considerevole in tutte le aree del territorio e, in particolar modo, nel Nord-ovest e nel Sud con percentuali d'incremento del 77% e dell'81%. Nel medesimo periodo l'incremento di stranieri risulta elevato anche nel Nord-est e nel Centro (+71% e +68%), mentre è comunque positivo ma più contenuto nelle Isole (+48%).

 
 

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