Giornata mondiale dell'acqua: nel 2025 un mondo alle prese con la siccità
l'appuntamento voluto dall'ONU. A rischio le riserve d'acqua italiane - 26/03/07

Proclamata dall'ONU, come da diversi anni a questa parte il 22 marzo scorso è stata la giornata mondiale dell'acqua.

L'obiettivo centrale è quello di sensibilizzare al massimo istituzioni e popolazioni sul pressante e crescente rischio siccità.

Secondo i dati diffusi dall'Organizzazione delle Nazioni Unite sono circa 2 miliardi di persone ad essere interessate dalla realistica ipotesi di una diffusa siccità su scala internazionale.

Approfondendo l'ONU indica chiaramente il 2025 come l'anno in cui 1 ,8 mld di persone saranno costrette a vivere in regioni con assoluta scarsità d'acqua, mentre due terzi dell'intera popolazione mondiale sarebbero comunque in condizioni critiche.

Da questo quadro non è esente il futuro dell'Italia, individuata come Paese interessato dal clima “africano” e dalla necessità di avviare iniziative preventive contro la crescente crisi di disponibilità d'acqua nelle proprie riserve.

L'Italia, come il resto dell'Europa meridionale avranno quindi presto gravi ripercussioni, in particolare per quel che riguarda l'agricoltura, con una conseguente diminuzione della produzione agroalimentare, ma anche sulle risorse economiche del turismo e nel settore dell'energia idroelettrica. E' stimato che in quest'area geografica la portata dei fiumi potrebbe diminuire dell'80%.

Spostando le più accreditate proiezioni fino al 2070, l'area del mediterraneo interessata da gravi problemi di siccità potrebbe comprendere tra i 16 e 44 milioni di persone. Ancor prima, nel 2050 circa potremmo assistere ad una sostanziale perdita di volume dei ghiacciai alpini, tra il 30 e il 70%. Ovviamente il tutto si rifletterà sugli ecosistemi acquatici, che tenderanno a scomparire con una notevole incidenza negativa sulla biodiversità.

N.d.R

Noi su questa materia abbiamo scritto più volte. Non vogliamo provocare allarmismi. Desideriamo solo dare il nostro piccolo contributo per una lettura razionale dei fenomeni climatici e chiedere a Istituzioni ( nazionali e internazionali ) e ai cittadini di saper prevedere gli eventi e adottare, oltre alle opportune e idonee politiche, uno stile di vita sobrio, evitando usi impropri e sprechi delle risorse naturali che contrariamente a quanto comunemente si pensa non sono affatto illimitate.

( Vedi nostre note similari precedenti )

 

 
 

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