8 MARZO, FESTA DELLA DONNA?
di Rossella Ronconi - 7/03/07

Le origini della giornata della donna risalgono a quel lontano inverno del 1908, quando a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per rivendicare migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero durò alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario dello stabilimento, bloccò tutte le porte dell'opificio imprigionandovi le scioperanti e appiccandoci il fuoco. Le 129 operaie non ebbero scampo e morirono arse vive.

A seguito di questa tragedia è accaduto che negli anni immediatamente successivi si svolgessero una serie di eventi circoscritti nei primi tempi solo agli Stati Uniti finalizzati al ricordo della terribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.

Successivamente, con il diffondersi e l'accrescersi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili inerenti al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di avvio per il proprio riscatto.

Ai giorni nostri la “festa” della donna è molto attesa , le associazioni femminili organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione femminile, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono, a prezzi esorbitanti, una grande quantità di mimosa, divenuta il simbolo di questa giornata e dai gestori di luoghi di ristorazione e di intrattenimento che vedranno i loro locali affollati, magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio dai festeggiamenti della ricorrenza. Nel corso degli anni, quindi, sebbene non si manchi di festeggiare questa data, è andato in massima parte perduto il vero significato di questa ricorrenza, perché la grande maggioranza delle donne approfitta di questa occasione per uscire da sola con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della "trasgressione".

Detto questo, però io vorrei approfittare di questa ricorrenza anche per dire che certamente, negli anni, grazie a tante lotte delle lavoratrici e delle donne sono state approvate svariate leggi che introducono le donne in tutti gli ambiti, compresi i pubblici uffici e tutte le professioni. Viene sancita la parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro…… ma la strada della parità sostanziale non è ancora conclusa!

La donna ha ancora, in molti casi, di che lamentarsi del contesto di subalternità a cui è costretta e la volontà di emancipazione e di uguaglianza con l'uomo, a cui aspira è, non solo legittima, ma sorretta da pressoché universali e autorevoli dichiarazioni di Organizzazioni Internazionali, umanitarie, sociali, politiche; Carte dei Diritti; Costituzioni. Innumerevoli propositi, tante dichiarazioni inutili, perché non è sufficiente la sola volontà di equità per ottenerla, in quanto essa è strettamente connessa alla realtà culturale e socioeconomica in cui si trova.

Chissà quante “giornate” della donna ancora dovremo celebrare prima di raggiungere la vera imparzialità tra i sessi?

Fatte tali riflessioni, la nostra Federazione augura a tutte le donne di trascorrere una giornata serena all'insegna del divertimento ma anche di una profonda riflessione. 

 

 

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