Il benessere infantile nei paesi industrializzati
Fonte: Rapporto UNICEF - 19-02-2007

Area OCSE, i bambini italiani all'ottavo posto, ma penultimi per il sistema scolastico

Il Centro di Ricerca Innocenti dell'UNICEF (IRC) ha pubblicato il 14 febbraio scorso la Report Card n. 7 , il rapporto che si occupa del benessere dei bambini e dei giovani nelle economie avanzate del mondo, presentandone la prima valutazione approfondita.

Le sei dimensioni prese in esame per misurare il benessere dei bambini (benessere materiale, salute e sicurezza, istruzione, relazioni con i coetanei e con la famiglia, comportamenti e rischi, la percezione del proprio benessere da parte dei giovani) consentono di tracciare un quadro generale delle condizioni di vita dei bambini, e nessuna dimensione, presa singolarmente, può rappresentare una misura affidabile del benessere dell'infanzia nel suo complesso.

In tal modo, affrontando l'argomento in maniera innovativa, il Rapporto mostra che in tutti i 21 paesi OCSE presi in esame si devono compiere dei miglioramenti e che nessuno di questi paesi si piazza in testa alla classifica in tutte e sei le aree esaminate .

Dall'analisi della Report Card risulta che la metà superiore della classifica è dominata da un gruppo di paesi dell'Europa settentrionale, con il più elevato livello di benessere dei bambini riscontrabile in Olanda , Svezia , Danimarca e Finlandia .

L'Italia si colloca complessivamente all'ottavo posto della classifica, dietro i Paesi Bassi (primi in classifica), i paesi scandinavi, la Svizzera e la Spagna, ma davanti a paesi come Stati Uniti , Canada, Germania, Francia e Gran Bretagna, ultima in classifica con risultati disastrosi in tutte le categorie.

I bambini italiani risultano essere quelli che hanno i migliori rapporti con la loro famiglia, essendo quelli che più di tutti mangiano a pranzo con i genitori, parlano con loro e vivono in famiglie con entrambi i genitori. Ma si collocano al penultimo posto nella sezione dedicata al sistema scolastico, con un rendimento scolastico inferiore, secondi solo alla Francia nella percentuale di bambini tra 15 e 19 anni che "non studia, non segue una formazione, né lavora".

Non esiste una forte o coerente relazione tra il PIL pro capite di un paese e il livello di benessere dei suoi bambini. Per esempio, nella graduatoria generale del benessere dei bambini la Repubblica ceca ottiene una posizione migliore di molti altri paesi europei ben più ricchi. Inoltre, nessun paese si posiziona nel primo terzo delle classifiche per tutte le sei dimensioni del benessere.

 
 

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