Discreta Italia nello sviluppo umano
I dati del "Programma ONU sullo sviluppo" - 13/11/2006

Avremo pure non pochi problemi ma a quanto pare non siamo così male in materia di sviluppo umano. Secondo i dati del Rapporto presentato dal Programma delle Nazioni Unite sullo sviluppo (Undp), infatti, l'Italia occupa il 17° posto nella particolare graduatoria annuale sullo sviluppo umano. In testa c'è Norvegia seguita da Islanda e Australia. Ultimi Sierra Leone e Niger. La classifica viene elaborata sulla base di un indice che prende in considerazione parametri come l'aspettativa di vita, l'alfabetizzazione della popolazione adulta, il tasso di scolarità e il reddito. L'Italia è preceduta da Paesi come Giappone, USA e Francia, ma guarda dall'alto Regno Unito, Spagna e Germania.

Il Rapporto evidenzia una tendenza quasi cronica al crescente divario tra paesi ricchi e paesi poveri. La forbice fa emergere come gli abitanti della Norvegia siano 40 volte più ricchi di quelli del Nige. Ma non è tutto: l'aspettativa di vita in Norvegia corrisponde al doppio di quella del Niger e il tasso di scolarità è praticamente al 100% nel Paese nordico mentre è fermo al 20% nel Niger. Tragica continua ad essere la situazione dell'Africa subsahariana, dove a causa dell'incidenza dell'Aids l'aspettativa di vita è perfino più bassa di trent'anni fa. Mediamente al di sotto del Sahara non si superano i 46 anni di vita e non è dunque sorprendente che tra gli ultimi posti in classifica, 28 appartengono al continente africano.

Cambia sostanzialmente il quadro dello sviluppo umano quando si esce dall'Africa. Miglioramenti si registrano in Europa centrale e orientale, nei Paesi dell'ex Urss ed anche nell'Asia orientale e meridionale sono sempre più rapidi.

Un solo dato, infine, rende tutto chiaro: il reddito combinato delle 500 persone più ricche del mondo è superiore a quello dei 416 milioni di persone più povere.

 
 

Indietro Home