Annuario Istat 2006
dal comunicato Istat pubblichiamo alcuni estratti

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: Popolazione

Alla fine del 2005 i residenti in Italia sono 58.751.711, circa 290.000 in più rispetto all'anno precedente. Tale incremento si deve esclusivamente al saldo attivo del movimento migratorio (+302.618 unità), dato che il movimento naturale torna ad essere negativo (-13.282 unità). La fecondità delle donne italiane è pressoché stabile rispetto all'anno precedente (da 1,33 figli per donna nel 2004 a 1,32 nel 2005). Nell'UE15 l'Italia rimane uno dei paesi meno prolifici, mentre se si considera l'UE25 sopravanza molti paesi dell'Europa dell'Est che hanno livelli di fecondità ancora più bassi. Nel 2005 la speranza di vita alla nascita è pressoché stazionaria per gli uomini (77,6 anni contro i 77,7 del 2004) mentre si riduce leggermente per le donne (da 83,7 a 83,2). Prosegue il processo di invecchiamento della popolazione: al 1° gennaio 2006 l'indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione ultrasessantacinquenne e quella con meno di 15 anni) registra un ulteriore incremento, raggiungendo il valore di 140,4 (nel 2005 era pari a 137,8), il più alto dell'Unione Europea. Ormai quasi un italiano su cinque è ultrasessantacinquenne e anche i “grandi vecchi” (dagli ottanta anni in su) sono in continuo aumento: essi rappresentano più del 5% del totale della popolazione.

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: Sanità e salute

Nel 2003 sono oltre 47.000 i medici di base presenti sul territorio nazionale, circa 8,2 ogni 10.000 abitanti, rapporto che rimane sostanzialmente stabile fra il 1999 e il 2003. Cresce invece l'offerta di medici pediatri: se ne contano oltre 7.300, circa 9 ogni 10.000 bambini fino a 14 anni. In leggero aumento anche gli ambulatori e i laboratori pubblici e privati convenzionati, che passano da 23,8 ogni 10.000 abitanti nel 1999 a 25,1 nel 2003. Cala invece l'offerta dei servizi di guardia medica: i medici addetti scendono a 25 ogni 10.000 abitanti nel 2003 dai 26,1 del 1999, però aumentano leggermente, da 6.800 a 7.000, le ore annue di servizio prestate. L'assistenza domiciliare integrata è sempre più importante in una società come quella italiana, caratterizzata da un evidente processo di invecchiamento. Su 197 Asl sono 189 quelle che offrono questo servizio nel 2003 (erano 175 nel 1999). Aumentano anche i pazienti assistiti al proprio domicilio: da circa 236.000 nel 1999 a quasi 316.000 nel 2003; gli ultrasessantacinquenni ne rappresentano una quota rilevante (l'82,5% del totale). Il sistema ospedaliero italiano prosegue il processo di razionalizzazione delle risorse e delle attività. Nel 2003 i posti letto ordinari sono 4,2 ogni mille abitanti (4,9 nel 1999). Alla diminuzione dell'offerta di posti letto corrisponde un'ulteriore riduzione delle degenze in regime ordinario (che scendono a 8,4 milioni nel 2003 dai circa 9,8 milioni del 1999) mentre aumenta il ricorso al day hospital: la dotazione di posti letto per questo servizio passa da 26.818 nel 1999 a quasi 33.000 nel 2003 (14% circa del totale dei posti letto ordinari). Nel 2006 il 73,1% della popolazione residente in Italia valuta buono il proprio stato di salute (era il 73,4% nel 2005), con differenze di genere a svantaggio delle donne (69,5% contro 76,9% degli uomini).

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: Stili alimentari

Per quanto riguarda gli stili alimentari, il modello italiano continua a rimanere ben lontano da quello basato sul pasto veloce, consumato fuori casa. Ancora nel 2006, almeno tre persone su quattro dichiarano di pranzare a casa e il pranzo si conferma il pasto principale per oltre il 70% della popolazione. Anche la buona abitudine di fare una colazione “adeguata” (che include alimenti più sostanziosi, oltre al caffè o al tè) si conferma diffusa in oltre tre quarti della popolazione (78,3%), a consolidare il trend degli ultimi anni. Rimane sostanzialmente stabile il numero degli “amanti della sigaretta”: nel 2006 sono il 22,7% delle persone over 14 anni (22,0% nel 2005), più uomini che donne (28,8% contro 17,0%). L'abitudine al fumo è più diffusa nel Centro (23,8%) e nel Mezzogiorno (23,3%); tra gli uomini di 25-34 anni (36,9%) e le donne di 45-54 anni (24,3%).

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: istruzione

Sono 8.872.546 gli studenti iscritti all'anno scolastico 2004-2005, circa 21 mila in più rispetto all'anno precedente. Si conferma l'andamento positivo registrato a partire dal 2000-2001; ad aumentare sono in particolare gli alunni delle scuole dell'infanzia e quelli delle scuole secondarie di secondo grado. Il tasso di scolarità è intorno al 100% nelle scuole d'infanzia, elementari e medie mentre è in continuo aumento quello della scuola secondaria superiore, passato dall'87,6% del 000/2001 al 92,2%. 'aumento della scolarizzazione ha prodotto, nel corso degli anni, un costante innalzamento del livello di istruzione della popolazione italiana: la quota di persone con qualifica o diploma di scuola secondaria superiore è ormai pari al 31,9% mentre il 9,1% è in possesso di un titolo universitario. Secondo i risultati definitivi dell'indagine sull'istruzione universitaria, i giovani che si sono iscritti per la prima volta all'università nell'anno accademico 2004-2005 sono circa 332 mila, circa 5 mila in meno rispetto all'anno precedente (-1,8%) mentre la popolazione universitaria cresce leggermente (+14.000 studenti) attestandosi a oltre 1.820.000 unità. Nonostante il mondo accademico richiami un numero sempre maggiore di giovani, ogni anno circa sei studenti universitari su 100 decidono di abbandonare gli studi. Le donne sono più propense degli uomini a proseguire gli studi oltre la scuola secondaria (le diplomate che si iscrivono a un corso universitario sono 77 su 100, mentre i diplomati solo 65 su 100) ma anche a concludere il percorso accademico (l'incidenza degli abbandoni è pari al 7,9 per gli uomini e solo al 4,8% per le donne). Le migliori opportunità di inserimento professionale dei laureati si presentano ai giovani provenienti dai corsi dei gruppi ingegneria (l'81,6% svolge un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento della laurea), chimico-farmaceutico (72,5%), economico-statistico (68,1%) e architettura (60,0%). Nonostante il maggiore rendimento nello studio, le laureate incontrano più difficoltà dei loro colleghi nel trovare lavoro: sono appena il 52% quelle che hanno un lavoro continuativo contro il 62% dei maschi.

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: Attività culturali e sociali varie

Oltre 33 milioni di persone hanno visitato, nel 2005, i 402 luoghi di antichità e arte (fra musei, gallerie, monumenti e aree archeologiche) presenti nel nostro paese. Nel 2004 sono stati pubblicati 52.760 libri (-2,8% rispetto all'anno precedente), per un totale di circa 14,6 milioni di pagine. La tiratura complessiva è stata pari a oltre 242 milioni di copie. Nel 2006 il 64,2% della popolazione di sei anni e oltre è andata al cinema, a teatro, ad un museo, alla partita, in discoteca o a un altro intrattenimento fuori casa. Il cinema si conferma in cima alla preferenze; infatti il 48,9% della popolazione di sei anni e oltre è andato almeno una volta a vedere un film in sala (50,7% nel 2005). Seguono in graduatoria le visite a musei e mostre (27,7%), gli spettacoli sportivi (27,3%), le discoteche e balere (24,8%), le visite a siti archeologici e musei (21,1%) e, all'ultimo posto, i concerti di musica classica, che interessano appena il 9,4% della popolazione. La televisione appare un'abitudine consolidata; la guarda almeno qualche giorno alla settimana il 94,2% della popolazione di tre anni e più, mentre il 63% ascolta la radio. Meno diffusa è l'abitudine alla lettura di libri e giornali: legge un quotidiano almeno una volta a settimana il 58,3% delle persone di 6 anni e più mentre il 44,1% dedica parte del proprio tempo libero alla lettura di libri (42,3% nel 2005). Sempre nel 2006 il 41,4% della popolazione di 3 anni e oltre dichiara di utilizzare il personal computer e il 34,1% della popolazione di 6 anni e più si collega ad Internet. L'uso del pc coinvolge soprattutto i giovani e tocca il livello massimo nella fascia di età tra i 15 e i 17 anni (79,7%); al crescere dell'età diminuisce l'uso e nella fascia 65-74 anni la percentuale scende al 7,0%. A livello territoriale, permane uno squilibrio nell'uso del pc (Nord e Centro 43%, Mezzogiorno meno del 35%) e di Internet (Nord e Centro 37%, Mezzogiorno 27%). 

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: famiglie e aspetti sociali vari

Nel 2006 rimane stabile la percentuale di persone di 14 anni e più che si dichiarano poco o per niente soddisfatte della propria situazione economica: 47,5% contro il 47,8% del 2005 e il 33,2% del 2001. La quota più bassa di insoddisfatti si registra al Nord (39,6%) mentre si attesta al 46,8% al Centro e al 58,1% nel Mezzogiorno. Pur con un leggero miglioramento, nel 2006 resta alta la quota di famiglie che denuncia difficoltà di accesso ad alcuni servizi di pubblica utilità, specialmente il pronto soccorso (il 54,8% delle famiglie), le forze dell'ordine (39,4%), gli uffici comunali (il 35,2%) e i supermercati (il 30,9%). A livello territoriale persiste una forte differenziazione nei livelli di accessibilità ai servizi. Le famiglie meridionali sembrano particolarmente sfavorite nel caso del pronto soccorso (il 63,0% delle famiglie lamenta tale disagio), delle forze dell'ordine (45,9%) e degli uffici postali (33,6%). I tempi di attesa per l'erogazione dei servizi sono più lunghi nelle Asl, dove il 43,8% degli utenti è stato in fila per oltre 20 minuti. Negli uffici postali le attese più lunghe riguardano le persone che devono ritirare la pensione (50,8%) o effettuare un versamento in conto corrente (42,0%). In generale, rispetto al 2005, sale leggermente la percentuale di utenti che dichiarano tempi di attesa superiori ai 20 minuti per quasi tutti i servizi di sportello. Nel 2006 l'8,8% delle persone di 14 anni e più partecipa alle attività gratuite di volontariato, il 9% a riunioni di associazioni culturali mentre il 17,1% si limita a versare soldi a una associazione. Sempre nel 2006, rimane stabile la quota di persone di 3 anni e più che dichiara di praticare uno sport con continuità (20,5%) o saltuariamente (10,3%). La pratica sportiva è più diffusa al Nord con il 24,0%, mentre scende al 15,4% nel meridione. Le persone che svolgono comunque un'attività fisica (come fare passeggiate, nuotare, andare in bicicletta) sono il 27,3% mentre i sedentari si attestano al 41,1%, con le donne più numerose degli uomini (45,9% contro 36%).

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: lavoro

In base ai dati della rilevazione continua sulle forze di lavoro, nel 2005 gli occupati sono 22.563.000, con un incremento di 158.000 unità rispetto all'anno precedente (+0,7%). Il numero delle persone in cerca di occupazione scende a 1.889.000, 72.000 in meno del 2004 (- 3,7%). Il tasso di disoccupazione cala al 7,7% dall'8% del 2004. L'aumento dell'occupazione riguarda entrambi i sessi ma è la componente maschile, per la prima volta dalla metà degli anni novanta, a far registrare la crescita maggiore (+ 0,9% contro + 0,5%). Dopo otto anni di progressivo innalzamento e la diminuzione intervenuta nel 2004, il tasso di occupazione resta fermo al 57,5%, ampiamente al di sotto del dato medio dell'UE25 (63,6%); rimangono invariati, rispetto all'anno precedente, i tassi di occupazione maschile (69,7%) e femminile (45,3%). Sul piano settoriale, il numero degli occupati si riduce nell'agricoltura (-4,3%, pari a 43.000 unità) dopo l'incremento registrato nel 2004, mentre rimane pressoché stabile nell'industria in senso stretto (-0,2%, pari a 8.000 unità). Positivo l'andamento dell'occupazione nel terziario (+0,9%, pari a 130.000 unità) e, soprattutto, nel settore delle costruzioni in cui, per il settimo anno consecutivo, si registra una dinamica espansiva (+4,4%, pari a 80.000 unità Sotto il profilo territoriale, si accentua il divario fra le diverse aree del paese già emerso nei due anni precedenti. All'incremento degli occupati nel Nord e nel Centro (rispettivamente +1,2 e +0,8 per cento) si contrappone un nuovo calo nel Mezzogiorno (-0,3 per cento).

L'Annuario Statistico Italiano ISTAT 2006: Trasporti e telecomunicazioni

Negli ultimi dieci anni la mobilità di passeggeri e merci è cresciuta in tutti i paesi in misura maggiore di quanto non sia mai accaduto nel passato. In Italia una quota prevalente del trasporto continua a indirizzarsi verso il traffico su strada: sono oltre 39 milioni gli autoveicoli circolanti nel 2005 e, fra questi si contano quasi 35 milioni di autovetture. Non a caso, e questo è un dato 2006, tra i mezzi di trasporto privato il più utilizzato è l'automobile, sia per gli occupati che la usano negli spostamenti per recarsi al lavoro (75,7%) sia per gli studenti (41,2%). Nel 2006 poco meno di un quarto della popolazione di 14 anni e oltre (24,0%) usa i mezzi pubblici urbani, il 16,7% quelli extra-urbani mentre il 29,6% ha preso almeno una volta il treno. Rispetto alla qualità del servizio erogato, gli utenti dei pullman extra-urbani sono più soddisfatti di coloro che utilizzano autobus e treno riguardo a frequenza, puntualità e posto a sedere. La puntualità dei treni è l'aspetto che incontra la percentuale di soddisfazione più bassa fra gli utenti, appena il 37,7%. Nel 2004 le imprese di telefonia fissa e mobile hanno realizzato un fatturato complessivo di circa 44 miliardi di euro; di questi circa 24 miliardi provengono dalle attività di fornitura di accesso a Internet. Gli investimenti complessivi ammontano a oltre 7 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi destinati alla rete Internet. Alla fine del 2004 sono 63,2 milioni le linee mobili attive, 55,7 milioni le carte telefoniche prepagate e quasi 10 milioni le utenze Internet. La tecnologia prevalente nella telefonia è quella digitale xDsl, con quasi 4 milioni di abbonati mentre sono oltre 3,6 milioni le linee Umts.

 

 

Indietro Home