Istat: crescono i diplomati che proseguono gli studi

14-09-2006

Saranno le riforme nel campo del lavoro o quelle dell'istruzione universitaria fatt'è che il numero dei diplomati che decidono di proseguire gli studi è aumentato in un rapporto di uno a tre. E' quanto emerge dalla più recente indagine Istat del rapporto fra i giovani diplomati e il mondo del lavoro. Alle suddette riforme l'Istat attribuisce un'importante influenza sulla decisione di continuare, anche se una percentuale di uomini e, comunque, di coloro che hanno seguito istituti di tipo professionale, decidono di tentare subito nel mondo del lavoro.

In base alle rilevazioni dell'Istat, nel 2004 la quota dei diplomati che risultava impegnata esclusivamente negli studi universitari era pari al 34,2%, quasi 10 punti percentuali in più rispetto al 24,8% del 2001. Cala invece la percentuale di coloro che dopo tre anni dal diploma ha trovato un'occupazione, passando all'attuale 47,1% dal 55,5% del 2001. Meglio comunque coloro che hanno seguito corsi professionali. Gli occupati diplomati guadagna in media 942 euro al mese (fino a 1000 euro i provenienti dai licei e dagli istituti tecnici e circa 800 euro coloro che hanno seguito studi magistrali ed artistici), ma anche qui emergono differenze fra nord e sud, dove si guadagna meno. Il 16% dei diplomati, invece, attende ancora occupazione.

Sul tipo di occupazione dei diplomati questi gli elementi raccolti dall'Istat: l'8% svolge un'attività autonoma, il 70% lavora come dipendente, il 13% è rappresentato da lavoratori atipici ed il restante 9% lavora senza un regolare contratto. E ancora, tra i diplomati occupati del 2001 il 43% ha un contratto a tempo indeterminato, il 40% a termine. L'83% dei diplomati è occupato in lavori continuativi, ovvero con cadenza regolare seppure a termine, mentre il 17% circa lavora in modo occasionale o stagionale.

L'analisi relativi agli “in attesa di occupazione” evidenzia invece che le donne sono meno interessate degli uomini ad una sistemazione immediata, preferendo per il 34,6%, in percentuale maggiore rispetto agli uomini (31,8%), continuare gli studi. Le donne diplomate trovano comunque maggiore difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, il 18,5% contro 12,6% di uomini. Anche qui differenze tra Nord e Sud: nel settentrione sono meno del 9% i diplomati in attesa di occupazione, mentre nel Mezzogiorno sono quasi il 23%.

 
 

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