Cultura e formazione, ma anche divertente spettacolo e intrattenimento. E’ quanto ha riservato la Fitel ai molti partecipanti all’iniziativa di avvio del progetto “Culture a Confronto”. Un progetto ambizioso ,cofinanziato dal Ministero del Lavoro, e delle Politiche Sociali, la cui concretizzazione coinvolge anche le strutture FITeL Veneto, Piemonte, Lombardia, Campania e Marche. Un’ idea della FITeL Nazionale che nasce con l’intento di dare continuità al proprio impegno nell’ambito dell’educazione interculturale anche tramite gli strumenti del tempo libero. Con l’evento del 29 aprile scorso al Teatro dei Contrari di Roma, la FITeL ha dato il via al progetto formativo presentando lo spettacolo “SoprailcielodiSanbasilio” con annesso il documentario “Italiani G2” e a seguire il dibattito sulle cosiddette seconde generazioni di bambini con genitori immigrati, nati e cresciuti in Italia ma con un background culturale non italiano.
L’attore e regista dello spettacolo teatrale, Ferdinando Vaselli, rappresenta con grande trasporto gli stimoli ricevuti da una serie di laboratori teatrali e da un ciclo di racconti e favole realizzati nelle scuole elementari e medie. Racconta la storia della seconda generazione dell’immigrazione nata e cresciuta in Italia in bilico tra tradizione e perdita di identità, tra voglia di essere accettati e consapevolezza di sentirsi diversi. Su questo argomento sono stati ascoltati e registrati bambini e maestri e il risultato è il racconto di un anno di scuola nella periferia romana, dal primo giorno alla promozione al passaggio alle scuole superiori, visto attraverso lo sguardo di un ragazzino figlio di migranti bosniaci. Insieme a lui un gruppo di bambini attraversano la città come se fosse un luogo di echi di storie della tradizione popolare fatto di personaggi caricaturali, comici e tragici allo stesso tempo, eccessivi come sono i bambini. “Soprailcielodisanbasilio” è un luogo popolato di cuochi pantagruelici che fanno i lavapiatti, calciatori che volano sopra il cielo di S. Basilio e lanciano palloni che bucano reti, papà che dicono una sola frase in italiano, lingue mozzate come gli antichi egizi, bambini razzisti, solitari autodistruttivi geniali e diabolici.
 
Al dibattito a seguito dello spettacolo - che ha visto la presenza di studenti e professori di scuole elementari e medie, giornalisti ed editori - hanno partecipato: per la Fitel Nazionale, Rossella Ronconi e Aldo Albano, offrendo dimostrazione concreta di promozione interculturale attraverso il lavoro legato al progetto “Culture a Confronto”; Pietro Soldini responsabile del settore immigrazione della CGIL Nazionale che ha sottolineato anche l’importanza della concessione ai figli dell’immigrazione della cittadinanza per perfezionare il percorso d’integrazione; Angela Scalzo, sia in rappresentanza della UIL Nazionale che dell’Associazione SOS Razzismo Italia ha condiviso la metodologia di attuazione dell’esperienza formativa atta a creare una cultura orientata a combattere e dare visibilità a qualsiasi forma di discriminazione basata sull’origine etnica o razziale. Hanno preso parte anche esperti della materia come il sociologo Aly Baba Faye di origine senegalese che ha evidenziato il fatto che la mobilità di popolazioni e la rivoluzione tecnologico-comunicazionale, hanno riproposto una nuova centralità del tema dell'identità non solo per le seconde generazioni che a suo avviso si sentono a tutti gli effetti italiani e pienamente integrati ma per tutti noi. Ancora grande contributo è venuto dall’esperta di origine albanese Sonia Dosti che ha riportato tra l’altro l’esperienza dei suoi figli nati in Italia da coppia mista e ben integrati al punto di disconoscere le tradizioni albanesi. Presenti all’iniziativa vi erano ancora: Leonardo Malatacca del settore immigrazione della CISL Nazionale, il presidente della Fitel nazionale Luigi Pallotta, Ferruccio Valletti,vice presidente dell’ARCA - Enel e componente della presidenza della Fitel assieme a Pasquale Ruzza anche lui presente all’evento con altri rappresentanti delle Fitel Regionali del Piemonte, Veneto, Umbria , Campania, Lazio e Lombardia e dell’Associazionismo impegnati con la comunità marocchina, moldava, albanese, rumena e senegalese.
 
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