Ambiente, allarme erosione nei litorali italiani-

08-06-2006

Il 42% dei litorali italiani versa in condizioni estremamente critiche. L'erosione dilaga e a volte anche le opere di difesa che modificano l'ambiente ed il paesaggio costiero rendono difficile la balneazione e perfino la fruibilità delle spiagge, oltre tutto determinando ulteriori smottamenti nei tratti di costa adiacenti.

E' quanto emerge dal rapporto sullo stato di salute dei litorali nazionali presentato al CNR e realizzato sulla base di un'indagine di quaranta studiosi del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull'Ambiente Costiero, presieduto da Giuliano Fierro (Università di Genova), che ha messo assieme oltre 30 anni di ricerche, molte delle quali finanziate dal CNR e dal Ministero dell'Università e della Ricerca.

La maglia nera di questo particolare quadro del nostro Paese spetta al Molise con il 91% di coste erose. Segue la Basilicata con il 78%, la Puglia con il 65%, l'Abruzzo con il 61%, Marche e Lazio con il 54%. Il valore d'erosione più basso spetta al Friuli (13%), seguito da Veneto (18%) ed Emilia Romagna (25%). In queste regioni sono stati realizzati importanti interventi di difesa dei litorali, facendo spesso ricorso al ripascimento artificiale con sabbie prelevate sui fondali marini. A metà strada, fra il 33% ed il 43% la Liguria e la Calabria.

In generale sono la costruzione di sbarramenti che impediscono l'afflusso al mare ed il sorgere di porti e strutture aggettanti le principali cause di questa tendenza. Ma “tutto ciò - osserva il prof. Fierro - si inserisce in una fase dello sviluppo socio-economico del Paese che ha determinato l'abbandono delle campagne e la ricrescita del bosco, che limita l'erosione del suolo”.

Un ulteriore fattore di erosione e' dovuto all' innalzamento del livello marino: 15 cm nell'ultimo secolo con una prospettiva che merita approfondimento.

Il rapporto raccoglie elementi da ben 1400 lavori pubblicati sull'argomento dal 1982 al 2005.

A fronte della suddetta situazione il lavoro evidenzia come malgrado il mutamento del contesto dinamico e ambientale le contromisure adottate non siano cambiate: scogliere aderenti, parallele od ortogonali a riva, tanto da trasformare ampi litorali sabbiosi in coste rocciose. Solo negli ultimi anni si riscontra la messa in atto, seppure ancora molto relativa, di strategie innovative con taluni passaggi da difese rigide a difese morbide quali il ripascimento artificiale delle spiagge.

 
 

Indietro Home