Tempo Libero: donne svantaggiare rispetto agli uomini
di Rossella Ronconi - 15-05-2006

Le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini anche nel tempo libero. E' quanto emerge da un'indagine dell' Istat “uso del tempo”. Una differenza media di un'ora, tra maschi e femmine, pone le donne italiane al penultimo posto in Europa. L'Italia è tra i Paesi europei in cui i cittadini dispongono di minor tempo libero. Le donne tra i 20 e i 74 anni residenti in Italia, con 4 ore e 8 minuti a disposizione, sono insieme alle francesi al penultimo posto nella graduatoria, seguite solo dalle lituane (3h 49'). Sempre dall'immagine si rileva che gli uomini dispongono di 5 ore e 8 minuti: solo in Francia (4ore e 46 minuti), Lettonia (4 ore e 48) e Lituania (4 ore e 50) dispongono mediamente di meno tempo libero. La minore disponibilità di tempo libero quotidiano da parte della popolazione femminile caratterizza indistintamente tutti i Paesi. Tuttavia è in Italia che il gap è particolarmente elevato (le donne dedicano alle attività di tempo libero il 14,4% della propria giornata, contro il 17,7% degli uomini). Un fenomeno che deriva essenzialmente dal fatto che gli uomini contribuiscono in misura marginale, e comunque meno che nel resto d'Europa, al lavoro familiare che, invece, impatta fortemente sulla vita delle donne italiane, determinando per queste ultime una riduzione di tutti gli altri tempi di vita (tempo libero compreso). Secondo l'Istat le donne hanno meno tempo libero degli uomini in tutte le fasi della vita. Questa differenza si presenta durante l'infanzia, si acuisce con l'ingresso nell'età adulta e l'assunzione di ruoli di responsabilità familiare, e continua fino alle età più avanzate. Relativamente alle attività del tempo libero si registra che gli uomini praticano più sport e le donne leggono di più. Le attività sportive riguardano il 13,6% del tempo libero maschile e 11% di quello femminile. In compenso le donne si informano di più guardando la televisione e leggendo un po' più degli uomini (7,7% del loro tempo di non lavoro contro il 7,4% dei maschi).

 
 

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