Saluti e impegni
di Gavino Deruda - Presidente FITeL - 10/10/05


Il primo ottobre scorso sono stato eletto al congresso di Castrocaro presidente della Fitel in sostituzione di Luigi Ferrando che ha lasciato per scadenza di mandato e in ossequio al principio di rotazione che la Fitel adotta per le cariche di massima responsabilità politica a livello nazionale e regionale.
Sento perciò il dovere e il piacere di salutare l'amico Ferrando e di ringraziarlo per il lavoro che ha svolto con equilibrio e signorilità.
Ringrazio e saluto con amicizia i delegati che hanno partecipato al congresso di Castrocaro del 30 settembre e 1 ottobre scorso e i componenti del consiglio nazionale che mi hanno accordato la loro fiducia eleggendomi presidente, fiducia che mi auguro sia ben riposta e che comunque mi impegna politicamente e moralmente più di quanto non possa impegnarmi il più dei rigorosi e puntuali documenti.
Un altro saluto, sincero e forte, desidero rivolgerlo ai nostri iscritti e ai nostri lettori con i quali vorrei stabilire un dialogo schietto, un confronto aperto cercando di entrare in sintonia e stabilire assieme obiettivi, azioni e metodi idonei perseguirli.
D'altra parte, non partiamo certo da zero!
Abbiamo ormai una esperienza di 12 anni.
Siamo maggiorenni, insomma. Siamo una organizzazione promossa da CGIL,CISL,UIL con un patrimonio genetico certo e controllato.
Siamo e dobbiamo essere anche una organizzazione pluralista, aperta alla tutela, al coordinamento e alla rappresentanza di tutti i CRAL costituiti o costituendi, di tutti i circoli ricreativi e conseguentemente di tutti i lavoratori senza discriminazione alcuna, senza nessuna distinzione per opzione politica.
Siamo una organizzazione di promozione sociale che opera nel campo del tempo libero, che vuole far bene il suo lavoro senza invadere competenze altrui, come quelle dei sindacati categoriali ai quali semmai chiediamo la loro collaborazione per intercettare tutti i cral attivi nei loro comparti.
Desideriamo dare risposte puntuali a tutte le esigenze che gli iscritti hanno fuori e al di là del luogo e del tempo di lavoro, nella vita relazionale, familiare, sociale, nel campo dell'agio e del disagio, nel tempo dedito all'ozio e allo svago, nella cura della persona e nelle sue esigenze culturali,artistiche,ricreative, turistiche, sportive, anche in termini pratici ben sapendo che anche qui il rapporto costi-benefici può essere cercato e realizzato in termini positivi se perseguito con metodo, razionalità, capacità progettuale e gestionale.
E visto che ci siamo perché non pensare anche di sperimentare un sistema diffuso e coordinato di gruppi di acquisto per tutelare e difendere le retribuzioni dalla continua e progressiva erosione inflattiva che esse esplicitamente o surretiziamente stanno subendo?
E anche quì non partiamo da zero.
I cral, infatti, hanno una esperienza consolidata. Si tratta solo di aggiornarla e riposizionarla.
Tornando al nostro impegno, ribadisco che ci sono i documenti approvati nei congressi regionali e i documenti approvati nel congresso nazionale che rappresentano il cosiddetto vademecum per il lavoro mio e dei colleghi della presidenza sulla cui collaborazione sincera e costruttiva io confido ricambiando.
Alcune cose mi sembrano prioritarie e già enunciabili: consolidare la presenza Fitel in tutte le regioni; allargare l'area del consenso in tutti i Cral; affinare e meglio finalizzare il sistema dei servizi, rendendoli sempre più aderenti alle esigenze e alle attese dei soci; dare continuità alla formazione e all'aggiornamento del gruppo dirigente e degli operatori; consolidare la conoscenza, il sapere, l'informazione e la socializzazione all'interno e all'esterno; fare, come suol dirsi, rete o sistema per acquisire peso negoziale con gli interlocutori pubblici o privati, per garantire servizi e prodotti di qualità a prezzi sempre più convenienti e competitivi ai nostri associati. Il potere contrattuale non è una manna che scende dal cielo. E neppure lo si inventa dall'oggi al domani. Posso però dire che il mondo dei Cral il potere ce lo ha. Forse deve solo coordinarlo e manifestarlo con più determinazione. E noi vorremmo adoperarci perchè ciò avvenga in un mondo nel quale nessuno regala più niente.
 

 

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