13 milioni di italiani “tagliano” cibo e bevande
la crisi arriva sui beni essenziali 08-10-09

13milioni di italiani hanno tagliato i consumi a tavola: è la crisi che è arrivata ai beni essenziali. E' quanto emerge un'indagine commissionata da Ketchum Public Relations, società di relazioni pubbliche internazionale, ad Astra ricerche.

L'indagine, fatta su un campione di 48,6 milioni di persone, di età compresa fra i 14 e i 79 anni, ha evidenziato che 13milioni di italiani, appunto, spendono meno per cibi e bevande, ma con attenzione alla qualità di ciò che comprano. Si preferiscono prodotti made in Italy e, in genere di qualità, ma l'86% della popolazione ha comunque stretto la cinta sulla quantità. Il 67% delle famiglie intervistate nel sondaggio ha dichiarato inoltre che i consumi alimentari sono rimasti stabili, mentre il 27% parla di una riduzione.

Tra gli alimenti che reggono a questi trend la frutta (+8%) e la verdura (+9%), mentre cala il consumo di pane, crackers, snack salati, condimenti e formaggi (-13%). Tendono a piacere sempre meno anche biscotti, cioccolata, merendine, vino, birra e gelati industriali (con percentuali comprese fra il -14% e il -18%). In quantità minime nel carrello entrano anche dolci, carne rossa, bevande gassate e surgelati (tra -20% e -25%). I prodotti cosiddetti di marca (grande industria) cedono qualcosa alle marche private, come quelle delle catene di distribuzione o artigianali, in pieno boom.

L'indagine evidenzia anche un 45% di pareri negativi sulle strategie di comunicazione, definendo l'informazione sui prodotti poco chiara e invasiva. Soltanto il 21% ha giudicato in maniera positiva la comunicazione.

 
 

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