Compensi ai banchieri e ai manager e disuguaglianze
di Gavino Deruda -08-04-09

Ormai non c'è più nessuno che possa giustificare, più o meno strumentalmente, i compensi che si sono attribuiti i manager e i banchieri italiani negli ultimi anni.

In Francia, in Germania, in Grecia, in Inghilterra, negli Usa e via dicendo non passa giorno che non si ci sia qualche notizia relativa a episodi di minacce ai manager ritenuti responsabili delle crisi che ci hanno investito tutti. Siamo di fronte a fenomeni per ora isolati ma è difficile escludere che prendano piede e diventino vere e proprie rivolte alimentate da disgusto, rabbia, odio verso queste persone che spesso senza ritegno hanno attinto a pieni mani dalle risorse della collettività.

E in Italia? Siamo forse immuni da questi fenomeni?

Facciamo valere anche qui la nostra diversità e singolarità?

E no, che non lo siamo!
Osserviamo e leggiamo i compensi che si sono dati e concessi quei 300/400 manager e banchieri, i cui elenchi vengono ogni tanto pubblicati da qualche giornale coraggioso e da qualche sito, e capiremo come e perché crescono le disuguaglianze e gli squilibri che gli stessi personaggi citati riconoscono e denunciano come se fossero guasti provocati da altri e non da loro.

E allora che fare? Che soluzioni trovare?

Lasciamo perdere le rivolte e le rivoluzioni, che sappiamo come iniziano ma non come finiscono. Evitiamo le berline e le gogne, le ghigliottine e le fucilazioni. Cose di altri tempi. Lontane dai nostri ideali.

Facciamo invece le cose ragionevoli e possibili senza chiedere la pelle o attentare alla vita di nessuno.

Facciamo restituire da questi personaggi il mal preso degli ultimi 5 anni e costituiamo un fondo da mettere a disposizione dei disoccupati e cassaintegrati o dei terremotati abruzzesi e per il futuro fissiamo un tetto oltre il quale impedire di andare. Di quanto ? Va bene 10 volte lo stipendio di un impiegato comune? No? Va bene 20 volte? Noi ci stiamo. Purchè si faccia da subito.

 
 

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