Verso un turismo di sviluppo e di solidarietà
Ad Aubagne il Congresso Mondiale del turismo sociale
di Gavino Deruda
300 delegati in rappresentanza di 30 paesi di tutti i continenti hanno dato vita, dal 10 al 12 maggio ad Aubagne, Provenza, Francia, alla celebrazione del Congresso del Bureau International du Tourisme Social (BITS), il movimento mondiale del turismo sociale. Organismo internazionale che integra le rappresentanze del turismo sociale alle diverse latitudini del pianeta. Una "dimensione" importante, dunque, per l'ampio coinvolgimento e, conseguentemente, per i contenuti, così vari nelle esigenze, nelle potenzialità, nelle opportunità, nelle prospettive, che ogni delegazione ha portato dall'ottica di un punto di vista particolare, ma nell'intento, affermatosi lungo il percorso di confronto della tre giorni, di costruire la sintesi di obiettivi, valori, linee ed iniziative comuni.
Un appuntamento, quello congressuale in sede BITS, che non a caso cade ogni due anni: è forte e sentito il bisogno di costante e tangibile collegamento ed integrazione tra ciò che occorre fare, come e con quale espressione rappresentativa ed operativa.
Nell'ambito della delegazione italiana, la FITEL ha preso attivamente parte ai lavori con Gavino Deruda, Giovanni Ciarlone e Antonio Palaferri.
L'intera rappresentanza della FITEL è stata confermata in seno al Consiglio di Amministrazione e nel Collegio dei revisori dei conti BITS.
I lavori hanno preso il via dalla consueta verifica della coincidenza tra il rapporto proposto all'Assemblea generale e quanto effettivamente realizzato. I tre giorni sono poi serviti a far convergere i tanti contributi al dibattito in un nuovo piano biennale d'azione.
Tre i temi centrali sui quali s'è sviluppato il dibattito congressuale: a) le solidarietà per l'accesso alle vacanze; b) come il turismo sociale contribuisce alla valorizzazione del territorio; c) la solidarietà Nord/Sud.
I lavori congressuali hanno registrato anche gli interventi del ministro francese del turismo e dei vertici delle organizzazioni transalpine di settore. Il Congresso ha fatto da sfondo a diversi meeting, che hanno visto la partecipazione, tra gli altri, del Presidente e della Giunta regionale della Provenza.
Il Congresso ha approvato un'integrazione alla dichiarazione di Montreal del 1996.
Turismo sociale internazionale e BITS:
una realtà in cerca di sviluppo, un patrimonio da coltivare, in un'ottica umanistica e sociale
Merita già di per sé grande apprezzamento la constatazione, tangibile, degli sforzi, degli intenti, di quanti, rappresentanti di organizzazioni impegnate nel turismo sociale nei cinque continenti, sono confluiti ad Aubagne in occasione del Congresso del BITS. Tale constatazione rappresenta una sorta di sigillo rispetto all'acclarata, sentita realtà che le ragioni, gli ideali, i contenuti, le potenzialità del turismo sociale rappresentano in modo diffuso. Ed allora è giusto, conseguente, naturale, cercarsi, condividere, integrarsi, intraprendere il canovaccio della partecipazione attiva alla costruzione del passaggio brillantemente definito dal presidente del BITS, Norberto Tonini, dallo sviluppo del turismo al turismo dello sviluppo, per andare oltre il dato economico e conseguire l'obiettivo di un'equilibrata qualità della vita mediante la socializzazione, la solidarietà, la cooperazione.
Dunque, il Congresso del BITS certifica, in un certo senso l'affermazione di una grande realtà, di una realtà fondata sull'incontro "dei più", al di là dell'aspetto consumistico pur'esso inevitabilmente insito in qualsivoglia obiettiva analisi del sistema turistico nazionale ed internazionale, sul rispetto della storia, della cultura, delle tradizioni, dell'ambiente di ogni singola località. E' una realtà alla quale il BITS non guarda certo come propria esclusiva prerogativa, ma dentro la quale anzi registra, solo per citare due esempi, con grande soddisfazione gli effetti di altre iniziative in Nord America e, fra non pochi problemi, in Sud America. E' una realtà in cerca di sviluppo, un patrimonio da coltivare. Così come per l'azione dei propri rappresentanti delegati al Congresso BITS, le diverse matrici operanti in materia di turismo sociale nel mondo coltivano dialogo, coesione, azione comune, nel solo interesse del perseguimento di uno sviluppo integrale del quale il turismo è determinante fonte di alimentazione. E', questo, un altro motivo di sottolineatura e di buon auspicio. Nel raggio d'azione del turismo sociale non si cercano divisioni, non si conducono particolarismi; al contrario esiste una diffusa convinzione che questa realtà potrà dare frutti nella società e in un'ottica di sviluppo integrale anche e soprattutto grazie alla forza che le sue rappresentanze esprimono. Non è facile riscontare in altri settori eguali livelli di organizzazione ed operatività comune nel mondo. Lo stesso riconoscimento del BITS in seno ad istituzioni come ONU, UE, UNESCO, OMT né è una chiara testimonianza.
Una realtà in cerca di sviluppo, dicevo, un patrimonio da coltivare: il riferimento è senza dubbio, ed a maggior ragione in questa fase della storia dell'umanità dove la conflittualità ha troppo spesso il sopravvento, all'obiettivo della coesione e del progresso sociale e in definiva della pace nel mondo. Ogni aspetto della nostra azione va in questa direzione sotto il principio del codice mondiale di etica del settore, che definisce il turismo un diritto della persona.
E' la sfida che, con grande soddisfazione della FITEL, ho visto riaffermarsi ad Aubagne: il turismo del futuro, quello degli anni duemila, può e deve svilupparsi in una dimensione umanistica e sociale, a prescindere da ogni logica consumistica e di profitto.
Il Congresso del BITS ci lascia una cornice di stimoli e di fiducia, oltre che di orientamento dentro la quale possiamo cogliere elementi importanti per rinnovare il nostro impegno, alimentare le nostre motivazioni. Resta questo, tra l'altro: un appuntamento tutt'altro che circoscritto alla pure fondamentale osservanza degli adempimenti statutari, che ha "scavato" nello stato delle cose ed ha guardato lontano.
