La FITeL alla 3° Conferenza sul turismo
Maggiore attenzione oltre l'economico verso il sociale ed il tempo libero - 29-09-06

La 3° Conferenza Italiana sul Turismo in programma a Montesilvano il 30 settembre e il 1° ottobre prossimi deve poter rappresentare una grande occasione di visibilità e attenzione anche per il ramo sociale che fa capo al settore turistico e in genere per il tema e le politiche del tempo libero.

La Fitel ha accolto con favore l'invito rivoltole dall'organizzazione della Conferenza a partecipare ai lavori di Montesilvano, perché lo interpreta come una dimostrazione di interesse attorno all'attività del turismo sociale nel nostro Paese e su questa base intende adoperarsi affinché l'asse delle politiche e dell'intervento pubblico possa più concretamente guardare oltre il mero aspetto imprenditoriale fino a quello sociale.

Il comparto del turismo, compreso l'intero indotto, come stimato da un recente studio dell'Oxford Economic Forecasting per conto della World Travel and Turism Council, produce il 10-12% dei consumi interni al nostro Paese e, con una crescita del 3% annuo e 2 milioni e 700mila occupati, si conferma un motore di sviluppo economico per l'Italia. L'11% della forza lavoro impiegata in Italia opera direttamente o indirettamente nel turismo, un lavoratore ogni otto. Preso il settore in senso stretto, ovvero senza considerare l'ampio indotto, gli occupati sono un milione e 150mila.

Sono cifre, queste, che evidenziano il potenziale economico del settore, ma anche, vista la buona salute dei conti, una concreta possibilità per far emergere la realtà sociale legata al turismo ed al tempo libero.

Ciò che stenta a decollare, infatti, nel nostro Paese, è l'applicazione di una visione umanistica del tempo non occupato. Questo non può evidentemente essere relegato all'aspetto economico del settore, ma abbisogna di una più concreta attenzione in termini di politiche, investimenti, atti e comportamenti.

La Fitel sostiene e ribadisce l'importanza fondamentale dell'architrave sociale rappresentata dal sistema dei CRAL che rappresentano una fetta significativa della domanda organizzata. Questi possono sempre più rivelarsi uno strumento basilare per evitare un avvitamento su se stesso del cammino economico e sociale in Italia. Lo stesso settore turistico nella sua identità esclusivamente economica rischia un'involuzione dei numeri sopraccitati in assenza di un intervento diffuso a favore di un recupero del tempo del riposo, del tempo di non lavoro, del tempo libero, di uno sforzo concreto in favore di una migliore qualità della vita. Questo perché la corsa sfrenata per tenere il passo del liberismo va annullando qualsiasi alternativa alla necessità di lavorare di più per vivere dignitosamente o addirittura sopravvivere, riducendo sensibilmente lo spazio per la persona.

Un recente sondaggio del Financial Times lo conferma: il 43% degli italiani vorrebbe lavorare di più e il 37% vorrebbe mantenere lo stato di cose attuali, già opprimente rispetto al tempo libero.

E' appunto contro tale involuzione che la Fitel ritiene si debba agire a livello politico ed istituzionale per affiancare all'iniziativa di risanamento delle finanze pubbliche gli obiettivi di una maggiore equità nello sviluppo economico ed occupazionale e di un'attuazione di un approccio realmente umanistico per quel che concerne il tempo non occupato.

Perciò la conferenza deve servire realmente a mettere a fuoco tutte le carenze presenti sul versante dell'offerta ma anche tutti i ritardi accumulati nelle politiche di promozione della domanda interna in modo da operare con lucidità e razionalità per sviluppare tutte le potenzialità e tornare ad essere competitivi rispetto ai paesi nostri diretti concorrenti con una concezione di turismo equilibrato, sostenibile, rispettoso, compatibile, solidale.

 
 

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