Mezzogiorno: turismo potenziale inespresso
Rapporto SVIMEZ sulla "Industria turistica del Mezzogiorno" 26-09-06

E' quanto emerge in estrema sintesi dal Rapporto Svimez su “ L'industria turistica nel Mezzogiorno ” presentato il 25 settembre scorso a Napoli alla presenza del Vice Premier e Ministro per i Beni Culturali con delega al Turismo Francesco Rutelli.

Il turismo straniero cresce, ma è ancora il solo 13% delle presenze estere nel Paese. Su oltre 240 milioni di turisti stranieri in visita nel 2003 nel Mediterraneo (la più importante destinazione turistica del mondo), solo il 2,6% ha fatto tappa nel Mezzogiorno. La media dice che su 100 stranieri che vengono in Italia in vacanza solo 13 visitano il Mezzogiorno.

Le preferenze dei turisti vanno all'arte e alla cultura più che alla vita da spiaggia e al Sud trovano risposta in poche zone d'eccellenza in grado di fornire un'offerta integrata di più servizi (terme, cultura, enogastronomia, mare), come Taormina, Ischia o la costiera amalfitana. La quota del Sud sul totale nazionale è cresciuta nell'ultimo quarto di secolo dal 14,2% del 1961 al 20,6 del 2004, ma sono soprattutto i meridionali a scegliere il Sud come località turistica. A livello nazionale sceglie di trascorrere le vacanze nel Mezzogiorno il 18% degli italiani, e di questi oltre il 45% provengono dalle stesse regioni del Sud.

I punti di criticità individuati dalla Svimez sono: l'eccessiva stagionalità del turismo meridionale, che concentra da giugno a settembre il 70% delle presenze; la mancanza di servizi di trasporto integrati logisticamente e interconnessi (collegamenti navette-aeroporti-alberghi); la carenza di strutture in grado di soddisfare le esigenze specifiche delle diverse tipologie di turismo (termale, studentesco, d'affari, ecc); l'assenza di adeguate strategie per la promozione turistica del “prodotto Sud”, come area centrale del Mediterraneo.

Spiccano nel Rapporto gli indici di divario con il Nord. Il valore aggiunto per abitante prodotto dal turismo nel 2004 è stato nel Sud di 785 euro contro i 1.378 del Centro-Nord. La Spesa turistica è pari al 24,1% contro 75,9 del Centro-Nord. La percentuale di arrivi e presenze di turisti al Sud è pari rispettivamente al 19,3% e 20,6% a fronte dell'80,7% e 79,4% del Centro-Nord. Occupazione: in base ai dati 2004, gli occupati nel complesso delle attività turistiche del Centro-Nord sono quasi tre volte quelli del Sud: 1.679mila addetti contro i 620mila del Mezzogiorno.

L'industria turistica del Mezzogiorno, secondo la SVIMEZ, dimostra “un'ampia capacità produttiva sottoutilizzata sia sul fronte della domanda che dell'offerta”. Queste le proposte: attivare un “autocoordinamento degli Assessori al Turismo delle Regioni del Mezzogiorno”, integrato da un raccordo con il Governo centrale, per consolidare una più stabile ed effettiva cooperazione tra le Regioni meridionali; realizzare, in accordo con gli operatori, un Progetto di destagionalizzazione mirato e distinto, sui quattro mesi centrali e sull'intero anno; creare un brand “ Southern Italy” con riferimento ad un meta-distretto articolato tra segmenti diversi (mare, cultura, terme, agriturismo, golf, affari, ecc.) che abbracci il Mezzogiorno nella sua dimensione macro e di filiera, oltre che come singole regioni o singole rinomate realtà; realizzare, sia a livello di servizi che di immagine, un progetto-quadro “ Grandi capitali del Sud ”; riorganizzare, integrare e rendere trasparente il sistema degli enti che a vario titolo si occupano di Mezzogiorno.

 
 

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