Recessione: Berlusconi dà colpa alle troppe vacanze
di Rossella Ronconi - 10/04/05

Ancora una volta Berlusconi ce l' ha con le vacanze degli italiani. La colpa della recessione confermata dall'Istat ( se pur dallo stesso negata) è di quei cittadini, colpevoli di concedersi una gita fuori porta."Non si può andare al mare e pretendere che il pil (prodotto interno lordo) cresca" ha detto il Presidente del Consiglio - riferendosi, come già accaduto in passato - ai troppi giorni di festività e di vacanza dei lavoratori italiani. Un'affermazione quella del Premier, veramente singolare, che viene utilizzata a seconda delle circostanze. Gli italiani sono consigliati di andare al mare anziché andare a votare un referendum scomodo. E sono invece incolpati di esserci andati se diminuisce il pil. In evidente dissenso di fronte a tali orientamenti berlusconiani, come sindacato, che si occupa pure del tempo libero, ci corre l'obbligo di ricordare che, se un lavoratore lavora tutto l'anno ha pure il diritto di tradurre le proprie ferie in vacanze e inoltre vogliamo rammentare che andando al mare, incrementando il settore del turismo, vengono prodotti incentivi e opportunità economiche e di conseguenza occupazionali.

 
 

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