La Fitel alla 4° Conferenza Italiana per il Turismo
dare attenzione agli aspetti economici ma anche agli aspetti sociali e ambientali - 18-06-08

La 4° Conferenza Italiana per il Turismo in programma a Riva del Garda il 20 e 21 giugno prossimi deve poter rappresentare una grande occasione di visibilità e attenzione anche per il ramo sociale che fa capo al settore e per le politiche del tempo libero in generale.

La Fitel ha accolto con favore l'invito a partecipare ai lavori rivoltogli dall'organizzazione della Conferenza, perché lo interpreta come una dimostrazione di interesse attorno all'attività del turismo sociale nel nostro Paese e su questa base intende adoperarsi affinché l'asse dell'intervento pubblico possa più concretamente guardare oltre il mero aspetto imprenditoriale fino a quello sociale e ambientale.

Il comparto del turismo, compreso l'intero indotto, genera oggi 170 miliardi di euro di fatturato, contribuisce con il 12% alla formazione del prodotto interno lordo e dà occupazione a 2.300.000 persone. Esso si conferma quindi come un motore di sviluppo economico e occupazionale per l'Italia. L'11% della forza lavoro impiegata opera direttamente o indirettamente nel turismo, un lavoratore ogni otto.

Sono cifre, queste, che evidenziano il potenziale del settore, sul versante economico ma anche su quello sociale.

Ciò che stenta a decollare nel nostro Paese è tuttavia l'applicazione di una visione umanistica del tempo non occupato. Questo non può evidentemente essere relegato all'aspetto economico del settore, ma abbisogna di una più concreta attenzione in termini di politiche, investimenti, atti e comportamenti.

La Fitel sostiene e ribadisce l'importanza fondamentale dell'architrave sociale rappresentata dal sistema dei CRAL i quali costituiscono una fetta significativa della domanda organizzata. Questi possono sempre più rivelarsi uno strumento basilare per evitare un avvitamento su se stesso del cammino economico e sociale in Italia. Lo stesso settore turistico nella sua identità esclusivamente economica rischia un'involuzione dei numeri sopraccitati in assenza di un intervento diffuso a favore di un recupero del tempo del riposo, del tempo di non lavoro, del tempo libero, di uno sforzo concreto in favore di una migliore qualità della vita. Questo perché la corsa sfrenata per tenere il passo del liberismo va annullando qualsiasi alternativa alla necessità di lavorare di più per vivere dignitosamente o addirittura sopravvivere, riducendo sensibilmente lo spazio per la persona.

Recenti sondaggi confermano che il 43% degli italiani vorrebbe lavorare di più per avere maggiori risorse da destinare al tempo libero ; che il 50% pagherebbe in moneta corrente per avere più tempo libero; che al 50% degli italiani è precluso il diritto alla vacanza per lo più per motivi economici.

E' appunto contro tale involuzione che la Fitel ritiene si debba agire a livello politico ed istituzionale per affiancare all'iniziativa di risanamento delle finanze pubbliche gli obiettivi di una maggiore equità nello sviluppo economico ed occupazionale e di un'attuazione di un approccio realmente umanistico per quel che concerne il tempo non occupato.

Perciò la conferenza deve servire realmente a mettere a fuoco tutte le carenze presenti sul versante dell'offerta ma anche tutti i ritardi accumulati nelle politiche di promozione della domanda interna in modo da operare con lucidità e razionalità per sviluppare tutte le potenzialità e tornare ad essere competitivi rispetto ai paesi nostri diretti concorrenti con una concezione di turismo sociale, solidale, sostenibile, compatibile e rispettoso delle persone, dell'ambiente, della natura.

 
 

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