Turismo, in Italia nel 2007 a ritmo lento
14/03/2008
 
Il 2007 si chiude con una stagione turistica che, seppur altalenante, risulta in linea con quella del 2006. Una partenza lenta nei primi sei mesi dell'anno, un assestamento in positivo dell'estate grazie ai mercati internazionali, e un fuori stagione positivo in giugno e settembre per le vacanze degli italiani. Gli italiani ripartono a Natale, ma verso l'estero.
L'andamento dell'occupazione delle camere nelle strutture ricettive italiane dall'inizio del 2007 rileva che l'occupazione media relativa al I trimestre dell'anno non evidenzia picchi stagionali, ma si attesta su valori del 34,7% del mese di gennaio, del 36,9% a febbraio e del 34,5% a marzo, a causa delle condizioni climatiche avverse al turismo montano invernale; il II trimestre dell'anno indica valori di occupazione crescenti dal 42,9% del mese di aprile, al 44,5% di maggio, fino al 58,8% del mese di giugno; l'estate 2007, da luglio alla fine di agosto, non segnala elementi di ripresa rispetto alle preoccupazioni che ad inizio stagione avevano permeato le indicazioni degli operatori in merito all'occupazione delle camere nelle strutture ricettive. Complessivamente, la media di occupazione rilevata per il mese di luglio si attesta al 66,4% e per il mese di agosto raggiunge il 75,7%. Il consuntivo sull'occupazione nelle strutture ricettive italiane durante il quarto trimestre del 2007 indica valori medi del 52% di camere occupate per il mese di settembre, del 43,9% per ottobre e del 37,1% per novembre. Dicembre vede una quota di prenotazioni camere in media del 33,4%, ma che per il periodo delle vacanze natalizie sale al 49,2%. La quota di turisti che hanno organizzato il soggiorno tramite Internet si attesta al 34%, con una maggiore incidenza sui flussi del quarto trimestre. Ancora limitata la quota di turismo organizzato in maniera tradizionale, che sul totale dei flussi pesa dal 10% dei primi 6 mesi al 7% del secondo semestre.

IL MERCATO ITALIANO
Nel complesso del 2007, nei quasi 59,6 milioni di partenze degli italiani, le mete più visitate in Italia risultano, su 44 milioni di partenze, la Toscana (4,7 milioni di vacanze), la Sicilia (oltre 3,8 milioni) e l'Emilia Romagna (oltre 3,7 milioni); all'estero, su 15,6 milioni di partenze, le mete più gettonate sono la Spagna (2,5 milioni), la Francia (1,9 milioni) e la Grecia (1,1 milioni). Gli States guidano le destinazioni long haul. Le aree prodotto di destinazione in Italia hanno visto tanto mare (47,5%), poi città d'arte (19,7%) e montagna (17,7%), all'estero, invece, la cultura (43,2%) supera il mare (40,8%).
L'estate 2007, tra luglio e settembre, ha visto partire in vacanza oltre 26 milioni di individui, ma considerando che nell'estate 2006 31,6 milioni di italiani hanno dichiarato di aver trascorso un periodo di vacanza di almeno quattro notti, quello di quest'anno non si è configurato come un momento di vero rilancio dell'economia del settore. All'estero, in estate, si sono recati 7,2 milioni di italiani.
Tra settembre e dicembre 2007, 15 milioni di italiani hanno effettuato almeno un periodo di vacanza, mostrando un certo recupero, di circa 2 milioni di partenze, sullo stesso trimestre del 2006. Circa 11 milioni di vacanzieri italiani hanno scelto mete italiane, mentre quasi 4 milioni si sono recati all'estero.
Complessivamente, gli italiani in vacanza visitano le bellezze naturalistiche del luogo, ammirano i monumenti e siti di interesse archeologico, degustano i prodotti dell'enogastronomia locale e fanno shopping. Resta più alta all'estero la quota di vacanzieri che fruisce del patrimonio artistico e culturale, dimostrando un minore interesse per le destinazioni italiane.
In Italia, 4 turisti su 10 non prenotano la vacanza (anche perché molti di questi sono ospiti o vanno in seconda casa), il 25% prenota direttamente la struttura ricettiva e il 15% organizza sul web. All'estero, invece, la prima modalità di organizzazione è l'agenzia di viaggi (32%) seguita dalle proposte su Internet (29,3%).

… E QUELLO STRANIERO
Se sul fronte italiano si registrano segnali di criticità, sul fronte estero, invece, l'Italia sta finalmente recuperando le posizioni perdute dal 2000, grazie soprattutto al turismo proveniente dalla Gran Bretagna e dalla Francia. La Germania si conferma il primo mercato, ma mostra ancora qualche segnale di variabilità.
In questo scenario, l'andamento della domanda di turismo organizzato in Europa, che già nel 2006 aveva segnalato un calo per il 15% circa delle imprese di intermediazione, nel 2007 contiene i valori di diminuzione per l'11,5% dei tour operator, mentre il 42,4% sostiene un andamento di stabilità e addirittura il 46,1% segnala una ripresa. Per il 2008, solo il 6,2% dei tour operator europei segnala una diminuzione, mentre il 56,4% indica una stabilità ed il 37,4% un aumento della domanda per l'Italia.
Contrariamente a quanto avviene in Europa, la domanda di turismo organizzato negli Stati Uniti risulta in continua crescita, con un aumento del volume totale dei viaggi del 2007 per il 60,5% degli operatori. Ancor più positivo l'andamento della domanda di viaggi organizzati verso l'Italia che, vuoi per l'irremovibile consuetudine del turista statunitense a raggiungere l'Europa acquistando pacchetti, vuoi per il generale recupero che l'immagine dell'Italia ha conseguito sul mercato americano, fa sì che il 62,8% dei tour operator che hanno commercializzato il Bel Paese nel 2007 indichino una maggiore domanda sulle nostre destinazioni. Seppur con un andamento maggiormente stabile per il 44,2% degli operatori, nel 2008 la domanda di turismo organizzato verso l'Italia crescerà ancora (48,8% dei tour operators).
L'apprezzamento per il sistema di offerta italiano è confermato sia dai turisti italiani che da quelli stranieri. Intervistati sui territori, gli ospiti attribuiscono un giudizio sostanzialmente positivo sull'esperienza di vacanza, pari a 8,1 in una scala da 1 a 10. Le punte di eccellenza dell'offerta italiana sono l'enogastronomia, cui viene attribuita una valutazione sintetica di 8,2 su 10, la più elevata in assoluto, la cortesia e l'ospitalità della gente (8,1) e la pulizia dell'alloggio (8,1). Si rileva, al contempo, una severità nella valutazione dei singoli elementi di offerta di cui si è avuta esperienza, soprattutto considerando l'importanza che ad essi viene attribuita dai turisti, ed in particolare: il traffico (6,9), il costo dei trasporti locali (7,2) e l'organizzazione del territorio (7,3).

I RICAVI DEL TURISMO NEL 2007
Anche in termini di consumi, il turismo riesce a raccogliere cifre lusinghiere dal turismo internazionale: 24,6 miliardi di euro di consumi diretti stimati, che se confrontati con i valori delle esportazioni industriali, sono pari al 7,5%. Nel complesso i 60 miliardi di euro dei consumi turistici diretti pesano il 4,4% del valore aggiunto.
La ripartizione di questi consumi sui settori economici mostra come al settore propriamente turistico (il cosiddetto Ramo H) vada solo il 58,6% della spesa (35,2 miliardi di euro) e come negli altri settori si concentri nel dettaglio: l'11,5% nelle attività ricreative, culturali e di intrattenimento (circa 6,9 miliardi di euro); il 10,3% nelle industrie manifatturiere (circa 6,2 miliardi di euro); l'8,3% nell'agroalimentare (circa 5 miliardi di euro); il 6,5% nell'abbigliamento e calzature (circa 3,9 miliardi di euro); il 2,7% nell'editoria e nei tabacchi (circa 1,6 miliardi di euro); il 2,1% nei trasporti (circa 1,3 miliardi di euro).
Proporzionando le stime relative ai consumi per ciascun prodotto turistico, si rileva come i volumi economici ammontino per il turismo balneare a 15,5 miliardi di euro; per il turismo culturale a 14,8 miliardi di euro; per il turismo montano a 7,7 miliardi di euro; per il turismo lacuale a 3,7 miliardi di euro; per il turismo termale a 2,9 miliardi di euro; per il turismo verde a 2,3 miliardi di euro.

LE PREVISIONI PER IL 2008: IL TURISMO INTERNAZIONALE
Per il 2008 solo il 6,2% dei tour operator europei segnala una diminuzione, mentre il 56,4% indica una stabilità ed il 37,4% un aumento della domanda per l'Italia. Dal mercato statunitense, seppur con un andamento maggiormente stabile per il 44,2% degli operatori, nel 2008 la domanda di turismo organizzato verso l'Italia crescerà ancora (48,8% dei tour operator).

LE PREVISIONI PER IL 2008: IL TURISMO ITALIANO
Il 2008 parte con circa 12 milioni di italiani che dichiarano di voler andare in vacanza da gennaio a marzo. I certi però risultano solo 5 milioni, a differenza degli scorsi anni, quando si registrava un numero più elevato di italiani che dichiaravano di partire sicuramente. Sulle intenzioni di vacanza il 60% dichiara di voler rimanere in Italia, il 31% vuole recarsi all'estero, il 2,4% sia in Italia che all'estero e il 6% non ha ancora deciso.
Per quanto riguarda le probabili vacanze in Italia, il periodo più segnalato è quello di marzo, Pasqua inclusa, che ha ottenuto i favori del 36,9% dei probabili partenti. Quasi tre i milioni di italiani che invece sono partiti a febbraio. Le destinazioni dell'inverno 2008 sono quelle montane, al primo posto, infatti, si trova il Trentino Alto Adige, o quelle culturali, con il Lazio al secondo posto nelle intenzioni di vacanza.
Per quanto riguarda l'estero, l'Europa si conferma la prima meta degli italiani, e in particolare la Francia torna a riconquistare il suo ruolo di leadership, scalzato nei mesi più caldi dalla Spagna. Anche il Regno Unito è una meta importante per il turismo di questo periodo, e ha raccolto circa 560mila intenzioni di viaggio. Per i viaggi long haul buona la performance degli Usa, che sono stati indicati per le future vacanze da oltre 220mila italiani. Anche le mete africane sono oggetto di interesse per oltre 400mila futuri vacanzieri. Nel complesso, risulta evidente come questo primo inizio del 2008 non dà segnali entusiasmanti, se non per mete lontane (fuori dall'Italia) o per le tradizionali vacanze montane.
Rif. Isnart, Flavia Maria Coccia, tel. 06 2039891 - email:
f.coccia@isnart.it .

 

 

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