Il 51% degli italiani senza vacanza
lo rileva un'indagine Federalberghi che prevede una flessione del giro d'affari pari al 15% - 06-07-07

L'iniziativa rientra nell'ambito del programma CHECK TURISMO 2007 varato dalla Federalberghi e da Confturismo ad inizio estate per monitorare l'andamento del mercato ed è stata realizzata dal 25 al 29 giugno con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) ad un campione di 1.500 italiani maggiorenni rappresentativi di oltre 47 milioni di connazionali.

QUANTI IN VACANZA – È una vera e propria emorragia quella che al momento si registra nelle vacanze estive degli italiani, per un risultato di quasi il 51% di italiani che non faranno vacanza nell'estate 2007. Saranno infatti il 47,3% (rispetto al 49,5% dell'estate 2006) gli italiani maggiorenni che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze da giugno a settembre, DORMENDO ALMENO UNA NOTTE FUORI CASA. Gli indecisi sono solo il 2% (rispetto al 3,2% del 2006), equivalenti a circa 1 milione di persone (rispetto ad 1,5 milioni del 2006). In numeri assoluti significa che 22,4 milioni di italiani maggiorenni (rispetto agli oltre 23,4 milioni del 2006) dichiarano di aver già fatto o di accingersi a fare vacanze in estate. Se questa previsione dovesse rivelarsi corretta, alla fine della stagione estiva il turismo rischierebbe di perdere una cifra tra i 12 ed i 15 milioni di pernottamenti (determinati dal moltiplicatore del numero di notti medie dormite da chi farà vacanza nel quadrimestre estivo), distribuiti nel seguente modo: quasi il 35% negli alberghi (da 4,2 milioni a 5,25 milioni in meno di pernottamenti), il 14,5% in appartamenti in affitto, il 13% in case di proprietà, il 9,4% in villaggi turistici, l'8,8% in casa di parenti o amici, il 6,6% in campeggi, il 4,9% in residence e l'1,3% in agriturismo.

LA SPESA PER VACANZE – Tracollo anche del giro d'affari del turismo estivo (spesa media a persona comprensiva di viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti). Quest'anno si spenderanno in media, per l'intera durata della vacanza estive principale (quantificata in 12 notti complessive), 825 Euro (rispetto ai 935 Euro del 2006, per una flessione dell'11,8%) che determineranno un giro d'affari pari a 18,5 miliardi di Euro (rispetto ai 21,9 miliardi di Euro del 2006 per una flessione del 15,5%). Nel dattaglio, per la vacanza principale in Italia verranno spesi in media a persona 695 Euro rispetto ai 780 Euro del 2006 (-11%). Per la vacanza oltreconfine la spesa media pro-capite si attesterà invece sui 1.212 Euro rispetto ai 1220 Euro del 2006.

QUANTI NON IN VACANZA – Coloro che rimarranno a casa questa estate saranno la maggioranza degli italiani: 23,9 milioni (pari al 50,6% degli italiani), rispetto ai 22,4 milioni dell'estate 2006 (quasi il 7% in più). I motivi per i quali così tanti italiani non si muoveranno di casa, saranno dovuti addirittura nel circa 40% dei casi a motivi economici. Il 22,2% denuncia motivi di salute (probabilmente, considerando l'elevata percentuale, mascherandoli con i problemi economici), il 14,1% dichiara impegni di lavoro e l'11,8% parla di motivi famigliari.

DOVE IN VACANZA – Gli unici dati incoraggianti arrivano dalla scelta geografica delle vacanze estive degli italiani. L'Italia si conferma la meta preferita dalla stragrande maggioranza degli italiani. Infatti il 74,1% (rispetto al 68% del 2006) rimarrà nei confini nazionali ed il 23,8% (rispetto al 28,5% del 2006) sceglierà mete estere.

QUANTI GIORNI IN VACANZA – La durata complessiva delle vacanze estive registra un lieve incremento rispetto al 2006 e si attesta sulle 15 notti fuori casa rispetto alle 13 notti. La vacanza principale risulta invece in linea con il 2006 e si ferma a 12 notti.

TUTTI AL MARE (COME AL SOLITO) – Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani sarà ‘consumata' in località marine. Il 75,4% preferirà la spiaggia (rispetto al 71% del 2006) con il dettaglio che vede il 68,4% che sceglierà il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre il 7% (rispetto al 9% del 2006) si riverserà nelle isole minori. Segue in classifica generale la montagna con il 15,3% delle preferenze (rispetto al 13,4% del 2006), e le località d'arte con il 2,9% (rispetto al 2,7% del 2006). Crollo nelle località termali dove si attesterà l'1,4% della domanda complessiva italiana, rispetto al 4,7% del 2006.

I MESI PIÙ GETTONATI – Cambia qualcosa anche nella scelta del periodo prescelto dagli italiani per trascorrere la vacanza principale nel quadrimestre estivo. Agosto perde appeal e scende dal 59,7% del 2006 al 56,2% delle preferenze. Segue in classifica luglio che sale al 23,1% di quest'anno rispetto al 19% del 2006. Quindi settembre raccoglie ben l'11,1% delle scelte rispetto al 10,5% del 2006. Chiude giugno che scende anch'esso attestandosi ad una quota di mercato del 7% rispetto all'8,3% del 2006.

LE REGIONI PiÙ GETTONATE – Sarà la Sardegna la regina dell'estate 2007. Con il 10,7% di preferenze della quota di mercato di italiani, l'isola distanzierà di pochissimo l'Emilia Romagna ferma al 10,6% delle preferenze. Seguono la Toscana con il 9,4%, la Puglia con il 9%, la Sicilia con l'8%, la Calabria con il 7,6% ed il Veneto con il 6%.

DOVE ALL'ESTERO IN VACANZA – Dall'esame delle tipologie prescelte dagli italiani per le vacanze all'estero, assistiamo ad una crescita delle grandi capitali europee (30,7% rispetto al 28,9% del 2006) e ad un drastico calo dei mari tropicali (13,3% rispetto al 24,8% del 2006), a tutto beneficio del viaggio all'estero dettato da altri motivi, che vedrà interessati il 33,7% degli italiani rispetto al 28,9% del 2006.

DOVE DORMIRE – Tra le tipologie di soggiorno, scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l'albergo rimane il leader incontrastato. Il 34,8% lo sceglierà rispetto al 37,1% del 2006. Seguono, nell'ordine, l'appartamento in affitto con il 14,5% (13,3% nel 2006), la casa di proprietà con il 13% (11,3% nel 2006), il villaggio turistico con il 9,4% (8,9% nel 2006), la casa di parenti o amici con l'8,8% (10,2% nel 2006), il campeggio con il 6,6% (8,9% nel 2006), i residence con il 4,9% (3,2% nel 2006) e l'agriturismo con l'1,3% (1,7% nel 2006).

 
 

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