Consiglio Nazionale FITeL

Roma 28 giugno 2006

La Presidenza Nazionale ha presentato al Consiglio Nazionale un documento di orientamento sulle politiche relative alla sua missione strategica. Il Consiglio Nazionale lo assume e lo propone come traccia per aprire a tutti i livelli dell'Organizzazione un dibattito più complessivo in funzione degli incontri che dovranno aprirsi con le Istituzioni, per il rilancio di tutti gli aspetti che riguardano il Tempo Libero nella sua globale espressione .

Il documento individua, come di seguito, alcuni principi cardine delle linee politico-operative dell'organizzazione in riferimento alla collocazione del turismo, della cultura, dello sport, del tempo libero in genere, dentro il panorama socio-economico nazionale ed internazionale, al senso ed alle valenze di cui le attività facenti capo al tempo libero sono portatrici e fonti, al ruolo delle stesse in questi primi anni duemila e per la prospettiva futura.

Il quadro internazionale e le inevitabili ricadute anche negli ambiti a noi più prossimi, nazionale e locale, richiedono un'approfondita riflessione sulla dimensione attuale e futura di tutto ciò che concorre a dare significato e valore al tempo libero. La collettività è oggetto di una crescente frammentazione sociale, che trae origine sostanziale dall'esclusione dalle possibili vie di sviluppo dei paesi più poveri dovuta a oggettive difficoltà progettuali e organizzative degli stessi paesi (connesse ai drammi della povertà, della fame, della sete e dei conflitti armati), ma anche a causa dei molteplici fattori di dipendenza dai paesi ricchi, da parte loro preoccupati di determinare regole, meccanismi e sistemi in grado di superare le cicliche stagnazioni economiche e di garantire crescita costante ed elevata, anche a scapito della qualità.

La globalizzazione economica, mai affiancata nella sua peraltro ineludibile evoluzione da forme di governance rivolte al sociale, ha fin qui prodotto un'accelerazione verso la suddetta frammentazione. A realtà internazionali ancorate ad un liberismo sfrenato e fine a se stesso ed a paesi riusciti ad affermare rapido sviluppo, ivi compresa un'offerta turistica di carattere essenzialmente economico, si contrappongono altri paesi, interi continenti, che restano al palo dentro stati di povertà che spesso sfociano in evidenti forme di violazione dei più elementari diritti umani e di squallido sfruttamento della stessa popolazione locale. Dove imperano povertà e fame e la disperazione si confonde con la sopraffazione generando conflitti, il significato della cultura, dello sport, del turismo sociale non attecchisce, non trova pratica estrinsecazione.

Forme di governance finalizzate all'affermazione di una globalizzazione sociale, oltre che economica, rappresentano una necessità non più eludibile. Dentro tali forme il turismo sociale, lo sport riservato a tutti, la valorizzazione della cultura, possono e devono rappresentare una formidabile fonte di “ricchezza” - come richiamato nelle ormai consolidate posizioni del BITS - dal punto di vista della “creazione di società”, di una crescita economica e sociale, equilibrata e solidale, dello sviluppo interculturale, dell'integrazione sociale, della cura e della valorizzazione delle risorse territoriali locali a partire dal fondamentale rispetto delle diverse culture,storie, usanze, tradizioni, religioni, civiltà, ambiti naturali.

 

Dentro l'affermazione di una governance di carattere sociale, come detto, possono prosperare i valori fondamentali della cultura e, non di meno, dello sport, delle interrelazioni personali e comunitarie.

La cultura, nel suo senso più ampio, intesa come connotato identificativo di un popolo, costituisce non solo il sale del sapere, ma anche il tramite per la via dell'integrazione e della coesione sociale, della solidarietà e della fratellanza. La ricerca della ricchezza materiale, a maggior ragione quando è assolutamente disgiunta da quella culturale e dunque civile e politica, alla quale anche lo sport contribuisce in modo fondamentale, rappresenta solo un elemento di distinzione e di divisione sociale che, quindi, non potrà mai garantire uno sviluppo equilibrato e armonioso dell'intera collettività.

 

Lo sport rappresenta oggi una dimensione importante della qualità della vita individuale e collettiva. Come per la cultura, come per il turismo, per il diritto al riposo, alle attività ricreative ed allo svago, l'accesso allo sport rimane cardine sociale fondamentale. Ad avvalorare tale tesi sono le stesse primarie funzioni cui lo sport assolve: quella educativa, nei ragazzi, nei giovani, negli adulti; quella d'integrazione e partecipazione sociale; di stimolo per l'affermazione diffusa della tolleranza, dell'accettazione delle differenze e del rispetto delle regole; quella di integrazione con l'ambiente, del quale lo sport promuove la tutela e la protezione; quella di garanzia di inclusione per i diversamente abili. La pratica dello sport sottintende la valenza della relazione e interazione sociale e in altre parole un patrimonio di democrazia.

 

Il Consiglio Nazionale della FITEL, per le ragioni richiamate, che accomunano, dunque, sul medesimo terreno di valori le diverse attività del tempo libero, ribadisce l'accesso sociale alle stesse, come uno dei principi fondanti della propria origine e ragione di essere, della propria rappresentanza ed iniziativa politica e operativa. Il Consiglio Nazionale della FITEL sottolinea in proposito e rinnova il carattere dell'iniziativa di chi opera nel raggio d'azione del tempo libero, dal turismo sociale, allo sport, al rispetto ed alla diffusione della cultura, dove non si cercano divisioni, non si conducono particolarismi. Al contrario La FITEL fa propria l'esistente diffusa convinzione che queste realtà potranno dare frutti nella società e in un'ottica di sviluppo equo ed integrale.

 

Posto quanto sopra, il Consiglio Nazionale della FITEL sottolinea la trasversalità sociale del bacino dentro il quale i principi della valorizzazione e dello sviluppo delle attività connesse al tempo libero possono diffondersi e svilupparsi. In un ideale prosperare di un'azione finalizzata alla valorizzazione del tempo libero, al rispetto del riposo, dello svago ( creativo e costruttivo ! ), di un equilibrato rapporto tra questo ed il lavoro, del più ampio accesso possibile alla cultura, allo sport, al turismo, delle libere espressioni artistiche, della realizzazione dell'individuo come persona e come cittadino, le divisioni di ogni genere che stanno caratterizzando il nostro tempo si accorciano fino ad annullarsi. Il significato del turismo, in particolare, va dunque riconosciuto per gli anni a venire in una marcata dimensione sociale, culturale, politica ed economica, come fattore di coesione basilare del nostro tempo. Nell'obiettivo primario della lotta all'esclusione occorre definire una politica organica fondata sul riconoscimento formale del ruolo trasversale di tali attività rispetto alle esigenze e alle legittime aspettative della società. Da qui è ipotizzabile la determinazione di un coerente modello di intervento pubblico. Una politica in grado di dispiegare gli effetti di una serie di direttrici sintetizzabili, guardando alla realtà nazionale, nei seguenti campi:

 

• iniziative in materia tributaria e fiscale in linea con il suddetto ruolo trasversale delle attività connesse al rispetto ed alla valorizzazione del tempo libero;

• la creazione di una rete di strutture, infrastrutture ed attività impegnate nell'accesso alla cultura, allo sport, nella ricezione turistico-sociali, e di un conseguente marchio pubblico d'identificazione verso cui orientare agevolazioni fiscali e contributive;

• la creazione di un fondo pubblico a favore delle persone oggi non in grado economicamente di accedere ai benefici delle attività connesse al tempo libero, a causa di un massiccio proliferare del profilo essenzialmente economico e, quindi, degli aspetti legati al profitto, soprattutto per ciò che riguarda l'offerta turistica;

• una moderna legislazione a tutela del tempo libero, delle esigenze culturali e artistiche, sportive e turistiche per chi non ha le possibilità economiche, per chi ha impedimenti di ordine fisico o psichico e per gli anziani;

• politiche strutturali ed infrastrutturali funzionali all'affermazione ed alla diffusione del profilo e dell'offerta sociale di tali attività;

  • iniziative efficaci di formazione legate ai particolari obiettivi ed alle linee di condotta o buone prassi del turismo sociale, dello sport, della cultura quale elemento identificativo di ogni singola realtà.

 

Tutto ciò si muove in piena coerenza con il CODICE MONDIALE PER L'ETICA DEL TURISMO varato dalla Organizzazione Mondiale del Turismo e approvato dall'ONU e dall'UNESCO.

Tale Codice afferma, fra l'altro, che il turismo sociale deve essere sviluppato con il sostegno delle Autorità Pubbliche, così come deve essere incoraggiato e facilitato il turismo delle famiglie, dei giovani, degli studenti, degli anziani, dei diversamente abili.

 

Se tradotto in atti pratici, quanto sopra equivarrebbe ad una diffusa ed approfondita azione di crescita sociale e civile. A tale proposito, guardando al campo di propria, esclusiva pertinenza, il Consiglio Nazionale della FITEL ritiene strategico operare per rinsaldare ed assicurare un forte e qualificato impegno dell'organizzazione nell'attuale come nel futuro. La formazione, ad esempio, è un elemento determinante per garantire nella prospettiva un contribuito funzionale e forte, attraverso la crescita diffusa della dirigenza a tutti i livelli. Formazione, dunque, della dirigenza sul piano prettamente culturale, ma formazione anche sul piano operativo, per rispondere alle diversificate esigenze provenienti da un quadro normativo del turismo differenziato a livello locale.

 

Il Consiglio Nazionale della FITEL nel ribadire le fondamentali funzioni sociali della cultura, dello sport, del turismo, sottolinea come da queste stesse possa trarre origine un ampio flusso di domanda tesa ad alimentare in modo tutt'altro che trascurabile anche il profilo economico, in particolare nel campo del turismo. Lo stesso principio fondamentale del più ampio accesso possibile alle attività del tempo libero, applicato al turismo, costituisce di per sé un'inestimabile fonte di sviluppo economico. Il Consiglio Nazionale della FITEL sottolinea, in altri termini, l'importanza di un profilo economico inserito in un contesto di incontro e di soddisfacimento di esigenze reali della società e dell'ambiente locale. Fuori da tale contesto il turismo è spesso “naufragato” nella mera speculazione per pochi a danno dei “più” o peggio ancora della collettività in termini di degrado del territorio o di lievitazione patologica dei prezzi. L'offerta intesa come turismo sociale va ben al di là del profitto puntando anzi su un valore aggiunto non economico.

 

E' in questa logica che il Consiglio Nazionale richiama e fa suoi anche i contenuti emersi nell'ultimo Congresso del BITS, sintetizzabili nella partecipazione attiva alla costruzione del passaggio dallo sviluppo del turismo al turismo dello sviluppo, per andare oltre il dato economico e conseguire l'obiettivo di un'equilibrata qualità della vita mediante la socializzazione, la solidarietà, la cooperazione, la responsabilità.

Secondo questa visione e questa logica d'azione di rappresentanza del turismo, il Consiglio nazionale della FITEL rinnova la basilare valenza del movimento del turismo sociale in relazione all'assetto territoriale, ambientale, paesaggistico ed allo sviluppo locale. A tale proposito si sottolinea come, tra gli obiettivi del turismo sociale, a parere della FITEL, abbia sempre trovato grande spazio e considerazione quello rivolto all'affermazione di uno sviluppo sostenibile e compatibile sia in termini di tutela degli ambiti naturali che di rispetto delle popolazioni locali. In tal senso l'informazione e la massima sensibilizzazione dei turisti al rispetto delle località e delle popolazioni di riferimento costituiscono uno dei punti fermi del turismo sociale e di chi vi opera.

 

Il Consiglio Nazionale della FITEL fa proprio, impegnando nella stessa direzione l'intera organizzazione, l'obiettivo di contribuire ad affermare uno sviluppo delle attività del tempo libero fondato su una dimensione umanistica, civile e sociale, a prescindere da ogni logica consumistica e speculativa.

“Sociale” – è il richiamo delle dichiarazioni del BITS - significa maggiore solidarietà, fratellanza e speranza per tutti coloro che sono in attesa di poter godere del tempo libero. Sulla scia di questo significato, la realtà del turismo sociale, dello sport, dello scambio e dell'integrazione interculturale, costituisce un patrimonio da coltivare fondato sul dialogo, la coesione, l'azione comune, nel solo interesse del perseguimento di uno sviluppo equilibrato, armonioso ed integrale. Il patrimonio insito nella cultura, nello sport, nel turismo sociale e lo sviluppo che da tali attività può trarre origine e costante linfa guardano, a maggior ragione in questa fase della storia dell'umanità dove la conflittualità ha troppo spesso il sopravvento, all'obiettivo della coesione, dell'inclusione e del progresso sociale. Il Consiglio Nazionale della FITEL impegna l'organizzazione ad operare in questa direzione nel rispetto del diritto della persona e nell'amore per la natura e per tutto quello che generosamente ci è stato messo a disposizione.

Ed è con questa concezione che occorre sollecitare i nuovi ministeri competenti a dare prova di un concreto impegno a favore di questo campo dimostrando che con serietà, sobrietà e razionalità è possibile coniugare risanamento finanziario, ripresa economica e crescita civile in una visione equilibrata, solidale e integrata della società, partendo: a) dalla attuazione della legge 135/2001 sul turismo, specificatamente per le parti relative ai sistemi turistici locali, al fondo di rotazione per il prestito e il risparmio turistico, alla carta dei diritti del turista; b)dal rifinanziamento del fondo unico per lo spettacolo ( Fus ) con una particolare riserva per il teatro amatoriale; c) dal ripristino delle proposte di legge presentate nella passata legislatura sullo sport per tutti, per dare proprio a tutti le stesse opportunità che uno stato di diritto deve garantire se si vuole che la democrazia si affermi non solo sul piano formale ma soprattutto su quello sostanziale, secondo lo spirito e la lettera della carta costituzionale.

 
 

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