V° CONGRESSO FITeL 2005
Documento per il dibattito presentato al V° Congresso Nazionale della FITeL (30/09 al 1/10/05)

Dal Congresso di Rimini ad oggi molti obiettivi sono stati raggiunti, sia sul piano politico che organizzativo, vanno ricordati il Decreto del Ministero degli Interni che identifica la FITeL come associazione di assistenza Nazionale e del Ministero del Lavoro che iscrive la FITeL fra le associazioni di Promozione Sociale.

Oggi tutti i Grandi CRAL Nazionali (Telecomunicazioni, ARCA ENEL, Dopolavoro Ferroviario, CRAL Poste) sono entrati a far parte dell'organizzazione. Hanno inoltre aderito la Federazione dei CRAL dei Trasporti pubblici, dei Dipendenti Universitari, e dei dipendenti delle Regioni.

Gli iscritti di piccoli e medi CRAL e Associazioni sono passati dai 75.000 del 1999 ai 135.000 del 2004, contestualmente sono aumentate le affiliazioni da 136 a 289.

Possiamo dire che oggi la FITeL rappresenta oltre un Milione di soci.

La introduzione, con il congresso di Orvieto, del "bollino", a basso costo, per incentivare le adesioni delle grandi realtà territoriali e delle Associazioni di base e l'aumento del costo delle affiliazioni per garantire entrate sufficienti per la operatività del centro, è stata la scelta che è ha generato un significativo aumento degli iscritti e delle associazioni affiliate. Riteniamo proseguire su questa direzione specialmente nell'obiettivo di istituire la FITeL in tutti i territori regionali e provinciali.

Vanno richiamati i notevoli successi conseguenti al finanziamento e realizzazione di due progetti della legge 383/2000.

I mutamenti in atto nella società e l'integrazione europea investono i bisogni, le aspirazioni, le speranze di tutti i cittadini e i lavoratori.

Essi riguardano i tradizionali rapporti sociali, l'organizzazione economica, il quadro politico istituzionale, indirizzato verso una sfrenata corsa liberista con la volontà di superare lo stato sociale costruito fino agli anni 2000. Ciò impone fra i lavoratori e il sindacato una forte volontà di svolta, per la realizzazione della quale è necessario rinsaldare tutte le questioni aperte, contrapponendo una forte volontà unitaria, per controbattere le spinte liberiste e costruire un nuovo stato sociale.

Bisogna superare i vecchi equilibri, avviare uno sforzo positivo per delineare un futuro migliore.

In questo quadro, non certamente esaltante, è opportuno utilizzare il rapporto con le Confederazioni Sindacali, a partire dalle questioni già sollevate nel precedente congresso di Rimini e che ancora rimangono irrisolte:
Il delegato sociale, la contrattazione centrale e periferica, la contrattazione sociale, per recuperare tutta una serie di questioni insite nel cosiddetto salario differito, quali la casa, gli asili nido, l'ambiente, il tempo libero, ivi le questioni connesse all'agio e al disagio.

In tale ottica una iniziativa del sindacato confederale che preveda la presenza della FITeL sul territorio potrebbe essere il motore, non solo di una aggregazione generazionale, ma di una possibile riunificazione attorno ad obiettivi cardini che possono riguardare il tempo libero di forze del lavoro frantumate e disperse.

Per il sostegno di questi principi fondamentali per la nostra organizzazione ma soprattutto a difesa dell'Associazionismo, è opportuno ricuperare i diritti, le coperture di protezione e di tutela dei cittadini e introdurre sostanziali mutamenti nel mondo del lavoro pubblico e privato attraverso la modificazione dell'organizzazione del lavoro, sempre più parcellizzato e scarsamente socializzante.

La profonda trasformazione del tempo del lavoro, del mercato del lavoro, ha creato differenti contratti e conseguenti tutele (L. 30/2003).

La FITeL condivide il giudizio espresso dalle Confederazioni CGIL - CISL e UIL, sul documento della manovra finanziaria del Governo già approvata dal Parlamento, ma, ritenuta ingiusta, sbagliata ed inadatta a rispondere all'esigenze del Paese.

La manovra finanziaria è ritenuta inutile perché non realizzerà un rilancio dei consumi e degli investimenti, ingiusta, perché premia i ceti ricchi in un momento già difficile per l'economia.

La FITeL chiede, pertanto, alle Confederazioni un impegno per salvaguardare le risorse per il welfare, raddoppiando e qualificando il fondo per le Politiche Sociali, istituendo il fondo per la non autosufficienza, che assicuri la dignità della persona umana e l'equità dell'accesso ai servizi, nonché rilanciando l'applicazione della Legge 328/2000 sull'assistenza.

La FITeL è cosciente che la povertà non è un concetto sociologico, bensì una realtà che morde, in modo sempre più consistente, i redditi famigliari, riducendone la capacità di far fronte ai consumi dello svago, della cultura, dello sport, in sostanza alla difesa della salute fisica e mentale.

Questi anni hanno registrato la crescita organizzativa e gli obiettivi politici raggiunti quali, come già detto, il riconoscimento di Associazione di promozione sociale, ottenuto dal Ministero del Lavoro e del Welfare, con la conseguente iscrizione della FITeL nel Registro delle Associazioni Nazionali.

Anche sul terreno dell'azione di promozione culturale, sportiva e formativa fino ad oggi perseguita dal Consiglio Nazionale, i risultati sono stati positivi ma bisogna fare ulteriori sforzi per allargarne le iniziative.

Va ripreso il rapporto sinergico con le Confederazioni sindacali e le categorie:
per il rilancio del delegato sociale nelle R.S.U.;
per la ripresa della contrattazione volta alla ricerca di quote di salario indiretto destinato al tempo del non lavoro e a sostegno dei CR, attraverso: la defiscalizzazione delle spese di associazione ai CRAL, l'introduzione dei Buoni Vacanze;
per il rafforzamento del ruolo di rappresentanza dei CR, a seguito del diminuito potere degli stessi, che devono trovare maggiore riferimento nella FITeL, interfaccia verso gli Enti istituzionali (Regioni, Provincie, Comuni);
per sviluppare un ruolo reale di coordinamento delle attività sportive dei CRAL e del Territorio in rapporto con gli Enti di promozione sportiva, e in particolare verso la realizzazione delle reti sociali previste dai piani di zona (L. 328/2000 sull'assistenza).

Rimane ancora un grosso obiettivo da cogliere, e cioè la Costituzione di un Ente Bilaterale, sia centrale che periferico, sul tempo libero, da raggiungere in sinergia con la Confindustria, che supporti la FITeL nel superamento della fase di crisi di risorse che sta attraversando tutto il mondo dei CRAL, dovuta essenzialmente alla riduzione del costo del lavoro nelle aziende. A tale riguardo la FITeL deve porre all'attenzione generale la situazione attuale dei CRAL completata la ricerca con il CNEL, si attende la preparazione del convegno per la presentazione dei dati raccolti dai ricercatori, che serva per una riflessione complessiva sullo stato politico organizzativo, sui servizi erogati ai soci, sulle risorse disponibili. Ma non basta. Opportuno predisporre un seminario di dibattito,coinvolgendo larga parte del sindacato, politici e sociologi in occasione del Congresso Nazionale, per dare visibilità e risalto a questa parte di politica sociale, per rispondere a quelle domande, presenti agli addetti ai lavori e fra i soci, se i CRAL hanno ancora un futuro, se si ritiene esaurita la spinta propulsiva degli anni 80/90 o bisogna rilanciarli, ritenendoli ancora strumenti utili, attivi dello stato sociale: Ovviamente la FITeL sta su questa ipotesi ancora attuale, ma ripercorrendo nuove strade, nuove funzioni, con nuove risorse, con nuovi obiettivi, non solo aziendali ma soprattutto di territorio, con uno stretto raccordo fra delegato sociale, che parte dalle aziende, e lega gli obiettivi nel territorio realizzando cosi la difesa del salario saldandosi alla solidarietà, utilizzando una formazione permanente, nello sport per tutti, nella cultura etc...

Per quanto riguarda le tematiche organizzative, dopo le opportune verifiche con le Segreterie confederali, e coerentemente con il dibattito, occorre sviluppare un modello organizzativo più snello e funzionale alla necessità di un efficace modello di rappresentanza, che tenga conto della provenienza dei dirigenti:
dai territori regionali;
dai CRAL ;
dalle componenti sindacali (Soci fondatori) che hanno costituito la FITeL.

Per migliorare la capacità progettuale della FITeL occorrerà prevedere nell'ambito del Consiglio Nazionale la istituzione di dipartimenti come strumenti di partecipazione e di elaborazione di progetti utili anche alle strutture regionali.

La costituzione di sezioni / gruppi di lavoro, coinvolgenti tutta l'organizzazione dovrebbe essere il modello più consono ad un maggior sviluppo dell'organizzazione.

Tra gli obiettivi di sviluppo che la FITeL deve perseguire nel prossimo futuro vi è quello di puntare alla partecipazione ai bandi del Ministero del Lavoro e del Welfare costruendo progetti che permettano a tutta l'organizzazione una crescita in termini qualitativi e quantitativi, anche in collaborazione con le categorie sindacali (attività bilaterali) sui temi inerenti la propria specificità.

Anche le strutture regionali dovrebbero verificare la possibilità di elaborare progetti culturali sportivi e organizzativi per il rilancio organizzativo utilizzando anche le opportunità previste ai livelli territoriali.

La FITeL deve saper proporre un ruolo di coordinamento delle attività ricreative culturali e sportive fra i CRAL e i Circoli Territoriali, come previsto dallo statuto, anche per sviluppare una politica di sostegno alle attività del tempo libero, con l'opportunità di mettere in rete quei prodotti e servizi, vantaggiosi, da offrire a tutti i soci, attraverso rapporti con gli interlocutori pubblici e privati delle varie regioni.

Sulla gestione finanziaria occorre perseguire l'obiettivo di una certezza delle entrate finanziarie, identificando un procedimento del tesseramento nazionale che uniformi e garantisca la FITeL Nazionale e le strutture regionali.

Occorre confermare il bilancio consolidato nazionale e la costituzione, nei bilanci di previsione, di fondi destinare a progetti finalizzati anche ai livelli regionali.

La Presidenza della FITeL deve, attraverso un confronto con le Confederazioni Sindacali verificare e approfondire il ruolo e le funzioni dei rappresentanti FITeL nelle organizzazioni: FORUM Terzo Settore, FITUS e BITS. Così come opportuno prevedere la partecipazione della FITeL anche negli Organismi territoriali che dovrebbero essere costituiti:
E' necessario che il dibattito congressuale approfondisca gli obiettivi prefissati nel precedente Congresso e per attuare le decisioni assunte dalla conferenza organizzativa costruendo per il prossimo appuntamento congressuale i necessari atti conseguenti, alle modifiche statutarie, allo scopo di produrre una più decisa ed efficace azione, sia sul piano delle risorse, che su quello delle risposte ai bisogni e alle domande dei lavoratori.

Alla luce di quanto esposto diventa centrale, nel dibatto, la proiezione futura della FITeL, quale punto di aggregazione e di difesa degli interessi dei circoli sia sul piano della contrattazione, da svilupparsi con il sindacato di categoria, sia dello stato sociale da svilupparsi con le Confederazioni, sia nella difesa dei diritti contenuti nelle leggi vigenti.

Nel richiedere, quindi, la massima sinergia con il sindacato, al centro come nel territorio, è sempre più opportuno valorizzare il lavoro volontario dei dirigenti e dei collaboratori dei circoli ricreativi, strumento questo indispensabile quale corollario di tutta l'attività del tempo libero.

 

 

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