Ciclismo: la Fitel al "61° Gran Premio della Liberazione" e al "31° Giro delle Regioni" della Primavera Ciclistica
di Rossella Ronconi e Giovanni Ciarlone

"61° Gran Premio della Liberazione"

Anche quest'anno, la Fitel , in occasione del 25 aprile, sarà presente alla manifestazione ciclistica "Gran Premio della Liberazione" che puntualmente, dal 1945 in poi, ogni anno la Primavera Ciclistica , organizza nella capitale, con partenza e arrivo nello spettacolare circuito a Caracalla. Il Gran Premio Liberazione giunto quest'anno alla 61° edizione classica internazionale per la categoria Under 23 che vede in gara, oltre ai club italiani più prestigiosi, le Nazionali di Paesi provenienti da tutti i continenti . E' un avvenimento sportivo che ha il patrocinio e il sostegno delle più alte cariche dello Stato e si è caratterizzato negli anni con risultati tecnico agonistici di grande prestigio. Per la nostra Federazione, essere presente a quest'evento, accreditato, come "la corsa di Roma" poichè nel dopoguerra, fu con il “Liberazione” che la città riprese ad amare lo sport, a riavvicinarsi ad emozioni che sembravano eclissate, rappresenta una grande occasione, perché la manifestazione è di alto interesse sportivo, inserita tra l'altro nel palinsesto della RAI TV, per atleti dilettanti, e riproduce un'opportunità per coloro che provengono da sport amatoriali e che decidono poi di passare allo sport dilettantistico. Inoltre, tale evento disegna uno sfondo di grande visibilità per una Federazione come la Fitel , che vuole, assieme ai Cral associati, raggiungere l'obiettivo di Associazione di promozione sportiva. Per queste considerazioni la nostra Federazione, partendo da questa manifestazione, intende costruire con l'Associazione Ciclistica, una collaborazione continua finalizzata alla realizzazione di alcune iniziative ciclistiche sia di carattere regionali che nazionali con l'obiettivo di sviluppare il ciclismo amatoriale. Una manifestazione sportiva che merita attenta considerazione: gara di grande rilievo, poichè tra l'altro, nelle edizioni precedenti ha visto la partecipazione di atleti dilettanti come Gianni Bugno, destinato poi a diventare due volte campione del mondo, ed altri che hanno avuto piazzamenti eccellenti come Francesco Moser che corse il Liberazione del 72 e Cipollini che fu secondo nell'88. Infine lo scenario dove si svolgerà la gara: Caracalla, il Colosseo, L'Arco di Costantino 1 il Circo Massimo , certamente luoghi in cui gli atleti di tutti i tempi si sono confrontati, tutti contro tutti.

"31° Giro delle Regioni" dal 25 aprile al 1° maggio

Da trentuno anni, il mitico Giro delle Regioni, che quest'anno attraverserà la regione della Lombardia, della Toscana, dell'Umbria e del Lazio, sviluppa un grande impegno tecnico-organizzativo con il coinvolgimento di tante e tante persone non solo della Primavera Cìclìstica; in particolare forze sportive di molte, moltissime città; piccolissime località o metropoli come Milano o che ospitò il Giro in piazza del Duomo, e Napoli che l'anno scorso lo accolse a Mergellina.

Un evento che affonda le sue radici nel Paese con la presenza nello staff e nei servizi di operatori di ogni parte d'Italia. Sono stati i dialetti di questo evento che nel 1976, con la prima edizìone aprirono al ciclismo non professionistico le telecamere di RA13, grazie all'intuizione giornalistica e alla passione per lo sport di Gilberto Evangelisti e Nando Martellini. Tante sono state anche le lingue ascoltate nel gruppo per la presenza in gara di rappresentanze di tutti i Continenti, con Paesi presentatisi al ciclìsmo europeo per la prima volta in questa corsa, come gli africani del Senegal e di Capoverde, e i cinesi, gli indiani, in mongoli, gli uzbeki.

Un evento che non può certo mettersi a confronto con i grandissimi appuntamenti del ciclismo professionistico , ma che i grandi professionisti del momento li ha avuti quasi tutti protagonisti. Petacchi straordinario simbolo di un ciclismo italiano che vince , al Giro delle Regioni partecipò con gli azzurri nel 1994.

Molti i successi di tanti campioni come POPOVICH, FIGUERAS, PETITO, REBELLIN, KONYCHEV, BUGNO, FONDRIEST BASSO che negli anni hanno qualificato l'evento, meritevoli di essere annoverati ai meriti del ciclismo italiano illustrato nel mondo da prodigiosi campioni come BINDA, GIRARDENGO, COPPI, BARTALI, MAGNI, GIMONDI e ancora fino a quelli di oggi, ma anche occasioni sportive come questa che ospitando bandiere dì molte nazioni hanno contribuito ad esportare e consolidare i valori della tolleranza e della pace e fare dell'Italia un Paese al centro dell'interesse del ciclismo mondiale,

 
 

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