CALATO IL SIPARIO SUL MONDIALE E SUI RECORD
AZZURRI, SUCCESSO DELLE DONNE E FLOP DEGLI UOMINI
di Rossella Ronconi

I Mondiali di nuoto 2009 sono destinati a passare alla storia non solo per i 43 primati del mondo ma anche per i costumi indossati dagli atleti. Risultati impensabili, in 30 finali su 40 sono stati cancellati i primati della distanza. Prestazioni, a detta di molti, fortemente condizionati dalle combinazioni ultratecnologiche dei body, destinati probabilmente ad uscire di scena ai campionati di Shangai del 2011

FEDERICA, CIELO, MICHAEL, I RECORD E I BODY - Costumi supertecnologici o no, alcune figure dei mondiali di nuoto, faremo fatica a dimenticarle. Ad iniziare dalla mitica Federica Pellegrini: l'enfant prodige capace di conquistare l'argento olimpico a soli sedici anni che a Roma si è presa tutto. Due ori nei 200 e 400 stile, e tre record mondiali. Ha visto il Papa e il suo mito Franziska Van Almsick in vasca. E' stata premiata star del mondiale in compagnia del grande "uomo pesce" Michael Phelps ricevendo il "Fina Throphy" per il miglior risultato tecnico raggiunto). Senza trascurare che sono stati i mondiali anche di Cielo Filho, ragazzo brasiliano con sangue italiano, il siluro dell'acqua, biondo, occhi azzurri, protagonista di una doppietta memorabile nella velocità: oro nei 50 e 100 stile, e nella gara regina ridimensiona il gigante Alain Bernard (solo argento) e abbatte il muro dei 47''. Prima fila anche Paul Biedermann: il tedesco re dello stile libero, oro e record mondiale nei 200 e 400, con la soddisfazione di essersi messo dietro (nella gara più breve) Michael Phelps, il gigante di Baltimora che a parte quest'incertezza ha rifatto il Cannibale: 5 ori e un argento, e la perla della più bella finale iridata. Quella dei 100 farfalla, in cui ha lasciato dietro Milorad Cavic, il serbo che a Pechino si era lamentato del secondo posto al fotofinish ma che a Roma ha dovuto fare chapeau all'imperatore della vasca.

LE MEDAGLIE E I FLOP - A trionfare nel medagliere sono gli Stati Uniti, seconda la Cina e terza la Russia. L'Italia conquista la settima posizione. Pellegrini, Filippi e gli altri azzurri hanno conquistato 4 medaglie d'oro, una d'argento e 5 di bronzo. Le regine assolute della spedizione italiana sono state Federica Pellegrini (oro nei 200 e nei 400 sl) e Alessia Filippi (oro nei 1.500 e bronzo negli 800). Molti i flop dei maschi: il più inaspettato quello di Filippo Magnini che, in due edizioni conquista l'oro dei 100, stavolta esce dalla finale e come se non bastasse scivola indietro anche la 4X200. Senza pensare alla delusione di Massimiliano Rosolino che dopo una prova in ombra sui 400 stile, non si guadagna nemmeno il posto nella finale della staffetta. Ancora peggio il "signor Pellegrini" Luca Marin chiudendo 7/o i 400 misti che due anni fa gli avevano regalato il bronzo e nel 2005 addirittura l'argento. Svanisce per qualche bracciata il bronzo di Federico Colbertaldo, quarto (è la nona medaglia di legno per l'Italia) nei 1500.
Il risultato è comunque straordinario: bene il fondo con l'oro di Valerio Cleri e i due bronzi di Grimaldi e Federica Vitale. Un buco nero invece la pallanuoto (none le azzurre e 11/mi gli uomini) per il peggior risultato di sempre. Crescono i tuffi, e sono anche in questo caso rosa, nonostante la penuria di impianti: Tania Cagnotto conquista il bronzo nel trampolino da tre metri e arriva all'argento nel sincro in tandem con Francesca Dallapè. E non va dimenticata Beatrice Adelizzi e il suo bronzo storico nella finale del solo libero nel nuoto sincronizzato.
Detto quanto, finiti i mondiali di nuoto e fermate le acque, dovrebbe essere doveroso riflettere sul fatto che anche nel settore dello sport, quando sono presenti, a primeggiare sono spesso le donne.

 
 

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