Terminate le Olimpiadi degli sport minori, meno ricchi e con le donne protagoniste anche per la causa dei diritti umani
di Rossella Ronconi - 01-09-08

Domenica 24 agosto, dopo sedici esaltanti giorni di episodi sportivi di atleti provenienti da 204 paesi, si sono spenti i riflettori sulle Olimpiadi in attesa, della non meno esaltante, 13° edizione delle Paraolimpiadi con la presenza di circa 4 mila partecipanti tra i quali 84 atleti italiani.

E' terminato l'evento che, tra medaglie sperate, inaspettate e ottenute, ha fatto vedere una Cina, oltre la superpotenza politica ed economica che sapevamo, ora anche sportiva.

Spento il braciere, finiti i giochi, segnati oltre dai record dei fenomeni come Usain Bolt con la sua velocità, Michael Phelps con gli otto ori al nuoto, dalle medaglie delle atlete italiane che sono arrivate dove non sono arrivati gli uomini, finite anche le polemiche sul mancato rispetto dei diritti umani.

Bene hanno fatto gli atleti italiani ha rompere il muro del silenzio che era calato sulla causa dei diritti in Tibet e dei diritti civili in Cina. A cominciare da Margherita Grambassi, due bronzi nel fioretto, che ha donato al Dalai Lama la propria maschera, per passare a Clemente Russo, argento nella boxe, fino a Josefa Idem, splendida protagonista della canoa e il capitano Antonio Rossi che hanno donato per la causa rispettivamente i guantoni e i body. Un coro azzurro per i diritti umani abbastanza chiassoso così pure l'invito alla politica ad intervenire e non delegare solo allo sport il compito di non far calare l'attenzione sul tema dei diritti umani.

Classifica dei migliori dieci paesi ai Giochi Olimpici
 
 
 
 

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