L’occasione c’era ma per questo anno è perduta

Recita un decreto di Palazzo Chigi che si può destinare nella dichiarazione dei redditi 2016 un due per mille anche a favore delle associazioni culturali. Il 2 per mille è noto per essere uno strumento di finanziamento delle forze politiche. Questo allargamento appare comunque un segnale positivo visto che promuove lo sforzo di quelle realtà dell’associazionismo che sono impegnate a valorizzare al tempo stesso la qualità della vita dei cittadini e l’immenso patrimonio artistico (il 70% di quello presente nel globo, non va mai dimenticato) e naturalistico che abbiamo a disposizione.
Promuove o promuoverebbe? In questo caso non si può non sostare un atto a riflettere sulla rapida (ed in quanto tale…inusuale per un provvedimento dello Stato) concatenazione di date che da diritto ad usufruire del 2 per mille. Il decreto appare sulla Gazzetta ufficiale il 21 marzo scorso e prevede che le Associazioni (come le nostre ad esempio) che ritengono di averne diritto si iscrivano in un elenco entro il 10 aprile. Ovvero 20 giorni per conoscere e fare. Un tempo francamente assai ristretto e che non può essere giustificato con l’avvicinarsi degli adempimenti fiscali che come si sa entrano nel vivo a maggio. Le ragioni di tanta fretta per usufruire di questa opportunità   sono come al solito di difficile interpretazione. Solo un automatismo burocratico? Sta di fatto che dovremmo attendere l’anno prossimo per quel che ci riguarda,  visto che l’elenco è stato chiuso dal Ministero competente  il 30 aprile. Fortunato allora chi l’ha visto anche se iscrizioni più numerose, nel nostro caso,  non sarebbero state una invasione di campo altrui, bensì un modo per animare ancor di più   tempo libero costruendo con risorse utili  uno scenario sociale che vada, con il nuovo welfare aziendale,  dai luoghi di lavoro al territorio.
 

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