Dopo una lunga malattia è venuto a mancare Giovanni Natalino, la FITeL Nazionale e tutte le sue articolazioni territoriali si stringono attorno alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.

Giovanni Natalino è stato uno dei protagonisti della nascita della FITeL, infatti sin dalle prime esperienze di lavoro nel gruppo ENI, si impegnò nel sindacato dei chimici della UIL, entrando dopo poco tempo nella segreteria provinciale della categoria a Matera ed eletto Presidente del CRAL Enichem di Pisticci Scalo. Da questa esperienza maturò l’idea di costituire insieme ad altri, attraverso la contrattazione nazionale del gruppo ENI, un coordinamento di tutti i CRAL presenti nel territorio italiano.

Venne eletto Presidente di questo coordinamento e si adoperò per far accrescere il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori dei CRAL aziendali del gruppo ENI, diventando uno degli animatori più attivi attraverso convegni e dibattiti per lo sviluppo del welfare aziendale.

Il suo impegno riuscì a far colloquiare il mondo del lavoro, dell’impresa e le rappresentanze delle istituzioni territoriali.

A seguito della scelta fatta dalle confederazioni CGIL, CISL e UIL dopo anni di divisioni nella rappresentanza del mondo dei CRAL di promuovere una struttura unitaria, cioè la FITeL (Federazione Italiana del Tempo Libero), Giovanni Natalino da subito diventò il punto di riferimento per le attività della nuova Fitel Basilicata.

Un uomo dal volto umano e grande organizzatore che amava ripetere: “questa intuizione confederale deve aiutare chi nei CRAL elabora e attua azioni nell’interesse dei lavoratori e delle loro famiglie, ma l’azione non può fermarsi a chi il cral ce l’aveva ma occorreva guardare al territorio e ai lavoratori che non avevano nessuna assistenza”. Il suo ideale era quello di costruire una società più giusta e più umana al cui centro vi fosse la “persona” con i suoi bisogni e le sue necessità.

Il suo prezioso lavoro è stato sempre caratterizzato da competenza, rigore e passione. I risultati del suo lavoro nella FITeL si ritrovano nella crescita della nostra organizzazione, in un territorio difficile.

La sua credibilità era una garanzia per tutti, il suo linguaggio era esplicito, la sua franchezza non prescindeva mai dalla lealtà.

La sua generosità per i più deboli era una sua caratteristica, tanto da organizzare, con la malattia che l’aveva costretto a stare sulla sedia a rotelle di promuovere, nella sua Basilicata, la raccolta fondi promossa da Fitel e Telethon per aiutare la ricerca contro le malattie rare.

Un esempio di militante e di uomo che e il miglior modo di ricordarlo e onorarlo è la nostra operatività e passione per trasformare il suo e il nostro sogno in realtà.


Grazie Giovanni, ci mancherai molto.

 

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