Il rapporto tra il lavoro, i suoi tempi e la sua organizzazione, e la vita delle persone, correlato al disagio sociale di tanti cittadini che rappresentiamo e considerando la crisi economica che è esplosa, che ha aggiunto problematiche di tipo generazionale, ci obbliga come dirigente di una struttura di welfare aziendale a rivedere la natura e l'organizzazione dei servizi messi a disposizione dei nostri soci aggiungendo tematiche nuove, rese più urgenti dalla crisi stessa.
Con questa nuova realtà ci siamo misurati cercando di trovare, anche attraverso percorsi nuovi, soluzioni di carattere organizzativo e sociale che dessero risposte a dei bisogni inespressi, che nelle contrattazioni, ai diversi livelli, alcune volte non sono né rappresentati nè intercettati.
E' sempre più evidente che anche nei luoghi di lavoro esistono vecchie esigenze e quelle di nuovo tipo, d'altra parte, l'organizzazione del sistema dei servizi sociali, sanitari, educativi e ricreativi nel territorio che riguarda l'insieme dei nostri lavoratori e dei pensionati ha bisogno di una costante rilevazione di questi, infatti, le diverse fasce sociali vedono soggetti che, pur con domande e bisogni diversi, non trovavano risposte soddisfacenti o sufficienti in quelle che sono le nostre strutture e nei servizi esistenti.
Questo ci ha portati a modificare alcune nostre scelte e a cercare di dare risposte ai nostri soci non preoccupandoci del numero, ma dando una risposta alle tendenze che fanno emergere spinte sempre più nette per trasformare ulteriormente la spesa sociale con il proposito di adeguare il welfare non ai soli interessi del mercato, ma a quelli della cittadinanza e delle fasce sociali più deboli sconvolte dai disagi , ed in alcuni casi dall'emarginazione.
La nostra azione vuole contrapporsi ad una tendenza consolidata, anche a livello nazionale in svariate aziende, di svuotare i "dopolavoro" aziendali dalle loro funzioni sociali riappropriandosene, in un'ottica di gestione paternalistico‐aziendale.
A fronte di queste scelte operate anche a Genova, abbiamo assistito al fenomeno di altre realtà aziendali che tramite le loro rappresentanze, sia sindacali, dei Cral o delle Associazioni hanno chiesto di poter essere supportate dalla nostra struttura per ovviare anche alle loro necessità.
In questo contesto la funzione di "Ansaldo Centro Sociale" ha assunto delle caratteristiche nuove e particolari, portandoci a rivedere la nostra organizzazione interna, la struttura operativa e l'utilizzo dei nostri volontari, modulando la nostra "offerta", in una visione più ampia per raggiungere le varie aspettative rappresentate dai bisogni dei nostri soci.
Non ci sono solo le attività di svago e del tempo libero, che pure abbiamo mantenuto, ma su sollecitazione dei lavoratori stessi, ragionando abbiamo messo in pratica nuove attività legate all'evolversi della nostra società e dei nuovi bisogni che emergono.
In quest'ottica si è messo in opera un centro estivo in una nostra struttura (Villa Maria ampia e decentrata nel ponente cittadino), per dare una risposta concreta alle famiglie dei nostri soci che, quando con la chiusura delle scuole per le vacanze, hanno difficoltà nella gestione dei figli, soprattutto quando lavorano entrambi i genitori.
Non dobbiamo sottovalutare anche il nuovo rapporto intergenerazionale tra i ragazzi e gli anziani occorre mettere in evidenza l’esperienza positiva fatta nelle nostre strutture, quali bar, campi da bocce , centri di pittura e ciclismo dove c’è la possibilità di scambiarsi esperienze tra anziani e giovani.
Abbiamo affrontato e dato risposte a problematiche legate agli Asili nido, alle Colonie Estive che hanno assunto sempre più una dimensione sempre più ampia come i soggiorno studio all’estero e a forme di doposcuola per assistere i figli dei nostri soci.
Tutte necessità che se affrontate singolarmente avrebbero comportato costi notevoli ed estreme difficoltà, mentre come "Ansaldo Centro Sociale" siamo stati in grado di fornire strutture, servizi a costi adeguati per affrontare in modo positivo questo nuovo tipo di domanda che ci viene posta.
A tutto ciò abbiamo sommato un aspetto particolare della vita di tutti i giorni legato al disbrigo di alcune pratiche che ognuno di noi nel passato era costretto ad utilizzare permessi o ferie per espletare incombenze non rinviabili come: i pagamenti postali, bancari e assicurativi, per non parlare dei collaudo auto, e sino a che c'è stato il "bollino blu", ebbene siamo riusciti a dare noi questi servizi.
Molto apprezzata è stata la scelta di poter lavare indumenti di lavoro per chi è in officina o le camice per chi è negli uffici, raccogliendoli il venerdì e riconsegnarli, puliti, lavati e stirati il lunedì successivo.
Grazie ad accordi specifici con l'Azienda Municipalizzata dei Trasporti oggi i nostri associati possono fare o rinnovare gli abbonamenti in sede.
Oggi coi tempi burocratici sempre più lunghi e la quantità di tempo assorbita dalla mobilità urbana in una città difficile come Genova, c’è una perdite di tempo maggiore per questo dobbiamo trovare soluzioni possibili di supporto alla qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Questo intervento ricade nella logica di incrementare i servizi verso i lavoratori e delle loro famiglie, sapendo che ci saranno delle positive ricadute non solo sulla loro qualità della vita, ma, anche un tangibile ritorno economico sia in termini di aumento complessivo della produttività fornendo più ore di presenza in azienda, sia in termini di risparmio familiare.
Un ragionamento analogo lo abbiamo fatto per dare una risposta ad un’altra necessità, più volte sollecitata, quella di affrontare in modo solidale la questione dell'approvvigiona- mento di derrate alimentari prodotte nelle nostre vicinanze di qualità, ma a prezzi contenuti. La risposta che ha avuto è stato l’alto gradimento tra i soci che ha coinvolto migliaia di affiliati, al nostro Gruppo d'Acquisto. Abbiamo potuto verificare, anche se comporta un notevole sforzo organizzativo, supportato dal coinvolgimento di diversi volontari che garantiscono le attività di distribuzione, ciò determina notevoli risparmi alle famiglie, traducibili in una mensilità (di un terzo livello) annua di risparmio.
Un’attenzione particolare l’ "Ansaldo Centro Sociale" l’ha messa nel mantenere un forte legame anche con chi andava in pensione e questo ci ha permesso, di rafforzare quel lega- me di appartenenza tra lavoratori attivi e quelli in pensione.
E’ utile ricordare come tutti i servizi che forniamo, sono aperti al territorio in una visione solidaristica e confederale.
Insomma si tratta di portare avanti questa impostazione che a nostro avviso può dare buoni risultati, che non possono essere esperienze, saltuarie o "illuminate " di qualcuno o di parti di ogni confederazione, ma devono essere supportati nell'iniziativa politica e nella loro attuazione dall'insieme della Confederazioni stesse.

 

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