L'Italia si è ritrovata  unita nel gioire per l'Oscar al grande maestro italiano. Un riconoscimento alla colonna sonora del film di Quentin Tarantino che va ad aggiungersi agli oltre 50 premi conquistati in tutto il mondo dalle colonne sonore di Ennio Morricone.
Per la Fitel è un giusto riconoscimento ad un grande artista ma anche la riprova che il bel cinema è opera collettiva che si avvale di firme prestigiose ma anche del prezioso lavoro dietro le quinte di chi offre insieme sapere tecnico ed arte.
Ed anche quest'anno partono le selezioni Fitel in vista dell’annuale  premio “la pellicola d’Oro” dedicato a queste figure del cinema italiano senza le quali non potrebbe esserci qualità e successo.
Per una volta l'Oscar ad Ennio Morricone per la bella colonna sonora del film di Quentin Tarantino “Hateful Eight” mette d'accordo l'Italia che si ritrova unita nel gioiere per questo riconoscimento al maestro italiano che ancora una volta da prova di compostezza ed offre una lezione di semplicità da ricordare perfino nella dedica commossa alla moglie.
Di premi nella sua lunga carriera Ennio Morricone ne ha vinti molti. Oltre 50 in tutto il mondo. E le sue musiche hanno accompagnato alla conquista di premi più di 60 film. Ed ogni volta che viene riconosciuta l'inconfondibile impronta della musica di Morricone è come se, è il caso di quest'ultimo Oscar, fossero premiate anche le opere precedenti.
Romano, trasteverino, appassionato di scacchi e tifoso della Roma, Morricone ha infuso nelle sue colonne sonore suggestioni epiche, picaresche, sinfoniche. Ecco perchè ha apprezzato quei registi che come ebbe a dire una volta “rispettano la temporalità della musica”. Ed ecco perchè sempre a suo dire si emoziona quando trova in Giappone cori straordinari che esaltano le sue armonie.
La musica di Morricone può sembrare di immediato impatto, e lo è, ma cela anche una ricerca più raffinata che lo ha portato ad affermare : “anche nella scena di un delitto , più che l'idea del sangue metto un'ombra di sacralità”. In molti hanno accennato alla sua naturale timidezza che contrasta con l'estroversione e l'ironia di alcune sue colonne sonore, specie quelle dei western all'italiana, un genere di cui può ben fregiarsi del titolo di cofondatore.
Eppure si negò a Clint Eastwood,  quando l'eroe dei western-spaghetti di Sergio Leone passò con successo dall'altra parte della macchina da presa.
Si pentì ma quel no era motivato dal “rispetto per Leone“ , suo compagno di scuola, amico e grande regista come forse non è stato riconosciuto. Ma le colonne sonore di Morricone rivelano implicitamente una caratteristica fondamentale del cinema, vale a dire il suo essere opera collettiva. Ed al successo di un film, dunque, sono indispensabili molte figure che restano nell'ombra ma che mettendo insieme tecnica ed arte nei loro mestieri assicurano qualità e successo.
Da tempo la Fitel è impegnata a valorizzare questo lavoro dietro le quinte con dei premi dedicati a queste fondamentali attività.
Ed anche quest'anno partono le selezioni per il tradizionale premio “la pellicola d’Oro” che intende valorizzare quei mestieri e quell’alto artigianato che conocrrono a fare di un film una vera espressione artistica.

 

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