Alla vigilia dell’avvio del confronto di CGIL,CISL,UIL con Governo e Confindustria per i rinnovi dei contratti scaduti, la FITeL, con lo scopo di rappresentare il mondo dei Cral ad essa aderenti, sta rilanciando la propria iniziativa in quanto la grave crisi economica ha inciso profondamente oltre che sul tessuto produttivo e sull’occupazione anche e soprattutto sulla rappresentanza delle strutture ricreative aziendali. L'attacco alle fonti di finanziamento delle attività dei Cral degli ultimi anni, la volontà di assunzione in proprio, espressa e praticata da parte di alcune aziende, delle attività sociali fino ad ora cogestite, la generale disattenzione e sottovalutazione di governo e istituzioni su una riforma del welfare effettivamente in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e delle loro famiglie, sia nella sfera del disagio sia in quella dell'agio, rendono urgente e necessario il rafforzamento di questa rappresentanza unitaria e l'elaborazione di una strategia condivisa tra Fitel, categorie sindacali e territori, per difendere e rilanciare l'azione sociale dei CRAL come patrimonio irrinunciabile di partecipazione, solidarietà e progresso culturale dei nostri lavoratori. Recuperare l'attenzione su questo aspetto contrattuale non deve sembrare in contraddizione con le difficoltà più generali della contrattazione perché i lavoratori e le loro famiglie hanno bisogno tanto di recuperare potere d'acquisto dei salari quanto di poter disporre di servizi sociali. Per questa ragione auspichiamo una maggiore attenzione delle categorie e delle strutture territoriali del sindacato allo sviluppo e al consolidamento della Fitel favorendo una adesione generalizzata dei CRAL, convinti come siamo che una Fitel più forte e radicata significa una maggiore e più completa tutela dei lavoratori nel passaggio da un welfare state a una piena welfare comunity.

Giovanni Ciarlone

 

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