L'esempio di Pietramontecorvino nella riqualificazione di centri storici e nella valorizzazione turistica dell’entroterra italiano è stato presentato a Foligno, il 26 gennaio 2013, dal sindaco Rino Lamarucciola nell’ambito del convegno intitolato “Dai Borghi il valore aggiunto necessario a implementare il turismo sostenibile”.
Il Convegno è stato organizzato dalla sezione umbra della FITeL in collaborazione con alcuni dei più importanti Cral (circoli ricreativi aziendali dei lavoratori) attivi sul territorio nazionale.
L’incontro si è tenuto nella Sala Aristotele dell’Hotel “Le Mura” di Foligno.
Ha introdotto i lavori del Convegno il Presidente della FITeL Umbria, Salvatore Lombardi che ha ringraziato tutti i relatori presenti sottolineando lo sforzo che da molto tempo la FITeL Umbria sta compiendo per coniugare lo sviluppo con l’occupazione nella regione. Ha poi invitato il sindaco di Pietromontecorvino a relazionare sulla sua proposta:
“Per noi è un grande onore essere individuati come esempio positivo di riqualificazione urbanistica e valorizzazione territoriale”, ha detto Rino Lamarucciola. “Negli ultimi 10 anni abbiamo completamente riqualificato il cuore del nostro borgo medievale, con importanti interventi su Terravecchia, sulla Torre Normanna e il Palazzo Ducale. Abbiamo investito impegno, tempo e risorse nella promozione delle nostre vocazioni turistiche e crediamo che ci sia ancora molto da fare in questa direzione”. Pietramontecorvino è uno dei “Borghi più belli d’Italia” e, nel 2010, il Touring Club Italiano ha promosso il paese con l’assegnazione della “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistica e ambientale per i comuni dell’entroterra.

La zona medievale, vale a dire il quartiere di Terravecchia, è stata ed è tutt’ora al centro di diversi interventi di riqualificazione urbanistica. Il complesso monumentale del Palazzo Ducale, all’interno del quale svetta la Torre Normanna, è uno dei simboli di Pietramontecorvino, location di numerosi eventi culturali durante tutto l’arco dell’anno. A pochi chilometri dall’abitato si trova uno dei siti archeologici più interessanti del Mezzogiorno, quello di Montecorvino. Si tratta di un luogo che emoziona e apre uno squarcio sul connubio straordinario di storia e natura espresso da Montecorvino, dalla sua torre, dai resti della cattedrale e, adesso, anche dalla parziale emersione di una cinta muraria ben conservata.

Attraverso diversi progetti in itinere, il Comune di Pietramontecorvino ha l’obiettivo di creare, per i cittadini e i visitatori, una continuità e un’integrazione positiva fra le attrattive storico-architettoniche dell’abitato e quelle paesaggistico-naturalistiche dei boschi che abbracciano il paese.
Dopo il sindaco ha preso la parola il Presidente Nazionale dei Borghi d’Italia, Fiorello Primi, sostenendo e rafforzando lo sforzo che gli amministratori dei comuni interessati stanno svolgendo per creare un modello “Borghi più belli d’Italia” che per la sua originalità e rispetto dell’ambiente paesaggistico lo renda sempre più utile per rilanciare l’economia italiana.
Il vice sindaco di Spello, Antonio Luna, e l’assessore alla cultura e al turismo del comune di Foligno, Elisabetta Piccolotti, hanno convenuto che da diversi anni stanno lavorando in questa direzione aggiungendo che tutto ciò è abbinato alla risorsa cultura presente in Umbria, rendendo questo brand turistico molto appetibile sia in Italia che all’estero.
La Presidente degli albergatori di Foligno, Elisa Cesarini, oltre a condividere le idee espresse dai relatori che l’hanno preceduta, ha evidenziato che i suoi associati in questi anni hanno preso coscienza dell’importanza di migliorare l’offerta, la qualità e la professionalità per acquisire una potenziale domanda che cresce di anno in anno sia a livello italiano che mondiale.
Ha concluso i lavori del Convegno Giovanni Ciarlone, della Presidenza FITeL Nazionale, sostenendo che questo modello di sviluppo sarà vincente per acquisire nuovi mercati in un settore fondamentale come il turismo che può rappresentare il volano per lo sviluppo dell’economia nazionale. Occorre però fare rete tra istituzioni e soggetti interessati sia all’offerta che alla domanda per rilanciare e creare nuova occupazione, soprattutto giovanile, nel nostro Paese.


di Giovanni Ciarlone





 

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