"Migrant women": presentato a Roma un evento artistico di dimensioni europee
da Montepulciano (Si) si sposterà a Lisbona e Londra per raccontare storie di donne migranti. L'iniziativa è cofinanziata dal "Programma Cultura 2007-2013". - 19-03-09

Nel paese in cui proliferano i centri di accoglienza per immigrati, in cui si registrano sbarchi quotidiani di clandestini, in cui si sente discutere di politiche di espulsione prima ancora che di inclusione, può capitare che un'idea controcorrente capovolga ogni prospettiva e che a dire la loro siano proprio le persone che hanno vissuto il dramma dell'immigrazione: la comunità delle donne migranti.

A Montepulciano, in provincia di Siena, è stato concepito un progetto culturale di ampio respiro che, attraverso le armi invincibili dell'arte, vuole raccontare storie di inclusione e di integrazione del fenomeno migratorio visto dall'ottica femminile. Così nasce “Migrant Women”, primo festival in Italia dedicato a questo tema, cofinanziato dal “Programma Cultura 2007- 2013” della Commissione europea.

Due spettacoli di teatro, uno di danza, un documentario, tre tavole rotonde e numerosi eventi condensati in tre festival europei: il primo è il “Mater Festival”, che si svolgerà nel luogo in cui è stato concepito, tra Montepulciano e Siena, dal 14 marzo al 22 marzo. Lisbona e Londra saranno le altre due tappe dell'evento, che si avvale della collaborazione della “Bollywood Pictures”, casa di produzione portoghese, e del “Zecora Ura Theatre” di Londra, oltre che dell'associazione culturale senese Motus. A coordinare la partnership internazionale è il CantinoneArte Teatri di Montepulciano.

Il cartellone è ricco di appuntamenti: dal documentario della Bollywood Pictures, che racconta le vicende di donne emigrate in Portogallo, allo spettacolo teatrale “A Lament for Medea” realizzato dalla Zecora Ura Theatre di Londra; dalla mostra “Parto” di Davor Ciglar, allo spettacolo di danza della compagnia Motus “Iris Sotto il mare”, che narra la tragica vicenda, accaduta in Italia, di una baby sitter straniera morta affogata per salvare il figlio dei suoi datori di lavoro. Nell'ambito del progetto c'è anche il concorso fotografico “Una foto. Una Donna. Tante donne. Migranti” aperto a tutti gli appassionati di fotografia che con i loro scatti dovranno documentare il lavoro e le condizioni di vita delle donne migranti. Per tutte le informazioni si veda il sito http://www.migrantwomen.eu/.

 
 

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